Discarica di Scapigliato: 330 milioni di euro al Comune di Rosignano
DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012
da critici a cani da guardia del potere
Scritto da Maurizio Marchi
Martedì 17 Gennaio 2017 22:27
Bauman e la decadenza degli intellettuali
di Diego Fusaro
Se ne è andato anche Zygmunt Bauman. Abbiamo perduto un altro protagonista indiscusso del pensiero del Novecento e di questo nuovo scorcio di millennio. Un pensatore, peraltro, noto anche al grande pubblico, data la sua frequentissima presenza a festival letterari e rassegne aperte ai non addetti. Un autore amato dal grande pubblico, l’emblema di una cultura che, gramscianamente, si sedimenta in senso comune.
Sorridente, con il vezzo incessante di usare l’amata pipa per dare ritmo alle parole delle quali non era avaro. Da ieri, lo sbuffo di fumo che accompagnava le conversazioni di Zygmunt Bauman non offuscherà più il suo volto. La sua morte è arrivata come un colpo in pancia, inaspettata, anche le sue condizioni di salute erano peggiorate negli ultimi mesi. E subito è stato apostrofato nei siti Internet come il teorico della società liquida, una tag che accoglieva con divertimento, segno di una realtà mediatica tendente alla semplificazione massima contro la quale invocava un rigore intellettuale da intellettuale del Novecento.
Ultimo aggiornamento ( Martedì 17 Gennaio 2017 22:34 )
Discarica di Bulera, non è una riprofilatura ma quasi un raddoppio
Dal 1982 la discarica di Bulera, nel Comune di Pomarance, riceve rifiuti tossici al mercurio, al boro e all’arsenico. Con Delibera della Giunta n° 236 del 21/07/1999 la Provincia di Pisa approvò il progetto definitivo di ampliamento finalizzato alla chiusura in sicurezza della Discarica Bulera, classificata come Discarica per rifiuti speciali pericolosi di categoria II (tipo B). “Chiusura in sicurezza” che è andata avanti per quasi 20 anni, senza arrivare a nessuna chiusura, tantomeno in sicurezza. L’unica sicurezza è stata solo l’enorme entrata di soldi alla SCL, con accoglimento di rifiuti tossici anche da fuori provincia.
Ultimo aggiornamento ( Venerdì 13 Gennaio 2017 00:31 )
E' rimasto poco tempo ormai (il 2017) per fare giustizia e verità per lavoratori e popolazione sugli Effetti postumi del CVM: i 202 lavoratori ufficialmente impiegati nell’impianto CVM di Solvay (1953-1978) devono essere controllati fino a 40 anni dopo la fine dell’esposizione, cioè fino alla fine del 2017 (DECRETO LEGISLATIVO 25 febbraio 2000, n. 66 art. 6). Nessuno si è mai curato di loro, e con la fine dell’anno in corso sarebbero dimenticati definitivamente, salvo iniziative di salvaguardia dal basso. E ugualmente nessuno si è mai occupato degli effetti postumi di un mutageno-teratogeno come il CVM tra la popolazione di Rosignano, seppure l“Indagine sulla popolazione di Rosignano Solvay esposta ad inquinamento ambientale da cloruro di vinile” del 1978 suggerisse la prosecuzione dei controlli.
Di tale indagine, si richiamano alcuni passaggi particolarmente significativi.
Pag. 99, I bambini muoiono addirittura 3,5 volte di più, le donne 3 volte di più; Ed ancora, a pag. 91, sono colpite le classi di popolazione più giovani.
A pag. 112 l’Indagine afferma che “la mortalità per tumori a Rosignano Solvay è di gran lunga superiore a quella registrata per il resto del Comune.”
in allegato l'intera indagine regionale del 1978, che decretò la chiusura del vecchio ed inquinantissimo impianto.
Come ricorda Natalija Meden su fondsk.ru, nel 1947 la libera città anseatica di Brema fu estromessa dalla zona di occupazione britannica per diventare un'enclave in quella americana, comoda agli USA perché comprendeva il porto di Bremerhaven, sul mar del Nord, che un anno dopo fu eletto a punto logistico del piano di Winston Churchill “Unthinkable” per un attacco all'Urss. Dopo settant'anni, venerdì scorso la Deutsche Welle annunciava che centinaia di mezzi militari USA – 250 carri armati, oltre a obici semoventi M-109, artiglierie pesanti, centinaia di mezzi “Humvee” e di trasporti truppe blindati – erano stati sbarcati al porto “Kaiserhafen” di Bremerhaven,