Con riferimento all’articolo pubblicato sulla “nazione” in data 27 u.s. a firma di Salvatori, riportante le
dichiarazioni rilasciate da Enrico Dello Sbarba in merito alla vicenda della Donati Laterizi, il “gruppetto
di operatori nel campo dell’agroturismo coalizzato” del “solito comitato del no” intende fare le seguenti
precisazioni.
Dopo mesi di incontri istituzionali e non, è chiaramente emerso che le ragioni economiche ed occupazionali
delle aziende agricole presenti da sempre sul territorio non sono state mai seriamente considerate né nella
redazione del piano cave, né nel dibattito politico in ambito comunale e provinciale.
Né tanto meno sono state mai considerate le regioni dei residenti nelle frazioni collinari, sacrificate da oltre
trent’anni alla “ragion di stato” rappresentata dalla discarica di Scapigliato.
Non è mai stata fatta una minima stima o previsione d’impatto di una trasformazione territoriale impattante
ed irreversibile su realtà economiche e sociali da sempre presenti su quel territorio, da sempre dichiarato
con atti ufficiali dal Comune di Rosignano Marittimo “ad alta valenza paesaggistica”.
L’articolo citato è l’ennesima dimostrazione della miopia di chi riconosce come lavoro soltanto quello
fisicamente concentrato in uno stabilimento, e taccia strumentalmente il resto da romantico ambientalismo.
La contrapposizione fra opposte modalità di occupazione è quanto di più deleterio possa esistere quando si
interviene sul governo del territorio.