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La sinistra è finita in discarica?

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Discarica di Scapigliato: 330 milioni di euro al Comune di Rosignano

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DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012

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geotermia, anche radioattività PDF Stampa E-mail
Scritto da Maurizio Marchi   
Lunedì 14 Gennaio 2019 11:43

MEDICINA DEMOCRATICA onlus

Radioattività da geotermia. MD scrive a Arpat e USL di Pisa, Siena e Grosseto

Le emissioni radioattive della geotermia hanno ricevuto meno attenzione rispetto ad altre emissioni nocive. Tuttavia, la Direttiva europea 2013/59 EURATOM del 05/12/2013, da recepire da parte dell’Italia entro l’8.2.18 (non ancora recepita), obbliga gli enti pubblici a valutare e monitorare gli effetti sulla salute dei lavoratori e della popolazione. Le sostanze radioattive emesse sono molte: radio, radon, piombo radioattivo, uranio, perfino polonio, ed altre.

Arpat (Studio di Bucci ed altri) fin dal marzo 2009 aveva valutato le emissioni di elementi radioattivi, scrivendo:

I fluidi geotermici estratti per la produzione di energia contengono sostanze radioattive naturali rilasciate dalle rocce, e l’attività di coltivazione e estrazione è stata studiata fin dagli anni ’80 anche in quanto può portare ad un incremento nell’esposizione della popolazione e dei lavoratori alla radioattività naturale ….

I principali radionuclidi presenti nel fluido geotermico sono il 224Ra, 226Ra, 228Ra, 210Pb, 212Pb, e 222Rn, con indicazioni anche sul contributo potenzialmente significativo di 40K.”

 
pirogassificatore, una sentenza da far valere anche a Livorno PDF Stampa E-mail
Scritto da Maurizio Marchi   
Martedì 08 Gennaio 2019 18:21

Sito qualenergia 29 aprile 2016

Tags: gestione rifiuti, trattamento rifiuti, Valle DAosta

Una sentenza per superare l’attuale modello di gestione dei rifiuti

Tiziana Giacalone

Il Consiglio di Stato "etichetta" gli impianti di pirolisi o gassificazione (a caldo) programmati in Val D’Aosta come "ormai superati" dai nuovi impianti di trattamento dei rifiuti “a freddo”. Ripercorriamo una storia locale con conseguenze interessanti per tutto il territorio nazionale.

Il Consiglio di Stato “etichetta” gli impianti di pirolisi o gassificazione precedentemente programmati in Valle D’Aosta come “ormai superati” dai nuovi progetti di trattamento dei rifiuti “a freddo”.

Ultimo aggiornamento ( Martedì 08 Gennaio 2019 18:27 )
 
Livorno inquinata, no al pirogassificatore PDF Stampa E-mail
Scritto da Maurizio Marchi   
Martedì 08 Gennaio 2019 10:50

Pirogassificatore, l’ultima tappa della via crucis di Livorno

Livorno è stata classificata fin dal 1997 come SIN, sito d’interesse nazionale per le bonifiche, poi gran parte, ma non tutte le aree sono state “declassate” a SIR (di interesse regionale). I principali impianti che hanno ridotto Livorno in questo stato sono la raffineria ENI, le emissioni del porto, l’ex centrale Enel e l’inceneritore.

Quasi nulla è stato fatto in quasi 22 anni per bonificare le aree (suoli, acque, aria). Ora si affaccia un nuovo progetto, il pirogassificatore di plastiche “non altrimenti trattabili”: un progetto ipocrita fin nel titolo, in quanto tutte le plastiche, anche miste,  sono riciclabili in altri oggetti utili, senza dissociazione molecolare, prevista dal nuovo progetto. Il quale, previsto in una prima fase nel 2016 in area portuale (accanto alla Trinseo) fu respinto dalla Regione per una semplice osservazione di Medicina democratica, che non si può costruire un nuovo impianto in area SIN prima della bonifica del sito (Delib. 860/2017). Ora viene riproposto in area Picchianti, in via degli Arrotini, ferme restando tutte le altre caratteristiche. Il Consiglio comunale il 26.9.18, delib. 187 si espresse quasi all’unanimità contro il progetto: “

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Italia e UE votano all'ONU per i missili USA in Europa PDF Stampa E-mail
Scritto da Maurizio Marchi   
Martedì 08 Gennaio 2019 12:29

in allegato

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morti sul lavoro, mai così tanti come nel 2018 PDF Stampa E-mail
Scritto da Maurizio Marchi   
Martedì 08 Gennaio 2019 10:42

 

REPORT MORTI SUL LAVORO NELL’INTERO 2018

Da Carlo Soricelli

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mercoledì 2 gennaio 2019

Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro

Curatore Carlo Soricelli

http://cadutisullavoro.blogspot.com

Sono 703 i morti sui luoghi di lavoro (tutti registrati in apposite tabelle Excel). Con i morti sulle strade e in itinere, considerati dallo Stato e dall’INAIL come morti sul lavoro arriviamo a oltre 1450 lavoratori morti per infortuni. Mai stati così tanti da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio

 
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