PUBBLICHIAMO QUESTO INTERESSANTE E CONDIVISIBILE CONTRIBUTO DELLE LISTE CIVICHE DELLA BASSA VAL DI CECINA:
Golf di Bibbona: bloccare la peggiore speculazione edilizia degli ultimi 20 anni
Apprendiamo che il gruppo di cementificatori interessati alla realizzazione di un campo da golf e del relativo megavillaggio turistico residenziale di oltre 20.000 metri quadri nel Comune di Bibbona non si arrende di fronte alla valanga di pareri contrari delle autorità competenti e ripresenta il progetto alla Regione Toscana per la valutazione di Impatto Ambientale, dopo che gli Uffici Regionali hanno bocciato il primo progetto presentato, che era stato sottoposto al meno stringente processo di Verifica.
Come è del tutto evidente a chi abbia letto il progetto preliminare la questione della pratica del golf altro non è che una scusa per costruire un immenso complesso turistico in una zona altamente tutelata, a poca distanza da Bolgheri. Il progetto prevede un albergo di mq 4.330, un centro congressi di mq 884 un ristorante di mq 1.012 una foresteria di mq 144, un centro benessere di mq 1880, un complesso residenziale di mq complessivi 8.169, una club house di mq 1.150, un centro commerciale di mq 3.850, più una pari superficie di nuove strade e parcheggi.
Ricordiamo e sottoscriviamo pienamente il giudizio espresso dalla Sovrintendenza:
“Parere contrario. La realizzazione del campo da golf non giustifica la nuova volumetria proposta. Il progetto dei quattro comparti edificatori costruiti così come proposto, inserito in un contesto agricolo-rurale, non ha riferimenti con le tipologie edilizie esistenti e presenti nella zona in questione interessata dall’intervento.”;
Per quanto riguarda gli aspetti paesaggistici ricordiamo che hanno dato pareri negativi anche i competenti Uffici della Provincia e della Regione. Ma oltre all’aspetto paesaggistico non si può tacere il devastante impatto che il progetto avrebbe sulle falde acquifere della zona. Sia per l’acqua necessaria al campo da golf, sia per l’acqua potabile necessaria al nuovo megainsediamento, sia per gli scarichi delle acque reflue. La zona di Bibbona è già critica per due aspetti: la presenza di nitrati e l’ingresso di acque salmastre. Il carico addizionale sulle reti, stimato in circa 1000 abitanti equivalenti e concentrato nel già critico periodo estivo avrebbe un effetto drammatico sull’ecologia della zona. Va segnalato che per questi motivi le autorità competenti, il Bacino Toscana Costa e l’AATO nr. 5 hanno espresso pesanti rilievi al progetto.
Si tratta dell’ennesimo abbaglio di chi non è in grado di capire che il modello di sviluppo dei nostri paesi deve essere diverso da quello dell’edificazione selvaggia, che rimane tale anche se mascherata dal verde di un campo da golf. E’ tempo di smettere di concedere ai privati l’uso indiscriminato di un bene pubblico come l’acqua e di rispettare il voto referendario.
Per la Federazione Liste civiche Insieme per Cambiare Fabio Tinelli Roncalli
Per la Lista Civica l’Altra Bibbona
Si allega un sunto delle principali criticità riscontrate dagli enti competenti in occasione dell’analisi del progetto sottoposto a verifica nel 2010.
Campo da Golf di Bibbona: elementi di criticità
104 ettari di territorio interessato
21.419 metri quadri di nuove edificazioni
316.000 mc di movimento terra
136.800 mc di necessità idrica annua per irrigazione del campo da golf
Fabbisogno di acqua potabile per 750-1000 abitanti equivalenti
Necessità di utilizzo massiccio di concimi azotati e prodotti fitosanitari
Situato nella zona dell’acquifero costiero di Bibbona, che presenta condizioni di criticità per l’ingresso di acqua salmastra e l’arricchimento di nitrati
Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico per le province di Pisa e Livorno:
“Parere contrario. La realizzazione del campo da golf non giustifica la nuova volumetria proposta. Il progetto dei quattro comparti edificatori costruiti così come proposto, inserito in un contesto agricolo-rurale, non ha riferimenti con le tipologie edilizie esistenti e presenti nella zona in questione interessata dall’intervento. Inoltre la scelta delle soluzioni architettoniche delle tipologie non ha alcun dialogo tra natura-territorio e costruito. L’intervento non pare configurarsi come riqualificazione in un’area peraltro prettamente rurale, in quanto prevede evidenti lottizzazioni localizzate tra preesistenze diluite, sporadiche e campagna per cui configura le aree con una diversa connotazione urbanistica che trasforma il territorio da rurale a periurbano, inoltre la progettazione evidenzia interventi edificatori isolati e non indica le esigenze di collegamento viario che verrebbero a crearsi.”;
Settore Pianificazione territoriale della Regione Toscana:
“In conclusione, oltre alle carenze sopra evidenziate, si ritiene che gli interventi, desumibili dagli elaborati trasmessi per la Verifica di assoggettabilità, siano di rilevante impatto sul contesto paesaggistico- territoriale di riferimento e non risultino coerenti e compatibili con il PIT e con la scheda di paesaggio di riferimento”
Provincia di Livorno
“Il PTC (Piano Territoriale di Coordinamento) riconosce la preminente rilevanza strutturale e funzionale della matrice paesaggistica rurale in relazione ai valori naturalistici ed ecosistemici, storici e culturali, e visuali del paesaggio contenuti nel PIT. In relazione a quanto sopra, il PTC per il sistema funzionale dell’agricoltura, individua alcuni obiettivi prestazionali di salvaguardia e promozione dell’attività agricola, tra i quali il limitare l’introduzione di funzioni in antitesi nel territorio rurale mediante destinazioni d’uso diverse dalla funzione agraria e favorendo il ruolo multifunzionale dell’imprenditore agricolo professionale con attività complementari a quella aziendale (art. 37.1 Disciplina).
