in allegato la deliberazione di ARERA
Medicina democratica
Il governo “del cambiamento” continua a foraggiare OLT. 100 milioni per il 2018 mentre cresce il prezzo del gas e si tagliano i servizi come la sanità
Olt ha già incassato , in appena 5 anni di (scarsissima ) attività la fantastica somma di 415 milioni di euro di incentivi dallo stato: 45 milioni per il 2013/14, 80,3 milioni per il 2015, 92,6 milioni per il 2016, 97,1 milioni di euro nel 2017 ed infine 99,7 milioni per il 2018 : quest’ultima somma decisa con deliberazione del 6 giugno 2019 n. 4 da parte dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas e servizio idrico integrato, facente parte del Governo (oggi ARERA)
Con la formula ormai consueta “Nulla osta all’erogazione delle spettanze relative al fattore di copertura dei ricavi di competenza della società Olt offshore lng Toscana s.p.a. per l’anno 2018”. In altre parole, paga il governo, cioè noi con la fiscalità generale e le bollette, la cattedrale della Meloria, che resta frequentemente vuota.
Dal sito del Ministero delle sviluppo economico vediamo quali sono le importazioni di gas in Italia e da quali canali vengono. Nel 2018 sono arrivati 23.366 milioni di metri cubi, di cui i 61 milioni arrivati alla OLT sono la 383 parte, un’inezia. La grandissima maggioranza del gas arriva per gasdotti, tra cui primeggia quello del Tarvisio (dalla Russia) con oltre 10.200 milioni mc, seguito da quello di Mazara del Vallo con 7.300 milioni dalla Algeria.
Non si capisce perché questi impianti (i rigassificatori) dovrebbero essere ancora incentivati dallo stato, mentre potrebbero reggersi sulle proprie gambe con la vendita in rete del GNL che riescono ad importare. Anche la OLT ha molto aumentato l’importazione di gas nei primi mesi del 2019 rispetto al 2018, pur rimanendo molto al di sotto della propria potenzialità.
Per la verità il governo Gentiloni/Calenda fece una frenata sui rigassificatori, affermando nella “Strategia energetica nazionale” del dicembre 2017 sostanzialmente che bisogna far funzionare a pieno quei rigassificatori che già ci sono, non costruirne di nuovi.
In una città come Livorno, dove si tagliano i fondi per il sociale, aumentano gli sfratti e il disagio abitativo, aumenta la disoccupazione e si tagliano tutti i servizi, dalla sanità ai trasporti, si trovano oltre 99 milioni di euro l’anno per finanziare un’opera inutile e pericolosa come il rigassificatore OLT.
Mentre si affaccia subdolamente l’ipotesi di fare di Livorno e del rigassificatore OLT la porta italiana per il rifornimento delle navi che presuntivamente (quando non si sa) sarebbero trasformate a GNL (da olio combustibile, più inquinante), mentre semmai dovrebbero essere trasformate a idrogeno, senza inutili transizioni “fossili”, magari incentivate. E mentre resta irrisolta la questione della sicurezza, con traffico sempre maggiore di grosse metaniere in tutta la rada di Livorno.
Chiediamo che il Comune di Livorno, le associazioni di difesa dei consumatori e le forze politiche democratiche prendano una dura posizione contro questi sperperi di denaro pubblico, e chiedano al governo di interrompere questi sostegni indecenti.
12.6.19 |