sotto, scannerizzato il famigerato protocollo d'intesa tra Rossi, SCL e sindacati corporativi del 4 maggio 2016 che fa da premessa al parere favorevole della Regione del 22.11.17, e il trionfalistico comunicato di Toscana Notizie del 4.5.16. Quello a destra di Rossi nella foto è Loris Martignoni, sindaco di Pomarance, il comune più geotermico del mondo, e sede della discarica di Bulera.
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Assemblea molto partecipata e decisa: andiamo avanti nell’opposizione alla discarica di Bulera
Si è svolta l’altra sera a Pomarance (Teatro De Larderel) un’assemblea popolare molto partecipata di oltre 100 persone, che hanno discusso animatamente oltre mezzanotte e mezzo sul modo di come reagire al quasi via libera della Regione Toscana, con il consenso del Comune di Pomarance, al rialzamento di 10 metri della discarica di rifiuti pericolosi di Bulera. La conferenza dei servizi del 22 novembre scorso a Firenze, la sesta di un lungo e travagliato iter burocratico di questo assurdo progetto, partito nell’ottobre dello scorso anno presentato da parte del privato SCL, ha dato parere favorevole, compreso il comune di Pomarance, confermando tutti i rifiuti pericolosi da portarvi nei prossimi nove anni, per oltre un milione di tonnellate. Ora mancano le delibere di Valutazione ambientale e di autorizzazione, ma la strada purtroppo è spianata dal parere del 22 novembre.
Nel corso del dibattito, è stato sottolineato come il comune si sia sempre sottratto al confronto su questo progetto, nonostante abbia ricevuto oltre 1.200 firme di cittadini che si sono opposti al progetto, e lo stesso consiglio comunale non si è mai espresso sullo stesso. E’ stato stigmatizzato (condannato) da vari interventi l’Accordo tra Regione, Comune e sindacati del 4.5.16 che ha legato il futuro della fabbrica SCL al proseguimento della discarica, anziché ad un piano industriale serio e fondato: per assurdo la discarica è il reale motivo del proseguimento in vita della fabbrica, anziché essere semmai l’inverso.
Con essa la regione incasserebbe oltre 25 milioni di euro ,il comune circa 1 milione in 9 anni, mentre la proprietà della SCL oltre 200 milioni, accogliendo rifiuti pericolosi potenzialmente provenienti da tutta Italia. Comune e regione, oltre l’incasso monetario, potrebbero accreditarsi di aver “salvato” lo stabilimento di fertilizzanti SCL, nascondendo la realtà che – senza un piano industriale serio – lo stabilimento non ha prospettive, ed i lavoratori lì occupati sono destinati ad essere tenuti come ostaggi per altri 9 anni, salvo tornare ad essere minacciati nel posto di lavoro alla fine dell’operazione discarica.
In tutta questa tragedia, con i lavoratori come ostaggi, resta la minaccia gravissima sull’ambiente e sulle acque dell’intera val di Cecina, che tramite il torrente Bulera e il Possera può essere invasa da fenomeni di alluvione della discarica, costruita in un luogo ad alta pericolosità idraulica e sismica. La consigliera comunale di Volterra Tiziana Garfagnini ha insistito molto sulla nocività dei quasi 6000 passaggi di camion carici di rifiuti tossici dall’abitato di Saline di Volterra, mentre Marchi per Medicina democratica ha sottolineato i pericoli per l’acqua di tutta la valle, già in deroga per gli inquinanti arsenico e boro dal 2003 al 2010. Dal pubblico in sala si sono levate molte voci di cittadini lavoratori nei vari agriturismi della zona, che si vedono minacciati nel loro lavoro a causa dell’aggravamento dell’inquinamento ambientale e della scarsità d’acqua potabile.
Il ricorso al TAR contro il progetto è scontato, oltre che da parte di soggetti economici legati al turismo e all’agricoltura, anche da parte di Medicina democratica e del Comitato di cittadini , coordinato da Rita Guidugli. E fa capolino anche l’idea del referendum comunale o intercomunale, in assenza della tutela da parte delle istituzioni.
Domenica 17 dicembre intanto si terrà un sopraluogo di cittadini intorno alla discarica, per porre all’attenzione pubblica la pericolosità della stessa.
Comitato Bulera, Comitato difensori della Toscana, Medicina democratica
2.12.17 |