Pertanto, la previsione realizzativa di un campo da golf nell’area individuata, anche in relazione alla prospettata variante, è da ritenersi in contrasto con l’obiettivo di cui sopra e pertanto non coerente con il vigente PTC”
Bacino Toscana Costa
“l’area d’intervento interessa l’acquifero costiero di Bibbona, per il quale lo Studio “ Corpi idrici a criticità del Bacino Toscana Costa e relativi limiti d’uso in riferimento all’obiettivo di equilibrio del bilancio idrico” individua condizioni di criticità connesse a fenomeni di ingressione di acqua salmastra e di arricchimenti in nitrati. Criticità confermate anche dal ‘Piano di Gestione del Distretto Appennino Settentrionale’ recentemente adottato, che individua specifiche misure di miglioramento quali/quantitativo.”
AATO Toscana 5
- attese le dimensioni delle strutture ricettive previste nel progetto, “si presume un carico di punta potenziale di circa 750 – 1000 AE, sensibilmente maggiore di quello ipotizzato dai progettisti”;
-“ il sito ricade interamente all’interno dell’area vulnerabile da nitrati di origine agricola individuata dalla DCR n. 170/2003 a cui si applica il Regolamento approvato con DPGR 32/R 2006. Di tale circostanza è necessario tener conto nella valutazione della sensibilità ambientale delle aree che possono risentire dell’impatto del progetto, come previsto all’Allegato D della L. R. 10/2010”;
- “si segnala inoltre la presenza di pozzi di approvvigionamento idropotabile ubicati in vicinanza del sito e di cui si segnala la necessità di tutela quali/quantitativa della risorsa”;
Ufficio Valutazione Impatto Ambientale Regione Toscana
- atteso che la realizzazione del sistema drenante del campo da golf, che attraverso apposite canalizzazioni interrate convoglierà l’acqua verso i bacini di raccolta e verso l’impianto d’irrigazione, crea un sistema chiuso, con ricircolo dell’acqua, e di fatto determina una impermeabilizzazione del suolo con drastica diminuzione dell’infiltrazione efficace per la ricarica della falda, manca una specifica analisi degli impatti di tale realizzazione
- il Piano di Gestione delle Acque del Distretto Appennino Settentrionale (adottato nella seduta del Comitato Istituzionale dell’Autorità di bacino del fiume Arno del 24 febbraio 2010) indica lo stato attuale del Corpo idrico costiero tra Fiume Cecina e S. Vincenzo come “scarso”; - per gli acquiferi in condizioni di criticità per deficit di risorsa, il Piano di Tutela delle Acque della Regione Toscana prevede alcune misure tra le quali: “nei corpi idrici sotterranei a grave deficit di bilancio idrico ed in quelli interessati da fenomeni di ingressione di acque marine, non possono essere rilasciate nuove concessioni di derivazione, ad eccezione delle concessioni ad uso idropotabile. Qualora siano rilasciate le predette concessioni, la Provincia deve ridurre di una pari quantità le concessioni esistenti ad uso non idropotabile” (art. 5, comma 5);
- il bilancio idrico indica le necessità, le modalità per soddisfarle sono indicate soltanto in linea generale (piogge meteoriche in autunno/inverno, depurazione delle acque del complesso ricettivo, più sei pozzi da utilizzare solamente nella fase iniziale)
- l’uso di pozzi, alcuni situati al di fuori dell’area d’intervento, tutti autorizzati ad uso domestico ad eccezione di uno, compromette qualitativamente e quantitativamente lo stato della falda della zona. Inoltre le portate risultano sovrastimate sulla base della conoscenza del territorio interessato;
- la previsione realizzativa dell’impianto di fito-depurazione risulta insistere su un’area vulnerabile ai nitrati, e che nelle vicinanze esistono pozzi gestiti da ASA, le modalità previste per lo scarico dei reflui non è congruente con il fine di salvaguardare la falda acquifera
- le specie erbacee indicate al punto 3.4 del SIA ed utilizzate per la realizzazione dei green e dei tie richiedono, per il loro impianto e il successivo mantenimento, un notevole apporto di concimi chimici o chimico-organici azotati, che risulta scarsamente compatibile con la vulnerabilità del territorio ai Nitrati;
- i fabbisogni di concimi e fitofarmaci appaiono sottostimati in confronto a quanto è possibile leggere in letteratura
Fonte: Progetto sottoposta a Verifica di assoggettabilità, Decreto Dirigenziale 1080/2011 Regione Toscana Settore Valutazione di Impatto Ambientale
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