20 Novembre 2015 – Firenze Congresso Nazionale di Medicina Democratica
Tavola Rotonda “Salute, Alimentazione e Rischio Zero”
Intervento di Antonio Lupo – Comitato Amigos Sem terra Italia
Sono stato un Medico ospedaliero, ematologo e internista, scappato negli anni 90 dall'ospedale-
industria, poi ho fatto il medico di famiglia, il direttore Sanitario del Naga a Milano ecc..
Da quando sono in pensione, ho lavorato con i Movimenti dell'Acqua, della Terra e del Cibo.
Nei lunghi periodi vissuti negli accampamenti dei Sem Terra in Brasile, ho visto cose sconvolgenti,
che erano successe anche in Italia, e che all'Università di Medicina non mi avevano di certo
insegnato.
Da solo pochi anni ho scoperto che la denutrizione e le malattie intestinali conseguenti
provocavano in Italia, ancora nel 1920, una mortalità infantile tale per cui la vita media era di 30
anni ( vedi la tabella del libro “L'orda, quando gli albanesi eravamo noi” di Gianantonio Stella).
Dal 1910 al 1950 nella nostra Italia, che era un paese agricolo, si soffriva di un'enorme
denutrizione, in gran parte del Nord si mangiava quasi solo polenta, fatta con gli scarti di mais, il
frumentone, spesso integrandola con alcool (vino) per ricevere il minimo di calorie, questo anche ai
bambini di 7-8 anni, che diventavano alcolisti. Ben poche erano le proteine e le vitamine, nel 1905
la mortalità infantile fino ai 5 anni era del 40%, come si legge nel volume "La mortalità nei primi
cinque anni di età in Italia, 1863-1962" di S. Somogyi.
Solo nel 1930 la mortalità infantile scenderà sotto il 30%.
La concausa del fattore igienico era secondaria poiché l'estrema difesa dell'organismo infantile è
assicurata soprattutto da un'alimentazione appropriata.
Nel 1940 la situazione era enormemente migliorata, con una vita media arrivata a 57 anni,
questo 10 anni prima dell'introduzione degli Antibiotici!
La nostra opinione pubblica non vuole conoscere questi dati, vuol credere al miracolo degli
antibiotici e ai progressi tecnologici. E forse qualcuno è disposto a credere anche a Google, che
pochi giorni fa ha promesso che si vivrà fino a 500 anni!
La nostra civiltà è nelle mani delle multinazionali. che prima fanno ammalare, producendo pesticidi,
e poi ti vendono le medicine, in questo modo guadagnano 2 volte: la Bayer e la Syngenta sono le
multinazionali più spietate, e sono europee, non USA..
Una riflessione : il CIBO E' VITA , non è un combustibile per un corpo-macchina, deve rinnovare
organi, tessuti e cellule, dare salute, cioè sostanze nutritive, energia vitale, non solo calorie.
E' sacrosanto combattere le tossicità, ma non è sufficiente.
Non si può applicare al Cibo la metodologia della lotta alla nocività in fabbrica, perchè il Cibo non
è un oggetto, la sua produzione agroecologica è la produzione di qualcosa di vivo, che deve entrare
in relazione col nostro corpo che vive in simbiosi con milioni di esseri viventi .
Il suo opposto è il cibo industriale, che produce per la maggior parte oggetti, a cui si chiede di dare
calorie, sostanze varie, ma soprattutto essere igienici o meglio sterili.
Ma la sterilità è il contrario della vita e il cibo industriale difatti è cibo spazzatura, quando è
ipercalorico con pochi nutrienti, o in gran parte è addirittura cibo morto, ad esempio il latte a lunga
conservazione ( in Italia importiamo il 56% di latte)
La produzione di questo cibo industriale è tecnicamente assai scadente sotto il profilo dell'efficienza
energetica, dato che per produrre una caloria di cibo se ne usano 7,4 di energia, vedi pag.10 sito
http://www.cibosostenibile.it/atti.pdf . Per questo Via Campesina definisce la produzione di cibo
dell'agrobusiness un'Agricoltura petrolifera.
L'agrobusiness è definito anche Agricoltura senza contadini, poiché la meccanizzazione spinta,
eliminando gran parte del lavoro dei contadini, li espelle dai campi, nelle bidonville di tutto il
mondo.
