Discarica di Scapigliato: 330 milioni di euro al Comune di Rosignano
DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012
Secondo l'Università di Pisa, Solvay dà poco e prende troppo
Scritto da Maurizio Marchi
Giovedì 22 Dicembre 2011 10:19
Solvay dà l'1/2% del Valore aggiunto nell'area che occupa, il 2/4 % dell'occupazione, ed usa il 48 % dell'acqua dolce.
Con il riaccendersi dello scontro sul salgemma, torna di attualità il Rapporto dell'Università di Pisa (Cheli e Luzzati), concluso nel 2009 e finora oscurato da media e istituzioni.
Qui sotto il link per leggerlo tutto, ed alcune nostre considerazioni del dicembre 2009:
Rapporto dell’Università di Pisa sulla Solvay: conclusioni sorprendenti
E’ finalmente disponibile al pubblico il ponderoso Rapporto (circa 500 pagine), consultabile e scaricabile liberamente dal sito
Il Rapporto, che speriamo venga presentato presto al pubblico direttamente dagli autori, i professori universitari Bruno Cheli e Tommaso Luzzati, cofinanziato dalla Regione Toscana, ha visto la scarsa collaborazione di Solvay, nonostante avesse come scopo dichiarato quello di “tracciare un quadro organico capace……di garantire una coesistenza duratura, e quindi sostenibile, dell’azienda con il territorio di incidenza.”
Addirittura la Solvay “ci ha risolutamente invitato, con toni di diffida, a non divulgare i dati che ci aveva fornito l’Osservatorio dell’Accordo di Programma Solvay” ritardando l’uscita del Rapporto stesso, affermano gli autori nella premessa.
Nel merito, il Rapporto prende atto della Relazione UNEP (ONU) secondo la quale Rosignano è uno dei 15 luoghi costieri più inquinati d’Italia (hot spots) ed approfondisce molte questioni del rapporto tra uso delle risorse naturali del territorio ed impatto ambientale da una parte, e valore aggiunto ed occupazione apportati dall’altra.
Ne risultano conclusioni sorprendenti anche per l’opinione pubblica meno disponibile verso Solvay: il contributo al valore aggiunto complessivo che ricade sul territorio è del 1-2 % dell’intero valore aggiunto di tutte le attività presenti sul territorio stesso. Mentre il contributo all’occupazione complessiva è del 2/4%.
Ultimo aggiornamento ( Giovedì 22 Dicembre 2011 14:33 )
PUBBLICHIAMO QUESTO INTERESSANTE E CONDIVISIBILE CONTRIBUTO DELLE LISTE CIVICHE DELLA BASSA VAL DI CECINA:
Golf di Bibbona: bloccare la peggiore speculazione edilizia degli ultimi 20 anni
Apprendiamo che il gruppo di cementificatori interessati alla realizzazione di un campo da golf e del relativo megavillaggio turistico residenziale di oltre 20.000 metri quadri nel Comune di Bibbona non si arrende di fronte alla valanga di pareri contrari delle autorità competenti e ripresenta il progetto alla Regione Toscana per la valutazione di Impatto Ambientale, dopo che gli Uffici Regionali hanno bocciato il primo progetto presentato, che era stato sottoposto al meno stringente processo di Verifica.
Come è del tutto evidente a chi abbia letto il progetto preliminare la questione della pratica del golf altro non è che una scusa per costruire un immenso complesso turistico in una zona altamente tutelata, a poca distanza da Bolgheri. Il progetto prevede un albergo di mq 4.330, un centro congressi di mq 884 un ristorante di mq 1.012 una foresteria di mq 144, un centro benessere di mq 1880, un complesso residenziale di mq complessivi 8.169, una club house di mq 1.150, un centro commerciale di mq 3.850, più una pari superficie di nuove strade e parcheggi.
Il paese di Saline di Volterra assediato da Solvay
Scritto da Maurizio Marchi
Giovedì 01 Dicembre 2011 07:51
Sale ed acqua, la val di Cecina ha già dato
Se avessimo a disposizione la sesta pagina de "Il Tirreno" a pagamento (come Solvay oggi), avremmo moltissime cose da dire a Solvay e a chi l’ha autorizzata. Non l’abbiamo, quindi siamo molto brevi.
La realtà è molto diversa da come la descrive la multinazionale, forse guardando da molto lontano, appunto da Bruxelles. Noi la vediamo così, da vicino:
1- Solvay non ha mai estratto sale così vicino all’abitato di Saline, perciò nessuno può sapere quali sarebbero gli effetti; l’esperienza impone di rinunciare.
2- i duemila lavoratori a Rosignano sono dimezzati da molti anni, e non si moltiplicano come i pani e i pesci.
