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Sanità, si riparte con nuovo referendum e ricorso al Tar
Firenze – Stanza piena, nella sala 10 al secondo piano nella sede della Regione in via Cavour. Al tavolo, i due consiglieri di Sì Toscana Tommaso Fattori e di M5S Andrea Quartini, insieme al presidente del comitato referendario Giuseppe Ricci. In sala, loro, i comitati toscani, protagonisti veri di questa lunga battaglia che ha visto svariati colpi di scena fino all’ultimo, ovvero al giudizio negativo da parte della commissione regionale di garanzia sull’ammissibilità del referendum. Già, il referendum: quello, come dicono Fattori e Quartini, che ha messo addosso una paura matta al Pd, che detiene il governo della Regione e che è l’artefice, solitario e maggioritario, della riforma che dovrebbe capovolgere la sanità toscana. E che, secondo, cittadini, comitati, pentastellati e Sì Toscana, porterebbe inevitabilmente alla privatizzazione completa (“molto è già stato fatto”, dice Anna Nocentini, di Rifondazione Comunista, partito che sin dai primordi ha osteggiato la rifoma Rossi-Saccardi) del servizio sanitario regionale. Con il risultato, sottolinea Monica Sgherri, Rfc, ex-consigliera regionale, anche lei al tavolo, “di sbattere fuori una buona fetta di toscani dalla sanità”.
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