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La sinistra è finita in discarica?

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Non ce la date a bere

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Discarica di Scapigliato: 330 milioni di euro al Comune di Rosignano

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DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012

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IL CANCRO è BUSINESS PDF Stampa E-mail
Scritto da Maurizio Marchi   
Giovedì 09 Marzo 2017 23:11

Micro calcificazioni al seno e la creazione di malati

Marcello Pamio - 1 marzo 2017

“Non più morte, non più sofferenza a causa del cancro entro dieci anni.
Ora siamo sicuri che entro il 2015 il cancro diventerà una malattia cronica.”

Andrew Von Eschenbach, direttore del National Cancer Institute

Aveva le idee molto chiare Von Eschenbach, il dodicesimo direttore del National Cancer Institute.
Il cancro è il business per eccellenza: non esiste attualmente area terapeutica che possa competere.
L'Industria della malattia ne è ben consapevole e sta facendo di tutto per mantenere tale triste primato allargando il più possibile il mercato, rendendolo endemico nella popolazione e soprattutto cronico.
Si tratta di un sogno malefico, ma cancronizzare la società significa avere miliardi di persone che convivranno con il loro tumore e che saranno curate per tutta la loro esistenza.
L'ennesima conferma che il cancro è l'Eldorado per le lobbies del farmaco arriva dall'analisi redatta da EvaluatedPharma (società leader di analisi e previsione del settore biotech e farmaceutico) dal titolo: World Preview 2016, Outlook to 2022 (Previsione mondiale 2016, anteprima al 2022).
Si tratta dell'area terapeutica dove i ricavi sono massimi.

 
salviamo l'acqua toscana dalla Regione Toscana PDF Stampa E-mail
Scritto da Maurizio Marchi   
Martedì 07 Marzo 2017 09:24

Medicina democratica

Coordinamento regionale toscano

 

Alla Giunta regionale toscana

Al Responsabile del Settore Genio Civile Valdarno Centrale e Tutela dell' Acqua della Direzione Difesa del Suolo e protezione civile – Regione Toscana Via di Novoli 126 – 50126 – Firenze Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. , Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Oggetto: Piano tutela acque 2017-2022, controdeduzioni al Documento preliminare N 1 del 10-01-2017 e all’allegato A.

Con la presente si controdeduce al documento in oggetto, entro il termine del 17.3.2017, avanzando osservazioni anche su documenti pregressi, che questa onlus considera preparatori del Piano in oggetto, in particolare sulla Relazione del Direttore AIT 2014, e della VAS del Piano di ambito .

Preliminarmente questa associazione evidenzia di ritenere che lo stato non buono delle acque superficiali e sotterranee in Toscana sia un grande fattore di nocività per la popolazione, di spesa sanitaria aggiuntiva, di giornate di lavoro perdute, ecc. Per cui ritiene che l’aggiornamento del Piano di tutela delle acque debba essere l’occasione fondamentale per rivedere profondamente la gestione non solo dell’acqua, ma anche dei suoli, del sottosuolo, dell’aria ambiente, delle attività antropiche, dall’industria inquinante ed idroesigente, alla geotermia, all’agricoltura chimicizzata, alla gestione dei rifiuti e dei fanghi di depurazione, ecc.

Ritiene altresì che la nuova “zonizzazione” della Toscana (i tre distretti idrografici dell’Appennino settentrionale, dell’Appennino Centrale e del bacino del Po) non sia adatta ad un piano di reale tutela delle acque, ma finalizzata ad un futuro affidamento del servizio idrico integrato ad un unico gestore privatizzato, una volta che – a spese pubbliche, in particolare degli utenti – si sia realizzato il piano dei cosidetti “tuboni”, per la somma di 766.500.000 euro, piano concepito per “industrializzare” l’acqua e farla circolare assurdamente per tutta la Toscana (si veda la VAS Autorità Idrica Toscana - Piano di Ambito - VAS - Rapporto Preliminare – Documento Preliminare 2014). Occorre invece tornare alla gestione per bacini idrografici (Val di Cecina, Val d’Arno, Val di Fiora, ecc) onde poter responsabilizzare continuamente amministrazioni locali e cittadinanza alla difesa attenta della risorsa acqua, in termini di non inquinamento, bonifiche rapide ove occorrano, risparmio di risorsa, priorità ai consumi civili.

