il 1° gennaio 1959 i rivoluzionari di Che Guevara e Fidel Castro entravano all'Avana, dopo aver sconfitto il dittatore Batista. Iniziava una lunga marcia in cui il popolo cubano, povero ed isolato dal blocco statunitense (che perdura tutt'oggi), investiva tutte le sue risorse sulla ricerca biomedica, sulla sanità e sulla salute popolare, raggiungendo vette di eccellenza riconosciute a livello mondiale.
Ne parla anche il libro di Angelo Baracca e Rosella Franconi "Cuba: medicina, scienza e rivoluzione, 1959-2014" edizioni Zambon (in allegato la copertina).
Un esempio non solo per tutta l'America latina, ma anche per tutti i popoli (come quello italiano) che - poveri di risorse naturali - dovrebbero investire molto di più sulle loro intelligenze, sulla ricerca, sulla salute, sull'istruzione, sull'arte.
In allegato anche l'esposto presentato nel 1999 ai tribunali statunitensi, per il risarcimento dei danni umani provocati dagli USA al popolo cubano.
Si visiti anche il sito dell'Associazione di amicizia Italia-Cuba.
Ultimo aggiornamento ( Sabato 09 Novembre 2019 16:20 )
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