Rosignano, da almeno 80 anni è il polo principale di produzione d'idrogeno d'Italia: Rosignano e la Toscana potrebbero divenire un polo di eccellenza verso la riconversione ecologica all'idrogeno della mobilità e della generazione di energia elettrica. Ma nessuno ne parla, neanche a fini occupazionali, neanche i candidati a sindaco di area alternativa. La proposta è estensibile a Piombino e a Livorno, che ospitano poli industriali in forte crisi.
Rosignano, troppi galletti nel “pollaio” elettorale e poche idee: soprattutto manca la principale, l’idrogeno.
Alla sinistra (vera o presunta) del PD si presentano alle comunali di Rosignano ben tre liste (Marabotti, Settino e Bini), che finiranno per danneggiarsi a vicenda, con il risultato probabile di ottenere non più di 4.000 voti collettivamente, con ciò mandando al ballottaggio PD e Lega, con la conseguenza di trovarsi a scelte super-imbarazzanti sul con chi schierarsi al secondo turno. Ma su questo terreno,dei calcoli elettoralistici, mi fermo qui.
Quello che invece mi preme sottolineare in questo intervento è la scarsità di idee dei vari programmi elettorali dei tre “galletti” alternativi: programmi che – si badi bene – sono per una buona gestione del territorio e dell’ente locale, una gestione “riformista” dell’esistente, senza cambiare sostanzialmente nulla nel profondo. Come se Rosignano fosse un’isola a se stante, non toccata dalle crisi planetarie emergenti (ormai da decenni) dell’alterazione climatica, della fine tendenziale delle risorse fossili, della guerra incombente. Mi sento già nelle orecchie: altri penseranno alle crisi planetarie, non spetta a noi, noi vogliamo /dobbiamo dare messaggi rassicuranti agli elettori.
Al contrario, secondo me, Rosignano ha le competenze e quindi il dovere di dare messaggi più alti e complessivi alle crisi complessive, riassumibili in una parola: idrogeno.
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