MEDICINA DEMOCRATICA
Sezione di Livorno e della val di Cecina
un'immagine del serbatoio divelto dall'esplosione, in mezzo a decine di altri serbatoi
Poteva esserci un effetto domino
Oggi al porto di Livorno si è verificata un'esplosione in un serbatoio della zona in cui vengono stoccati vari materiali combustibili o esplosivi. Due sono gli operai rimasti uccisi nell'esplosione: Nunzio Viola, e Lorenzo Mazzoni, dipendenti della Labromare, una ditta specializzata nelle bonifiche, che lavorava in appalto alla società Neri.
La Repubblica edizione di Firenze fornisce una prima ipotesi di quanto accaduto:“Secondo una prima ricostruzione i due operai stavano effettuando lavori di manutenzione. Il serbatoio interessato dallo scoppio si trova all'interno del deposito costiero della società Neri e conteneva acetato di etile, una sostanza molto infiammabile. [...] Forse l'esplosione può essere stata causata da una sacca di gas formatasi all'interno della cisterna stessa”.
Oltre al dolore e alla rabbia non si può che rimanere sgomenti dall’accaduto.
Come è possibile che in Italia ogni giorno muoiano 4 lavoratori a causa di quelli che di fatto sono omicidi sul lavoro?
|