3- il valore del sale è un valore in sé, come dimostra la storia della civiltà prima che arrivasse Solvay.
4-Solvay fornisce ad ATISALE una minima parte di sale, ma se ne appropria della totalità.
5- L’”esperienza mineraria centenaria” di Solvay ha prodotto un colabrodo in val di Cecina, e durerebbe solo altri 30 penosi anni: dove finirebbero i famosi 2000 lavoratori, dopo ?
6- nessuno sa, perché nessuno ha mai voluto indagare, quanta acqua e quanto sale si perdono nel sottosuolo.
7-Solvay non ha l’autorizzazione principale, quella implicita nelle sentenze del TAR: non garantisce l’acqua alla popolazione, come prescrive la legge.
8- Solvay e i suoi servetti istituzionali si attrezzino a prendere il sale da altri posti, come fanno tutti gli altri produttori, perché la val di Cecina ha già dato anche troppo.
30.11.11
Maurizio Marchi
MORIRE A 14 ANNI
Scritto da Maurizio Marchi
Venerdì 16 Dicembre 2011 09:50
Sei morti molto giovani nella nostra zona negli ultimi sei mesi
Sunil Coroni di 35 anni, Rosignano, dipendente Solvay, ucciso da “una brutta malattia” (Tirreno 26.6.11)
Alessandro Cavallini di 14 anni, Cecina, studente, ucciso “da una malattia che non ti lascia scampo” (Tirreno 18.10.11 e seguenti)
Francesca Moscatelli di 41 anni, Rosignano, educatrice, uccisa “da una tremenda malattia” (Tirreno 4.11.11)
Massimiliano Saitta di 31 anni, Follonica, vigile del fuoco ed atleta, ucciso da una ricaduta di leucemia (Tirreno 3.12.11)
Valentina D'Angelo di 29 anni, Livorno, psicologa e catechista, morta per un linfoma (Tirreno 11.12.11)
Matteo Bianchi di 14 anni, Rosignano, studente, morto di leucemia il 12.12.11.
Queste sono solo le persone morte giovani di cui siamo a conoscenza. Ci sembrano già tantissime, ma potrebbero essere anche di più, delle quali non siamo a conoscenza.
Ma soprattutto crediamo che debbano indurre tutta la società locale ad una profonda ed onesta riflessione sulle cause di queste morti premature, lasciando definitivamente da parte “il destino”, crudele o meno.
SALGEMMA, LA MADRE DI TUTTE LE BATTAGLIE SULL'ACQUA
Scritto da Maurizio Marchi
Lunedì 28 Novembre 2011 13:01
500 studenti in assemblea per 3,5 ore sabato mattina a Volterra, con Bruno Niccolini e il sottoscritto, per discutere dell’acqua pubblica e pulita, sullo sfondo da una parte del referendum tradito del 12 giugno, e dall’altra della nuova aggressione di Solvay ed istituzioni all’acqua e al salgemma della val di Cecina. Nuova poi non tanto, perché Solvay ed istituzioni ci stanno tentando – INVANO – da 15 anni, con i mezzi più subdoli, dagli accordi segreti all’ultima trovata del lago di PURETTA, un invaso in un luogo completamente inadatto, che invaserebbe a malapena l’acqua che si perde dagli acquedotti colabrodo di Volterra e Pomarance, ma che avrebbe il “pregio” di sbloccare i due stop del TAR (2007 e 2010, con la sostanziale motivazione “Solvay trovi l’acqua per la popolazione”), di dare ossigeno (soldi ) ad ASA con la commercializzazione di ghiaie e terre escavate, di sbloccare i ben più corposi invasi ad uso industriale di Solvay alle porte di Cecina (invasi IDRO-S).
La lotta per l’acqua pubblica e pulita prosegue, si accentua ed ha il suo EPICENTRO A SALINE DI VOLTERRA.
NO AL CONTRATTO ATI-SOLVAY, NO ALL’ESCAVAZIONE DI SALE SOTTO LE CASE DI SALINE, SOLVAY SI ATTREZZI AD ANDARE A PRENDERSI IL SALE DA ALTRE PARTI, COME GIA’ FANNO TUTTI GLI ALTRI PRODUTTORI DI CLORO. Maurizio Marchi
Qui sotto la cartina : a sinistra le attuali concessioni minerarie (salgemma) di Buriano di Solvay; a destra, in alto e in basso le nuove concessioni, per il momento fermate dal TAR toscano. Come si vede, il paese di Saline di Volterra verrebbe accerchiato, con il pericolo di crolli (o altri danni) di case e dello stabilimento ad alto rischio (produzione di cloro e soda potassica) lì presente.