Discarica di Scapigliato: 330 milioni di euro al Comune di Rosignano
DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012
chiudere definitivamente Lonzi e RARI
Scritto da Maurizio Marchi
Sabato 03 Febbraio 2018 10:18
Medicina democratica
Chiudere definitivamente Lonzi e RARI, altro che riaprirle selettivamente.
In questi giorni stiamo assistendo ad una riapertura selettiva (per alcuni tipi di rifiuti, carta, cartoni) delle ditte inquisite con pesanti imputazioni Lonzi e RARI: fermo restando il decorso, speriamo veloce, dell’inchiesta e del processo della Magistratura, chiediamo che la politica (ad esempio la Regione) non interferisca, con forzature nel nome di una ipocrita “difesa dei lavoratori”, che andavano difesi a suo tempo dal malaffare delle dirigenze delle ditte: ad esempio da controlli ben più stringenti di Arpat, ASL, Ispettorato del lavoro dalle nocività a cui venivano – coscienti o no- esposti come “prima linea” dalle nocività di operazioni di trattamento, vero o presunto, di rifiuti pericolosi, riversando sulla popolazione come “seconda linea” queste stesse nocività, compresi gli incendi, troppo frequenti e continuati, per poterli considerare incidenti casuali, o i percolamenti all’esterno dei recinti delle ditte.
Vengono finalmente al pettine i nodi delle critiche e delle denunce dei comitati, bollati per anni come allarmisti e terroristi.
Forse non è la vittoria finale contro la geotermia speculativa e inquinante, ma quel che sta succedendo in questo primo scorcio del 2018 fa ben sperare.
Continuano a cadere i tabù che da sempre erano considerati inviolabili: - al Parlamento europeo, con gli emendamenti Tamburrano ed altri, si prende finalmente atto che la geotermia non è pulita per definizione e che quindi gli incentivi dovrebbero essere indirizzati verso quelle fonti che non producano danni all'ambiente (1); - Enel Green Power di nuovo in Tribunale, stavolta come indagata, a rispondere delle emissioni in atmosfera delle centrali del Monte Amiata che utilizzano la vecchia tecnologia "flash" a rilascio libero in atmosfera (2); - il Presidente della Regione Toscana Rossi costretto dagli eventi a rivedere la strenua difesa della geotermia "senza se e senza ma", dichiarando perfino un (falso) sostegno agli emendamenti del Parlamento europeo (3). Riconoscendo quindi che c’è una geotermia inquinante, tanto che annuncia una imminente legge regionale che, anticipando l'Europa, «stabilisca nuovi limiti all’emissione di inquinanti e della CO2 e migliori l’inserimento degli impianti geotermici nel paesaggio che li ospita». Cioè la riduzione delle emissioni, il che conferma che fino ad oggi tali centrali hanno inquinato (!), ma pensando però di risolvere il problema chiedendo più soldi all'Enel per tacitare sindaci e territori (4). Certo che la campagna elettorale contribuisce alle sorprendenti e contraddittorie sortite del governatore Rossi;
Addio a Giacomo Bazzi, la lotta continua anche in tuo nome
Scritto da Maurizio Marchi
Sabato 27 Gennaio 2018 18:52
E' morto stamani Giacomo Bazzi, storico militante comunista di Livorno, che non solo si spese molto per l'unità della sinistra, ma anche per la conservazione culturale e fotografica della città comunista. Sarai sempre con noi.
con lui e pochi altri visitammo, a richiesta, la discarica di Vallin dell'Aquila il 28 settembre 2016. Alleghiamo un commento su quella visita e sulla mancata bonifica della discarica.
Ultimo aggiornamento ( Martedì 30 Gennaio 2018 16:20 )
tragedia Moby Prince 1991/2018
Scritto da Maurizio Marchi
Giovedì 25 Gennaio 2018 09:39
Livorno, un porto ad alto rischio, tra raffineria, base militare e ingorghi di traffico
Non c'era nebbia quella sera, la petroliera era ancorata in uno specchio di mare proibito, c'erano in rada 5 navi militarizzate statunitensi in rientro dalla guerra del Golfo, i passeggeri del traghetto Moby Prince non furono soccorsi con tempestività, anche perchè il comandante della petroliera richiamò i soccorsi sulla petroliera stessa, la capitaneria di porto non disponeva di un radar, ecc, ecc.
Alleghiamo la prima parte delle risultanze della Commissione parlamentare sulla micidiale tragedia della notte tra il 10 e l'11 aprile 1991 in cui morirono 140 passeggeri e marinai del traghetto Moby Prince, davanti al porto di Livorno.