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La sinistra è finita in discarica?

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Discarica di Scapigliato: 330 milioni di euro al Comune di Rosignano

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DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012

DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012

Solvay spreca un terzo del sale in mare ! PDF Stampa E-mail
Scritto da Maurizio Marchi   
Venerdì 22 Giugno 2012 06:54

Incredibile Solvay: spreca un terzo del sale in mare !

Ed incredibili istituzioni che la autorizzano per altri 30 anni.

 

Incredibile Solvay: alla pagina 9 di 13 della dichiarazione PRTR resa al Ministero dell’Ambiente nell’aprile 2011 Solvay dichiara di scaricare in mare  717.000 tonnellate di sale: un terzo del salgemma cavato – a lacrime e sangue dei cittadini -  dalla Val di Cecina !l

Il dato è confermato anche dalla dichiarazione dell’anno precedente, dove il sale scaricato in mare ammonta a 612.000 tonnellate.

Questo spreco inaccettabile è frutto non solo  dell’atteggiamento neo-coloniale della Solvay, del prezzo irrisorio che paga sia per il salgemma che per l’acqua dolce per estrarlo, ma è frutto  anche e soprattutto  del silenzio omertoso che le istituzioni le hanno costruito intorno,  anche sugli aspetti più inaccettabili.

E non solo: in queste settimane le stanno regalando gli ultimi giacimenti di sale della Val di Cecina, quelli ad est e sud di Saline, chiudendo il disgraziato paese in una morsa. Non hanno battuto ciglio sul ricatto della cassa integrazione, hanno firmato in fretta e furia, e si preparano ad un nuovo accordo di programma – truffa come quello del 2003, che Solvay per prima non ha rispettato che in parte, pur intascandosi 30 milioni di euro.  

Sabato 23 giugno a Rosignano si presenterà il libro di Bruno Niccolini “La guerra del sale”: chi vuol saperne di più intervenga  presso il circolo ARCI Monte alla Rena alle ore 17,30.

19.6.12

                                                                      

 
ARSENICO, SOLVAY LA PIU' GRANDE EMETTITRICE PDF Stampa E-mail
Scritto da Maurizio Marchi   
Venerdì 08 Giugno 2012 07:47

LA FESTA DEL PESCE  DEL 10 GIUGNO HA PROPRIO UN GRANDE SPONSOR ....

Medicina democratica Movimento di lotta per la salute

Solvay, grande inquinatrice d’arsenico

Alla seguente pagina internet  http://www.ispesl.it/documenti_catalogo/volume%20arsenico.pdf  si può vedere uno studio del 2010 di INAIL e ISPESL che riporta i dati delle principali emissioni di arsenico in aria e nelle acque. In Toscana si emette nelle acque ben  il 42,8 % dell’arsenico riversato in Italia ed il massimo emettitore è proprio Solvay con 2.930 kg riversati nelle acque, cioè in mare,  nel 2006.

 

Perché le autorizzazioni della Provincia sugli scarichi a mare non hanno mai deliberato su questo pericoloso inquinante ?

Perché né le istituzioni amministrative e sanitarie, né tanto meno Solvay hanno  mai informato  la popolazione, ad esempio sulla pericolosità del pescato ?

Perché un aspetto così grave, almeno quanto l’inquinamento da mercurio a Rosignano, non  fu affrontato nel l’Accordo di programma  del 2003 ?

Abbiamo i nostri sospetti, ma chiediamo alle autorità : da quale micidiale impianto all’interno dello stabilimento viene  fuori  tutto questo arsenico ?

Come si intende affrontare il problema nell’immediato   (ad esempio chiusura a qualsiasi frequentazione delle spiagge bianche alla vigilia dell’estate) e in prospettiva per una bonifica (sempre se possibile) su vasta scala ?

Ed infine le autorità non ritengono che – alla luce di questo nuovo inquietante aspetto di insostenibilità della pressione Solvay – le vada negato l’ampliamento dello sfruttamento minerario del salgemma , così pesante ed insostenibile sulla risorsa acqua ?

Finirà come per gli scarichi bianchi, che con l’Accordo di Programma del 2003 avrebbero dovuto  scendere a 60.000 tonnellate/anno a fine 2007, e sono invece almeno il doppio ancora oggi, nonostante Solvay abbia intascato  30 milioni di euro dalle casse pubbliche ? 

