Liceo Fermi – Persino l'Asl è contro le classi pollaio
Se uno dei migliori Istituti scolastici della provincia - costato oltre 4 milioni di euro di soldi pubblici ed inaugurato pochissimi anni fa - non rispetta le norme sull'affollamento delle aule, immaginiamo cosa accade in altre scuole più disagiate della provincia. L'impietoso responso dell'ASL di Cecina fa supporre che il 100% delle scuole non siano completamente a norma,
altro che i “tre quarti” come riportano le fonti ministeriali. Sia chiaro che molti edifici scolastici lo sarebbero se il Ministero e gli Uffici Scolastici regionali/provinciali non si ostinassero a sovraffollare certe aule ed a tenerne altre vuote, in barba alle leggi preesistenti. Dietro mia richiesta, in qualità di Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza del Fermi, l'ASL 6 ha verificato in alcune classi il mancato rispetto della normativa che prevede una superficie minima di 1,96 metri quadrati a disposizione di ogni studente. Le normative emanate dal Ministero della Pubblica Istruzione - tendenti a costituire le cosiddette “classi pollaio” con estrema facilità - si confermano per l'ennesima volta in contraddizione con quelle ben più importanti (e responsabili) sulla sicurezza e l'igiene. Comunque sia, genitori e studenti del Fermi possono stare tranquilli: non si contesta, infatti, la carenza di igiene o problemi strutturali (l'edificio è nuovo e le pulizie vengono effettuate regolarmente), ma piuttosto si riafferma il diritto di ogni studente a frequentare le lezioni in ambienti non sovraffollati; naturalmente ciò avrà ricadute positive sulla qualità della didattica e, se Asl e Vigili del fuoco controllassero le altre scuole senza aspettare la chiamata di qualcuno (che evidentemente non vuole rogne), tali benefici ricadrebbero anche sugli altri studenti e professori della provincia. Adesso è un dovere per gli Uffici all'Istruzione garantire il diritto costituzionale allo studio insieme all'osservanza delle disposizioni sopra esposte. Tutti insieme dobbiamo vigilare affinché non si compiano altre anomalie (come ad esempio costringere gli studenti ad iscriversi in scuole lontane, non a norma pure quelle). Ai genitori chiediamo di pretendere il rispetto dei D.M. 18/12/75 e 26/08/92 e pretendere che vengano fatti i controlli, uscendo una volta per tutte da questa enorme colossale ipocrisia. Per questo chiediamo ai Dirigenti Scolastici di esigere, senza tentennamenti e con atti concreti, il rispetto delle regole dagli Uffici superiori preposti. Anche alla luce di molte sentenze giudiziarie, l'unica soluzione è formare più classi - meno affollate - rispetto al passato. Per ora, almeno al Fermi. Danilo Fiore RSU Unicobas
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