UNA PRESA DI POSIZIONE INACCETTABILE, IN PIENA ANTITESI CON QUANTO HANNO SEMPRE SOSTENUTO MEDICINA DEMOCRATICA E IL COMITATO NOFFSHORE. Oltre all'estrema pericolosità e all'inutilità del rigassificatore OLT, IL GAS NATURALE RITARDERA' - ASSORBENDO IL GROSSO DEGLI INCENTIVI STATALI - anzichè "traghettare" verso le energie rinnovabili.
Giunta comunale Livorno 5.11.14
In data 20 dicembre 2013 OLT (Offshore LNG Toscana) ha avviato le attività commerciali
del terminale galleggiante di rigassificazione che riporta il gas naturale liquefatto (GNL)
ricevuto da navi metaniere (che possono trasportare circa 130.000 metri cubi di GNL,
equivalente a circa 80 milioni di metri cubi di metano) allo stato gassoso per essere immesso
nella rete di distribuzione nazionale attraverso una condotta che lo collega alla terra ferma.
Il rigassificatore OLT offshore è posizionato a circa 22 km dalla costa tra Livorno e Pisa ed è
autorizzato per una capacità di rigassificazione di 3,75 miliardi di metri cubi annui (che
corrispondono circa al 4% dell’intero fabbisogno nazionale, che in situazioni di punta può
arrivare fino al 10%), una capacità massima di rigassificazione di 15 milioni di metri cubi al
giorno e una capacità di stoccaggio di 137.500 metri cubi di GNL.
La rigassificazione è un metodo di acquisizione del gas naturale che consente di svincolare
l’Italia dall’obbligo di approvvigionamento tramite i gasdotti, tuttavia presenta intrinseche
criticità dal punto di vista tecnico-gestionale. L'infrastruttura energetica è stata realizzata e
messa in esercizio con l’obiettivo di garantire un’adeguata diversificazione delle fonti di
approvvigionamento e favorire la massima diffusione del gas naturale sul territorio
(considerato dal Piano Energetico Regionale la fonte energetica che “traghetterà” verso il
pieno sviluppo delle rinnovabili). Il gas naturale, in relazione al presente Piano, ricopre un
ruolo fondamentale tenuto conto degli effetti climalteranti dei prodotti della combustione
rispetto a quelli delle altre fonti fossili.
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