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La sinistra è finita in discarica?

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Non ce la date a bere

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Discarica di Scapigliato: 330 milioni di euro al Comune di Rosignano

Discarica di Scapigliato: 330 milioni di euro al Comune di Rosignano

DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012

DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012

ROSSI, ZITA E TRIVELLE IN AMIATA PDF Stampa E-mail
Scritto da Maurizio Marchi   
Lunedì 18 Aprile 2016 07:40

Pronto un esposto in Procura da parte degli ambientalisti

Tirreno 15 aprile 2016

GROSSETO. «Se le dichiarazioni di Zita fossero confermate, la giunta Rossi è consapevolmente corresponsabile dell’eccesso di mortalità in Amiata». Così Roberto Barocci, portavoce di Sos Geotermia,...

 
VOTANTI 16 MILIONI, NO TRIVELLE 13 MILIONI PDF Stampa E-mail
Scritto da Maurizio Marchi   
Lunedì 18 Aprile 2016 07:14

NON C'E' IL QUORUM, MA UNA VASTISSIMA  OPPOSIZIONE ALLE TRIVELLE, la lotta continua contro le trivelle in mare e in terra. Un'altra energia per un'altra società

 

Noi avevamo vinto prima del 17 aprile. Anzi abbiamo stravinto. Su cinque dei sei quesiti referendari il governo era stato costretto alla retromarcia per evitare il voto: abbiamo sventato un piano scellerato con decine di altre piattaforme. Ogni quesito chiedeva di abrogare norme introdotte dal governo per facilitare le trivellazioni e per estromettere Regioni ed enti locali dalle decisioni. Per cinque quesiti il governo ha dovuto modificare la legge restituendo il potere agli enti regionali. Il sesto regalo, in eterno, alla superlobby dei petrolieri esenti da royalty è stato mantenuto in vita anche per farci schiantare contro il muro del quorum e umiliarci ora e in futuro. Ma il governo ha fallito la trappola: nonostante il boicottaggio al quorum (25.393.170 votanti), nonostante il mancato abbinamento con le amministrative (costato 360 milioni di euro), nonostante martellante l’invito illegale all’astensione, nonostante la gigantesca campagna di silenzio e disinformazione del servizio pubblico e dei giornali amici (il TG1 ad es. ha fatto 13 minuti di informazione in una settimana), nonostante bufale di stampo terroristico per spaventare gli elettori così ben disinformati (es. gli 11 mila posti di lavoro a rischio), nonostante tutto ciò milioni di italiani al voto non sono stati uno zero virgola.
Nei referendum del 2000, 2003, 2005 e 2009 votarono dagli 11 ai 13 milioni di italiani. Il quorum fu raggiunto solo nel 2011 (27,6 milioni di voti) ma si votava anche il lunedì. Oltre il 30 per cento degli elettori vuol dire 15 milioni di italiani. 15 milioni in vista del referendum di autunno sulle riforme costituzionali, dove non c’è un quorum, sono una enormità, sono già la conta degli oppositori del premier. Ogni voto è stato un paletto conficcato nel cuore del governo. E dei petrolieri che non potranno più fare i loro comodi di nascosto. E anche senza quorum, il referendum è l’inizio e non la fine della battaglia. Battaglia sulla moratoria su tutte le trivelle nel Mediterraneo.

 
trivelle o energia controllabile dal basso ? PDF Stampa E-mail
Scritto da Maurizio Marchi   
Martedì 12 Aprile 2016 23:02

 

dal libro "Come nasce la terza guerra", Maurizio Marchi  2008

 

L’era dell’idrogeno o della guerra infinita ?

 

Ho già avuto modo di affermare in questo testo che o ci sarà , nel 21° secolo,  una svolta epocale nei modi di produrre, lavorare, consumare, spostarsi o sarà la guerra, prima di quanto potremmo aspettarci.

E non si tratta solo di una svolta tecnica e merceologica, urge anche e soprattutto una svolta politica democratica, che redistribuisca il potere  nelle società e nelle varie aree del pianeta.

 
se fosse stato cloro ? PDF Stampa E-mail
Scritto da Maurizio Marchi   
Venerdì 15 Aprile 2016 00:06


Medicina democratica

Spostare Ecomar, nell’immediato rivedere l’autorizzazione, ridurre le quantità e la qualità dei rifiuti trattabili

Con l’enorme emissione di  idrogeno solforato dalla Ecomar dei Polveroni, abbiamo avuto una pallida (pallida in termini di pericolosità, non di visibilità) idea di che cosa sarebbe una consistente fuga di cloro dalla Solvay, che investisse una parte ampia del comune di Rosignano. Pattuglie di vigili dl fuoco, di carabinieri, della Guardia di Finanza, di Arpat ecc;  strade sbarrate, commissioni  che si riuniscono per tranquillizzare i cittadini  colpiti e stressati, ecc.

L’idogeno solforato è un potente gas tossico, che uccise quattro operai intossicati a catena alla Raffineria ENI a Livorno il 30 gennaio 1986:

 
il motivo per cui la verità non esce da 25 anni ? PDF Stampa E-mail
Scritto da Maurizio Marchi   
Martedì 12 Aprile 2016 22:52

(il manifesto, 12 aprile 2016)

MOBY PRINCE, LA PISTA USA


12 apr 2016 — Manlio Dinucci


«Mayday Mayday, Moby Prince, siamo in collisione, prendiamo fuoco! Ci
serve aiuto!»: questo il drammatico messaggio trasmesso venticinque
anni fa, alle 22:25:27 del 10 aprile 1991, dal traghetto Moby Prince,
entrato in collisione, nella rada del porto di Livorno, con la
petroliera Agip Abruzzo.

Richiesta di aiuto inascoltata: muoiono in 140, dopo aver atteso per
ore invano i soccorsi. Richiesta di giustizia inascoltata: da
venticinque anni, i familiari chiedono invano la verità. Dopo tre
inchieste e due processi.

Eppure essa emerge prepotentemente dai fatti. Quella sera nella rada
di Livorno c’è un intenso traffico di navi militari e militarizzate
degli Stati uniti, che riportano alla base Usa di Camp Darby
(limitrofa al porto) parte delle armi usate nella prima guerra del
Golfo.

Ci sono anche altre misteriose navi. La Gallant II (nome in codice
Theresa), nave militarizzata Usa che, subito dopo l’incidente, lascia
precipitosamente la rada di Livorno.

 
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