27 maggio 2012                                                                               

 
DISSALATORE SOLVAY: MD LO TIRA FUORI DAI CASSETTI DELLA PROVINCIA PDF Stampa E-mail
Scritto da Maurizio Marchi   
Sabato 26 Maggio 2012 07:02
FINALMENTE, A RICHIESTA DI MD, LA PROVINCIA DI PISA (QUELLA DI LIVORNO NON LO HA ...) TIRA FUORI  IL PROGETTO DI DISSALATORE SOLVAY (ANCHE SE E’ SOLO UNA VALUTAZIONE TECNICO-ECONOMICA) CHE SOLVAY  FECE  NEL  2003  IN  OTTEMPERANZA ALLA DELIBERA REGIONALE  DI AUTORIZZAZIONE  n. 103 DEL 31.1.2000 SULL’ INVASO CORTOLLA. 
 
COME VEDRETE E’ UNA VALUTAZIONE  VECCHIA  E  PILOTATA  PER IL NO: LA SCELTA E’ IDRO-S, IL DISSALATORE PUO’  ATTENDERE.
MA CI SONO COMUNQUE ALCUNE  COSE INTERESSANTI :  A  SOLVAY L’ACQUA DI IDRO-S COSTEREBBE 0,15 EURO (COMPRESO CANONE E
POMPAGGIO, il canone  in Provincia di Livorno è 5 millesimi di euro al metro cubo, vedi delibera  di adeguamento canoni), E PER SOLVAY  DI DISSALATORE SE NE POTRA' RIPARLARE  IN FUTURO, IN CASO DI CAMBIAMENTI CLIMATICI.
 
 
MA NEL FRATTEMPO (ed anche prima del 2003) I CAMBIAMENTI CLIMATICI SONO AVVENUTI, E LA VAL DI CECINA E' ALLA SETE (E ALL'ACQUA POTABILE IN DEROGA SU VARI INQUINANTI) DA ANNI.
Ma non solo : il Progetto Solvay è solo per ricavare qualche milione di mc/anno di acqua dissalata, MENTRE OGGI  L'URGENZA E' QUELLA CHE SOLVAY SI SGANCI DALL'ESTRAZIONE DI SALGEMMA DALLA Val Di Cecina, E  RICAVI  SALE  ED  ACQUA  DAL MARE.
INFATTI LA COMMISSIONE AMBIENTE DEL COMUNE DI VOLTERRA, GIA'  NEL 1998 (allora a guida PDS) GIUDICO' "INCOMPATIBILE IL CONTRATTO ETI-SOLVAY" SULLO SFRUTTAMENTO MINERARIO  DEL  SALGEMMA.
DAL '98  AD  OGGI  TUTTO  E'  PEGGIORATO (MINORE PIOVOSITA', ACQUA IN DEROGA ALLA POPOLAZIONE, STUDI EPIDEMIOLOGICI CHE ATTESTANO 1100 MORTI IN PIU' RISPETTO AGLI ATTESI, INNUMEREVOLI NUOVE PATOLOGIE OSSERVATE DAL CNR, ECC).
SOLVAY SI ATTREZZI A RICAVARE ACQUA E SALE DAL MARE MASSIMO  IN CINQUE  ANNI, USANDO NEL FRATTEMPO IL SALE DELLE VECCHIE MINIERE DI BURIANO, CHE HANNO UN'AUTONOMIA PER ALTRI 40 ANNI.
IL RESTO SONO CHIACCHIERE , LADROCINIO DEL TERRITORIO, SERVILISMO DELLE ISTITUZIONI.
LEGGI SOTTO IL PROGETTO DI DISSALATORE, LA DELIBERA DELLA PROVINCIA DI LIVORNO SUI CANONI* , IL VOLANTINO DEL COMITATO BENI COMUNI DELLA VAL DI CECINA. 
 * un modulo di acqua industriale cioè tre milioni di metri cubi  per 16.932,11  euro
 
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Ultimo aggiornamento ( Sabato 26 Maggio 2012 17:22 )
 
CON UNA SUPERSTRADA PUBBLICA FANNO UN'AUTOSTRADA PRIVATA PDF Stampa E-mail
Scritto da Maurizio Marchi   
Venerdì 08 Giugno 2012 07:41

OTTO MINUTI DI VIDEO DA NON PERDERE SULLA SCANDALOSA SAT

http://www.youtube.com/watch?v=zMUbR3YvGV0&feature=share

 
VOLTERRA, NO AL FURTO DI ACQUA E SALE PDF Stampa E-mail
Scritto da Maurizio Marchi   
Giovedì 03 Maggio 2012 11:19

LUNEDI  7 MAGGIO ore 21  A SALINE DI VOLTERRA   CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO APERTO  (Dopolavoro Salina) 

Sarà presentato lo Studio dell’Università di Pisa – come proposto da MD – sulla Solvay, che in sintesi afferma che Solvay si è ridotta a dare l’1/2% del valore aggiunto e il 2/4% dell’occupazione, prendendo il 48% dell’acqua ! MEGLIO TARDI CHE MAI, visto che lo Studio e’ pronto da oltre due anni, e il 9 maggio in Regione sarà presa la decisione  “definitiva” sull'ampliamento dello sfruttamento minerario Solvay.