Ciò premesso, nel dettaglio si osserva:

1 Val di Cecina:

1.1  incompatibilità dello sfruttamento di acqua dolce e salgemma già evidenziata da parte del TAR toscano con sentenze nel 2007 e nel 2010 ....

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documento ancora in fase di completamento

 

 

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Ultimo aggiornamento ( Martedì 07 Marzo 2017 09:39 )
 
così enormi profitti vanno alla Goldman Sachs PDF Stampa E-mail
Scritto da Maurizio Marchi   
Martedì 07 Marzo 2017 08:28

Geotermia sull’Amiata anno 2016:

Nuovo record di produzione e nuovo record di incentivi statali (pagati dalle bollette dei cittadini!!)

 

Come ogni  anno aggiorniamo la situazione degli incentivi che Enel Green Power riceve per la produzione di energia elettrica con le centrali geotermiche amiatine.

Per il 2016 c’è la novità dell’abolizione dei Certificati Verdi che si trasformano in una nuova forma di incentivo, il testo che segue, ricavato dal sito del GSE(Gestore Servizi Energetici), spiega la trasformazione:

 
Acqua toscana, entro il 17 marzo opposizioni scritte PDF Stampa E-mail
Scritto da Maurizio Marchi   
Martedì 07 Marzo 2017 09:04
La Regione Toscana sta facendo grandi manovre in vista dell'affidamento AD UN UNICO GESTORE DELLA GESTIONE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO (SII). Con ogni probabilità, per parlare con qualche responsabile che conti, bisognerà andare a Bruxelles.... dove troveremmo Solvay/Suez/Gas de France. Ma passeranno almeno 10 anni, durante i quali NOI, gli utenti toscani dovremo pagare 766 milioni di euro, preventivati ORA (poi saranno il triplo) per lo sganciamento   definitivo dell'acqua (ormai gestita in maniera managerial/industriale dai burattini di AIT, Regione e comuni) dai bacini idrografici, con TUBONI che faranno (forse) circolare acqua lontanissima per tutta la Toscana, almeno quella che conta: prima ovviamente la Toscana industriale costiera (Solvay, ENI). Una sorta di ANELLO circonderà la Toscana, a spese nostre, chiavi in mano per il prossimo PRIVATO di Bruxelles.
Il tubone dal Fiume Magra a Cecina ci costerebbe 152,5 milioni di euro, ed avrebbe il gran pregio di garantirci l'acqua, anche quando Solvay ce la toglie tutta ....
Negli allegati, partoriti dalle menti malate della Regione e di AIT nel 2014, si leggono  questi dati, da pag.  61 del primo allegato, con le mappe dei tuboni.


Fermiamoli subito, iniziando a togliere le MANI DI SOLVAY DAL SALGEMMA  della Val di Cecina.

sotto, si noti il "tubone" progettato tra il fiume Magra e Cecina, costo stimato 152,5 milioni di euro, a carico nostro

 

 

 
ci si mette anche Tsipras ..... PDF Stampa E-mail
Scritto da Maurizio Marchi   
Martedì 28 Febbraio 2017 23:48
«L’arte della guerra»

Le colombe armate dell’Europa

di Manlio Dinucci
Rete Voltaire | Roma (Italia) | 21 febbraio 2017
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Ulteriori passi nel «rafforzamento dell’Alleanza» sono stati decisi dai ministri della Difesa della Nato, riuniti a Bruxelles nel Consiglio Nord Atlantico. Anzitutto sul fronte orientale, col dispiegamento di nuove «forze di deterrenza» in Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia, unito ad una accresciuta presenza Nato in tutta l’Europa orientale con esercitazioni terrestri e navali. A giugno saranno pienamente operativi quattro battaglioni multinazionali da schierare nella regione.

 
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