Questo cibo industriale, che attualmente è in crisi di sovraproduzione e viene venduto a prezzi assai
bassi, provoca disastri ambientali con gli avvelenamenti delle risorse naturali, l'acqua e la terra, e
con l'emissione dal 44 al 57% di gas serra, vedi pag 19 sito http://www.cibosostenibile.it/atti.pdf ,
quando si sommano le emissioni di 1-agricoltura-zootecnia, 2-deforestazione ad uso agricolo, 3-
lavorazione industriale e imballaggi, 4- trasporti e 5-refrigerazione.
Quindi possiamo dire, insieme a Via campesina Internazionale che il cibo industriale è il maggior
responsabile del riscaldamento globale e del caos climatico in atto, cioè di quell'abisso conseguente
che sta di fronte all'umanità.
E contemporaneamente l'agrobusiness e il suo cibo industriale lasciano affamati quasi un miliardo
di persone ( l'80% di questi sono proprio i piccoli contadini e le loro famiglie ) e provoca l'obesità di
2 miliardi di persone: gran parte di questi obesi sono i poveri che abitano nelle bidonville, che
comprano il cibo industriale nei supermercati di tutto il mondo, in quella grande distribuzione del
tutto complice dell'agrobusiness. E' in forte aumento nei giovani anche il diabete tipo 2, cioè il diabete grasso.
Ritengo che questi obesi siano i nuovi drogati del nostro secolo, drogati dalle multinazionali
criminali dell'agrobusiness, che inseriscono sostanze che danno sensazione continua di fame.
L'obesità è un'invalidità, diventano invalidi che non daranno mai fastidio al potere, sono tra gli
esclusi, gli scarti per dirla con Bergoglio, e non lotteranno certamente per un mondo migliore.
Oggi bisogna lottare contro questi criminali, contro i veleni che producono e obbligano a comprare.
E lottare per la vita: in Brasile la Campagna contro i Pesticidi si chiama appunto “Contro gli
Agrotossici e per la Vita”. Per vincere ci vogliono certamente grandi conoscenze tecniche, ma gli
agricoltori da soli e le buone pratiche non bastano: si può vincere solo alleandosi con i cittadini,
che devono pretendere e imporre di conoscere tutta la filiera dei prodotti, compreso le materie
prime, in gran parte importate e Ogm come la soia.
Via campesina tutto questo lo ha ben presente, l'agrobusiness non si accontenta del pareggio, non
permetterà neppure nicchie di agricoltura biologica, vuole eliminare tutti i piccoli contadini e
l'agroecologia
Teniamolo ben presente anche noi, l'Agrobusiness è un nemico mortale per l'umanità e il Pianeta.
RAPPORTO UNICEF su vittime cambiamenti climatici 24 Novembre 2015
http://www.askanews.it/cop-21/unicef-bambini-sono-le-prime-vittime-dei-cambiamenti-
climatici_711669910.htm
Roma, 24 nov. (askanews) - I bambini sono le prime vittime del riscaldamento globale e 690
milioni tra loro vivono nelle regioni più esposte alle conseguenze dei cambiamenti climatici.
E' quanto emerge da uno studio dell'Unicef, nel quale si afferma inoltre che circa 530 milioni di
bambini vivono in paesi soggetti a inondazioni periodiche, per lo più in Asia, e 160 milioni in aree
di grave siccità, soprattutto in Africa.
"Il numero di bambini esposti a rischi climatici è allarmante", si legge nello studio dell'Unicef.
"Sono i bambini che soffrono maggiormente dei cambiamenti climatici e che ne stanno già subendo
pesantemente le conseguenze", ha detto Nicholas Rees, uno degli autori.
Eventi meteorologici estremi amplificati dall'aumento della temperatura globale - uragani,
inondazioni, siccità, ondate di calore - hanno accelerato la diffusione di malattie infantili come
malaria, malnutrizione, diarrea acuta e polmonite.
La siccità ha devastato i raccolti e spinto verso l'alto i prezzi delle derrate alimentari, aggravando la
malnutrizione nei paesi poveri, ed è responsabile della metà di tutti i decessi dei bambini sotto i
cinque anni nel mondo e dei ritardi di crescita, sottolinea ancora l'Unicef. I bambini più piccoli sono
particolarmente vulnerabili. L'Unicef consiglia di "dare priorità alle esigenze delle persone più
vulnerabili, compresi i bambini". |