Saranno presenti gli assessori regionali Simoncini e Bramerini e tutti i sindaci della Val di Cecina. Solvay e PD mobiliteranno la paura dei lavoratori.  MEDICINA DEMOCRATICA ribadisce: NO alla guerra tra poveri, no alla rapina Solvay di acqua e sale,  no al ricatto sui lavoratori, Solvay si doti di un dissalatore a Rosignano, 100 anni di sfruttamento selvaggio bastano.

Qui sotto i “motivi aggiuntivi” per  annullare il famigerato contratto Solvay-Ex Monopoli di Stato: con esso hanno fatto carta straccia delle loro stesse regole liberiste, che  vietano  le situazioni di monopolio, tanto più che ora il monopolio è privato , in mano a Solvay.

 

     Alla Commissione Europea – Direzione generale Concorrenza   Bruxelles

     Alla  AGCM  Roma

Oggetto: Richiesta di intervento urgente, a tutela  anche della Concorrenza e del Mercato. “Contratto di collaborazione industriale tra Soc. Solvay ed ATI Sale” per lo sfruttamento in regime di monopolio delle saline di stato in Loc. Saline di Volterra, Provincia di Pisa (Italia).

 Ci rivolgiamo alla Direzione europea per la concorrenza e all’AGCM Italiana, affinchè ognuno dei due organismi metta tempestivamente in campo gli strumenti di cui dispone, per fermare un abuso che qui segnaliamo.

Finora la nostra Associazione, come anche WWF, Legambiente, Italia Nostra avevano negli anni avanzato ricorsi – anche con successo – con motivazioni ambientali e di salute. Ora si avanzano anche motivazioni  che attengono alla concorrenza.

 PREMESSA

La Commissione Finanze della Camera dei Deputati , presieduta dall’On. Giovanni Brunale, il 13 ottobre 1995 approvava un “Contratto di collaborazione industriale tra Soc. Solvay e Amministrazione dei Monopoli di Stato” (in seguito Contratto), poi ETI, ora ATI Sale per lo sfruttamento esclusivo delle miniere di salgemma in Loc. Saline di Volterra (PI). Tale contratto è ancor oggi fermo, in quanto per ragioni ambientali (emergenza idrica dell’area ed altro) il TAR Toscana con sentenze 1048/1049/1050 del 3 luglio 2007, e di nuovo con sentenze n.  6867 e 6868 del 23 dicembre 2010 ha bloccato le autorizzazioni della Regione Toscana, con la sostanziale motivazione che non è garantita la priorità nell’uso dell’acqua alla popolazione, come prevede la Legge 36/1994 (Legge Galli), richiesta in grandi quantità per l’estrazione di salgemma dal sottosuolo.

 In questi mesi, anche a seguito e sotto il ricatto della messa in Cassa integrazione (a parere della scrivente , in maniera del tutto strumentale) di 23 lavoratori  da parte di Solvay, la Regione Toscana ha accelerato le procedure di autorizzazione, per superare le sentenze del TAR  sopra  richiamate,  e con atto previsto per il 9 maggio 2012 intende concludere l’iter autorizzativo, che verrebbe seguito da un Accordo di Programma.

 MOTIVI AGGIUNTIVI  DI   OPPOSIZIONE  RIGUARDO  LA CONCORRENZA

Pur perdurando i motivi di opposizione di questa, come di altre Associazioni, per ragioni ambientali, sanitarie e di sicurezza, che si faranno nuovamente valere di fronte al TAR toscano, con la presente si avanzano motivi aggiuntivi di opposizione al Contratto  ed alle sue successive procedure autorizzative, per ragioni di  concorrenza e di mercato. Con il Contratto infatti si concede in uso esclusivo alla soc. Solvay le ultime miniere di salgemma della Val di Cecina, che a sua volta fornirà una piccola parte di salamoia alla ATI Sale (150.000 tonn/anno), trattenendosene per sé 2.000.000 tonn/anno, per trenta anni  (sfruttamento rinnovabile solo una volta). Ciò esclude di fatto e di diritto eventuali altre aziende che volessero sfruttare le miniere di salgemma, aziende  italiane o estere, in particolare esclude la soc. ALTAIR di Saline di Volterra, che recentemente (2009) si è dotata di nuova elettrolisi a membrana – in sostituzione della vecchia elettrolisi a mercurio, inquinante – con fondi europei e ministeriali. Tale azienda, per le leggi sulla concorrenza e a garanzia del mercato ha uguale se non maggiore diritto di accedere alle miniere di salgemma trovandosi sul posto, a differenza di Solvay che invia la salamoia per tubazione a Rosignano Solvay, a 35 km di distanza.

