Via l’ufficiale del «salga a bordo» «È mobbing, pronto a far causa»
Il comandante che gestì da terra l’emergenza Concordia trasferito in un ufficio
di Marco Gasperetti
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LIVORNO Quando glielo comunicano il comandante Gregorio de Falco non abbassa neppure lo sguardo. Saluta fiero il superiore cercando di dissimulare l’emozione fortissima. E si congeda, obbedendo, come ha sempre fatto e sempre farà . Ma l’amarezza, no, quella non riesce a nasconderla. «Mi hanno appena detto che dovrò lasciare il servizio operazioni e sarò destinato ad un ufficio amministrativo - dice sconfortato -. Sono amareggiato, ma sono un militare e dunque eseguo gli ordini». Poi, ripensando a ciò che gli sta accadendo, l’uomo della telefonata al comandante Schettino, che fece il giro del mondo e salvò l’onore della marineria italiana, decide di lottare. E annuncia: «Eseguirò gli ordini, ma sono convinto di essere vittima del mobbing. Dunque valuterò azioni legali.
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