Sito internazionale 02 Feb 2017
Federico Di Vita, giornalista Ilaria Giannini, giornalista
Sette anni a Mauro Moretti, ex amministratore delegato del gruppo Ferrovie dello stato (Fs), sette anni e mezzo a Michele Mario Elia, all’epoca alla guida di Rete ferroviaria italiana (Rfi), e a Vincenzo Soprano, ex amministratore delegato di Trenitalia.
La sentenza di primo grado del processo per la strage di Viareggio, arrivata dopo quasi otto anni dall’esplosione del treno carico di gpl che uccise 32 persone, ha condannato i manager che nel 2009 erano a capo delle Ferrovie dello stato.
Un giudizio storico per uno dei più gravi disastri ferroviari europei del dopoguerra, che ha però il sapore dell’occasione mancata, perché l’impianto accusatorio, emerso in questi lunghi anni di indagini e dibattimenti (oltre 240 le udienze al foro di Lucca), è stato in parte ribaltato dal collegio giudicante.
L’accusa infatti metteva al centro delle responsabilità i vertici delle Ferrovie dello stato, arrivando a chiedere il massimo della pena per Moretti (16 anni) e per Elia (15 anni), accusati di aver preso decisioni che hanno ridotto i margini di sicurezza lungo la rete ferroviaria nazionale.
Ultimo aggiornamento ( Sabato 11 Febbraio 2017 18:15 )
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