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La sinistra è finita in discarica?

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Non ce la date a bere

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Discarica di Scapigliato: 330 milioni di euro al Comune di Rosignano

Discarica di Scapigliato: 330 milioni di euro al Comune di Rosignano

DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012

DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012

raffineria ENI livorno, con l'alluvione i nodi del SIN vengono a galla PDF Stampa E-mail
Scritto da Maurizio Marchi   
Venerdì 29 Settembre 2017 16:56

La raffineria ENI di Livorno è dal 1997 che è stata dichiarata SIN (sito di interesse nazionale per la bonifica), ma la bonifica non è mai iniziata, se non per piccole parti marginali. L'area si chiama STAGNO  ed è qualificata a pericolosità idraulica molto  elevata. Perchè, tra le opere di bonifica, non si è circondata di una barriera anti-alluvione in questi venti anni ? ENI si è adeguata alla legge Seveso 3, Decreto legislativo 105/2015, che prevede di adeguarsi a eventi metereologici eccezionali ? Dove e come è stato smaltito l'intero contenuto degli impianti (greggio e semilavorati), a quale quantità ammontava ? si è bruciato tutto in torcia, operazione non ammissibile ? Perchè la vasca di contenimento degli inquinanti si è dimostrata subito insufficiente ? perchè la centralina di monitoraggio degli inquinanti atmosferici è saltata subito, il 10 settembre, per mancanza di energia elettrica, e si è dovuto attendere fino al 18 settembre per avere dei dati sui livelli d'inquinamento dell'aria ? Perchè nè il  comune di Livorno (il più popolato vicino alla raffineria) nè il Comune di Collesalvetti, competente per territorio, hanno pubblicato sul loro sito il Piano di emergenza esterna della raffineria, pubblicazione peraltro obbligatoria ?

Alleghiamo l'interrogazione della consigliera livornese Monica Pecori in Consiglio regionale, e la risposta dell'assessora Fratoni, che non chiarisce diversi aspetti del disastro, in particolare gli effetti sulle falde idriche delle esondazioni di idrocarburi.

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opposizione alla geotermia a Guardistallo (Casino di Terra) PDF Stampa E-mail
Scritto da Maurizio Marchi   
Martedì 26 Settembre 2017 12:30

entro il 2 ottobre si possono presentare opposizioni scritte alla Regione Toscana sul progetto geotermico "Guardistallo", presentato da una ditta di Bolzano. In allegato la bozza delle opposizioni che presenterà Medicina democratica alla Regione Toscana entro il termine, e i principali documenti da consultare.

 

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stop geotermia PDF Stampa E-mail
Scritto da Maurizio Marchi   
Giovedì 21 Settembre 2017 08:57

 

Ambiente

Geotermia: Fratoni contestata a Radicondoli

Data: 19 settembre 2017 09:09

 

La Regione ha rilasciato altri permessi di ricerca nonostante che il 54 per cento del territorio sia già "sacrificato"

Impianto a Radicondoli

RADICONDOLI. Dal Comitato per Radicondoli riceviamo e pubblichiamo.

“Anche i cittadini di Radicondoli contestano Federica Fratoni. Un incontro pubblico del PD locale, dove l’assessore all’Ambiente della Regione Toscana è stata invitata a parlare delle aree non idonee alla geotermia, diventa un’occasione in cui gli abitanti possono esprimere il loro dissenso sulla politica regionale.

Già il 54% del territorio del comune di Radicondoli è sacrificato alla geotermia ma questo non basta, la Regione ha rilasciato altri permessi di ricerca che insistono sulla restante parte del territorio comunale.

Ultimo aggiornamento ( Giovedì 21 Settembre 2017 09:07 )
 
alluvione a Livorno e aziende ad alto rischio Seveso PDF Stampa E-mail
Scritto da Maurizio Marchi   
Giovedì 21 Settembre 2017 09:01

MEDICINA DEMOCRATICA

Alluvione e intreccio con l’alto rischio d’incidente rilevante alla raffineria ENI a Livorno: in ritardo sia ENI che Comune. E le altre aziende ad alto rischio ?

L’alluvione della raffineria, la sua fermata, le fuoriuscite di sostanze inquinanti in acqua e in aria, l’eliminazione in torcia del contenuto del grande impianto sono fatti molto gravi che evidenziano i ritardi e le omissioni sia di ENI che degli enti di controllo nel prevenire simili disastri. La prima osservazione da fare è che il sito del Comune di Livorno non è aggiornato e mancano molte informazioni previste dalla legge Seveso. L’Art. 8 DLgs 105/2015 (Seveso 3) “ Funzioni degli altri enti territoriali” prevede che:

“ 1. Il Comune esercita le funzioni:

a) relative al  controllo  dell'urbanizzazione  in  relazione  alla presenza di stabilimenti, con le modalita'  specificate  all'articolo 22;

b) relative alla informazione, consultazione  e  partecipazione  ai processi decisionali del pubblico previste agli articoli 23 e 24.

2- il sito internet del Comune è il principale organo ufficiale di informazioni alla popolazione, e deve contenere quanto sotto specificato.

Ma non solo: l’ultimo aggiornamento della Legge Seveso sugli stabilimenti a rischio d’incidente rilevante (RIR) , il D.lgs. 105/2015 prevede nell’allegato C (“criteri, dati ed informazioni per la redazione e la valutazione del Rapporto di sicurezza e del Rapporto preliminare di sicurezza”), che i gestori di stabilimenti a rischio di incidente rilevante provvedano, già dal 2015, nella predisposizione del Rapporto di Sicurezza, a fornire una “cronologia degli eventi geofisici, meteo marini, ceraunici (fulmini) e dei dissesti idrogeologici del luogo, quali ad esempio terremoti, inondazioni, trombe d’aria, fulmini, evidenziando eventuali ripercussioni sulla sicurezza, con l’individuazione di eventuali scenari incidentali (…)”

 
armi atomiche, un passo avanti PDF Stampa E-mail
Scritto da Maurizio Marchi   
Martedì 05 Settembre 2017 08:55

Trattato Internazionale di Interdizione delle armi nucleari: una realtà!

www.massacritica.eu

Luigi Mosca, 04.09.2017

Premessa

Stiamo attualmente vivendo una delle più incredibili situazioni paradossali finora esistite. Un evento come la messa al bando delle armi nucleari, le più terrificanti di tutte le armi di distruzione di massa, e che mettono a rischio la sopravvivenza stessa dell’Umanità, lascia indifferente la maggior parte dei mass media, come pure della popolazione: un vero stato di “letargia” che sfida le possibilità di comprensione.

In effetti, di che cosa stiamo parlando ?

Circa 1800 bombe nucleari in stato di allerta permanente, equivalenti a 60 000 bombe di Hiroshima, sono pronte ad essere lanciate nel giro di pochi minuti, e 15 000 bombe sono in attesa negli arsenali. Ora, una guerra nucleare, che potrebbe scoppiare anche solo per incidente, per errore o per sabotaggio, ed anche se soltanto regionale, avrebbe delle conseguenze assolutamente catastrofiche sulla totalità del nostro pianeta. (Va qui anche tenuto conto del fatto che le attuali bombe termonucleari, bombe H, sono in media 30 volte più potenti di quelle di Hiroshima).

 
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