In passato infatti ALTAIR, fondata da ENI negli anni ’60, poi passata ad altri proprietari e diversamente denominata (Samatec), ha usato per  decenni  la salamoia del posto, prima della Salina dei Monopoli di Stato, poi di una miniera separata poco distante, detta miniera Doccini-Canova (tra l’altro inquinandola con salamoia esausta al mercurio). Negli anni tra il 1968 e il 1973 Solvay  già  tentò  un’operazione “monopolistica” (o quanto meno egemonica per ottenere la esclusività della produzione di cloro e soda caustica in Italia centrale) acquistando al 48% la proprietà e gestendo con propri dirigenti sia l’impianto ex-ENI oggi ALTAIR di Saline di Volterra, sia la miniera  di salgemma annessa. Poi se ne liberò, forse presagendo i costi di bonifica della miniera Doccini-Canova, dichiarata nel 1999 come sito da bonificare con urgenza dalla Regione Toscana, e tutt’oggi non bonificata.  

Successivamente (anni ’90) ALTAIR è passata a trattare salamoia potassica in alcune celle dell’elettrolisi di Saline, mentre in altre celle proseguiva il trattamento della salamoia sodica (salgemma). Successivamente ed ancor oggi tratta solo salamoia potassica, importata via camion da fuori area.

 Ma (ed è qui il punto che si vuole ben  evidenziare in questa nota) può sempre aver interesse a tornare a trattare anche o esclusivamente salamoia sodica (salgemma), ed in questo caso troverebbe la strada sbarrata dal Contratto in via di autorizzazione regionale, che dà l’esclusiva su tutte le miniere di salgemma a Solvay, nonostante questa abbia un’autonomia sulle vecchie miniere di Buriano, Casanova e Querceto per almeno altri 40 anni, stimati da Pinna ed altri (UNIPISA).

Visto tutto quanto sopra, con la presente si chiede l’annullamento del Contratto per manifesta infrazione alle leggi sulla concorrenza, sia europee che italiane.

Si segnala che nessun contraccolpo sul piano produttivo ed occupazionale potrebbe derivare, ad avviso della scrivente Associazione onlus Medicina democratica, dall’annullamento del Contratto  in quanto Solvay ha ancora un’ampia autonomia sulle vecchie concessioni minerarie, e che a media scadenza Solvay può (ad avviso della scrivente Associazione  deve) dotarsi di un dissalatore di acqua di mare, da cui ricavi acqua e sale per  e  nello stabilimento di Rosignano Solvay (LI) che è situato sul mare, a differenza – ad esempio – di  ALTAIR  che è situato a 35 km dal mare.

Si segnala infine – solo a titolo informativo – che il Contratto in oggetto, stipulato nel lontano 1995, è reso ancor più insostenibile ed inattuabile per tre nuovi motivi, nel frattempo evidenziatisi:

-              Cambiamenti climatici conclamati , con minore piovosità e minore disponibilità d’acqua nella Val di Cecina, come e più che altrove (Protocollo di Kyoto 1997, “Progetto Cecina bacino pilota” per la rinaturalizzazione del fiume Cecina, con finanziamenti europei e ministeriali  2003), proclamazione dell’emergenza idrica in Toscana il 2 Aprile 2012.

-              Tutti i comuni della Val di Cecina tra il 2003 ed oggi sono o sono stati coinvolti nel regime delle deroghe sugli inquinanti  nell’acqua potabile, per lo scadimento generalizzato della qualità dell’acqua.

-              Sono state svolte due Indagini epidemiologiche dal CNR Pisa per conto della Regione Toscana, che hanno evidenziato 1157 morti in più rispetto agli attesi (535 morti in più nell’Indagine sugli effetti della geotermia (2010), 622 morti in più per l’esposizione a cromo esavalente nell’acqua potabile (2009)) nel periodo  2000/2006.

Si resta disponibili per eventuali chiarimenti, ed in attesa di provvedimenti  tempestivi.

 Rosignano 28.4.12                                                                   

 
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