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Opposizioni al Piano energetico toscano, c’è tempo fino al 14 gennaio
A Rosignano ci mancava solo la geotermia, dopo la Solvay e la megadiscarica. Ora sta arrivando anche quella, ma ci sono ancora dei margini per fare opposizione, visto che il progetto di Rosignano, come tanti altri, è solo nella fase iniziale.
Com’è (poco) noto, nel silenzio generale la Regione Toscana ha dato recentemente il permesso, con il parere favorevole del Comune di Rosignano, a iniziare esplorazioni geotermiche ad una società di Frosinone. Con decreto 2957 del 15.6.12, che fa proprio un altro decreto di valutazione (5887 del 21.12.11) si concede alla società di effettuare –senza valutazione d’impatto ambientale – prospezioni geofisiche e ubicazione del pozzo esplorativo in un’area di 49 Kmq denominata “Rosignano”, comprendente anche parti dei comuni di Castellina, Santa Luce e Orciano. Solo quest’ultimo ha espresso parere negativo, mentre gli altri sono favorevoli. Castellina tuttavia ha chiesto significativamente garanzie sulle “falde intercettate”.
Preoccupante che ASA – e tanto peggio l’Autorità idrica - non si siano espresse, vista la gravissima crisi idrica del territorio, e visto anche che per un’altra concessione simile in alta Val di Cecina ASA abbia scritto :” l’Azienda Servizi Ambientali S.p.A. in qualità di Gestore del Servizio Idrico Integrato nel territorio AATO n. 5 ha espresso parere negativo in quanto l’area di ricerca ricade all’interno del bacino di alimentazione degli acquiferi profondi e superficiali dell’Alta Val di Cecina.”
Eppure i precedenti sono noti e preoccupanti. Dai dati ufficiali (Delibera Giunta regionale toscana del 22.3.2010 n. 344) risulta che le emissioni della geotermia attuale sono (in aria) : arsenico 482 kg l’anno (in crescita), mercurio 1494 kg, acido solfidrico 16.181 tonnellate, ammoniaca 6.415 tonn., anidride carbonica 1.952.642 tonn. (in crescita). L’acido borico, altro inquinante, è emesso in circa 70.000 kg l’anno (ARPAT “Progetto geotermia”). Altri inquinanti, come il radon, sono emessi ma non quantificati.
Nonostante tutto ciò la Giunta regionale vorrebbe estendere la geotermia da 490 kmq a 3.830 kmq, quasi otto volte di più . Si preannuncia una devastazione capillare quanto inedita in Toscana. Che inaugura questa “roulette russa” partendo da una situazione già disperante: l’88% dei punti di approvvigionamento dell’acqua potabile sono nella classe A3 (la peggiore, che richiede un “trattamento fisico e chimico spinto, affinazione e disinfezione” (Arpat, pag. 172 della Relazione sullo stato dell’Ambiente 2009)
MD invita tutti i soggetti sociali (comitati, associazioni o semplici cittadini), ma anche istituzioni locali a scrivere opposizioni alla Regione, all’indirizzo
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