Livorno con il 35 % delle tubazioni per l’acqua potabile in amianto: mettere subito mano alla sostituzione
Dal sito dell’Autorità idrica toscana (AIT) http://www.autoritaidrica.toscana.it/focus-sugli-acquedotti-in-amianto/le-zone-interessate-dal-fenomeno/test/ risulta che le tubazioni ASA SPA nel Comune di Livorno sono per ben 157,53 km di cemento-amianto su 450,20 totali dell’acquedotto, cioè il 35,03%. Percentuale ben superiore alla media toscana, che è del 6%.
Ma non solo. A Livorno, se i restanti 293 km di tubazioni, ad esempio in polietilene, si trovassero a valle delle tubazioni “portanti” in amianto, tutta la rete livornese porterebbe fibre d’amianto fino al rubinetto di casa.
Per verificare questo, occorrerebbe disporre delle planimetrie dell’ acquedotto livornese, ciò che al momento il livello di “trasparenza” del Comune e di ASA non permette.
Il vecchio problema delle tubazioni in cemento amianto è ri-scoppiato a Firenze, nel cui comune vi sono “solo” l’1,43 % di tubazioni in cemento amianto: paradossalmente, ma non troppo, dato che molto dipende dalla svegliezza dei cittadini attivi far riemergere il problema. Tutto tace paradossalmente nell’area ASA Spa, la società il cui azionista pubblico maggiore è il Comune di Livorno, che recentemente ha cambiato amministrazione (M5S).
L’area peggiore in Toscana – sempre dai dati ufficiali AIT - risulta essere proprio quella gestita da ASA spa con il 14,71% di tubazioni di cemento amianto, seguita da quella gestita da Acque spa Pisa con il 13,51 %. E all’interno dell’area ASA, Livorno e Cecina (37%) sono le peggiori.
Medicina democratica fin dal 1994 (Studio del Direttore dell’Istituto di epidemiologia di Milano, Franco Berrino) denuncia la cancerogenicità dell’amianto in altri organi extratoracici, come l’ovaio, il testicolo, il peritoneo, il pericardio, recentemente confermata dall’Istituto superiore di Sanità, da IARC e dal Parlamento europeo.
Quest’ultimo, con risoluzione del marzo 2013 "Sulle minacce per la salute sul luogo di lavoro legate all'amianto e le prospettive di eliminazione di tutto l'amianto esistente", ha sostenuto come i tumori all'apparato digerente derivino anche dall'ingestione di fibre di amianto contenute in acqua contaminata. Detta risoluzione si basa su indagini epidemiologiche precedenti fra cui quella condotta in Norvegia sull'insorgenza di tumori del tratto gastrointestinale (e particolarmente di cancro allo stomaco) legata all'ingestione di acqua contaminata da amianto e pubblicata sulla rivista scientifica "Cancer causes and control" (ed. Springer).
Occorreranno altri 40 anni di morti evitabili e di massa per togliere i tubi d’amianto dall’acqua potabile, in una città già dichiarata “sito di interesse nazionale per la bonifica”, per la raffineria, la ex centrale elettrica e il porto ? |