Il protocollo non garantisce niente, tantomeno i lavoratori
Il protocollo d’intesa partorito dalla Regione, e non ancora approvato da Solvay, non garantisce proprio niente, e la dice lunga sulla subalternità delle istituzioni alle esigenze della multinazionale.
il documento si limita a affermazioni generiche, basandosi tra l’altro su una premessa inesistente: che Solvay abbia rispettato nel frattempo il protocollo d’intesa del 26 luglio 2001, sulle garanzie occupazionali e sull’alleggerimento dei prelievi d’acqua dal fiume Cecina .
Nei fatti, in questi undici anni l’occupazione ha continuato a calare, i prelievi d’acqua sono sempre gli stessi, Aretusa non ha funzionato (ricordiamo solo il “non ritiro” di acque di depurazione del 30 luglio 2011, che portarono ASA a scaricare in mare il contenuto del depuratore di Marina di Cecina).
Il protocollo firmato in questi giorni non dice niente su IDRO-S, dandolo per acquisito, e così sconfessando la mozione votata all’unanimità il 7 agosto 2006 dal Consiglio comunale di Cecina, e ripreso da altri comuni.
Non dice niente sul dissalatore a Rosignano, dandolo per scartato, facendo un clamoroso passo indietro anche rispetto alla Delibera 103 del 31 gennaio 2000, che prescriveva a Solvay la presentazione immediata di un progetto.
Non dice niente infine sulle fasce di rispetto intorno a Saline di Volterra, che dovrebbero come minimo essere ampliate molto, per evitare danni gravissimi ad abitazioni ed altre attività produttive.
Stanno svendendo la Val di Cecina: occorre che i cittadini si facciano sentire a tutti livelli. Lo sfruttamento di salgemma con acqua dolce non è più sostenibile in Val di Cecina, specialmente alla luce dei fatti nuovi avvenuti nell’ultimo decennio: cambiamento climatico e crollo della piovosità, rinvenimento di cromo esavalente e di nitrati in decine di pozzi, fornitura di acqua potabile in deroga ai limiti di legge dal 2003 ad oggi per boro e arsenico, le due indagini epidemiologiche che attestano 1157 morti in più nel periodo 2000-2006 nella val di Cecina e nelle aree geotermiche, ecc.
Occorre inoltre che le decisioni e gli accordi passati siano rispettati, senza di che nessun nuovo accordo può essere credibile. Questo vale anche e soprattutto per i lavoratori Solvay, che devono essere garantiti da radicali misure di ambientalizzazione.
9.3.12
Maurizio Marchi
MEDICINA DEMOCRATICA movimento di lotta per la salute
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