Pirogassificatore, l’ultima tappa della via crucis di Livorno
Livorno è stata classificata fin dal 1997 come SIN, sito d’interesse nazionale per le bonifiche, poi gran parte, ma non tutte le aree sono state “declassate” a SIR (di interesse regionale). I principali impianti che hanno ridotto Livorno in questo stato sono la raffineria ENI, le emissioni del porto, l’ex centrale Enel e l’inceneritore.
Quasi nulla è stato fatto in quasi 22 anni per bonificare le aree (suoli, acque, aria). Ora si affaccia un nuovo progetto, il pirogassificatore di plastiche “non altrimenti trattabili”: un progetto ipocrita fin nel titolo, in quanto tutte le plastiche, anche miste, sono riciclabili in altri oggetti utili, senza dissociazione molecolare, prevista dal nuovo progetto. Il quale, previsto in una prima fase nel 2016 in area portuale (accanto alla Trinseo) fu respinto dalla Regione per una semplice osservazione di Medicina democratica, che non si può costruire un nuovo impianto in area SIN prima della bonifica del sito (Delib. 860/2017). Ora viene riproposto in area Picchianti, in via degli Arrotini, ferme restando tutte le altre caratteristiche. Il Consiglio comunale il 26.9.18, delib. 187 si espresse quasi all’unanimità contro il progetto: “
non si possono non evidenziare forti preoccupazioni in merito alle ricadute negative sulla salute delle persone e sull'ambiente che l'eventuale realizzazione dell'impianto in questione potrebbe comportare in aree già notevolmente compromesse da attività fortemente inquinanti presenti nella zona;
• l'alto tasso di patologie tumorali che caratterizza i quartieri nord della città di Livorno sconsiglierebbe l'installarsi di nuove attività inquinanti perché, se da una parte potrebbero dare sollievo ad un mercato del lavoro stagnante, dall'altra possono determinare ulteriori danni alla salute di cittadini e lavoratori;
concludendo che:
Si impegna il Sindaco e la Giunta
a promuovere ogni azione per impedire l'insediamento sul territorio del Comune di Livorno di impianti catalogati come pirogassificatore/pirolizzatore e più nello specifico, di tutti gli impianti che possono determinare un incremento dell'inquinamento ambientale.”
Il 28.12.18 gli uffici tecnici del comune hanno scritto il loro parere alla Regione Toscana, chiedendo la sottoposizione alla valutazione d’impatto ambientale del progetto. E’ da notare che l’autorizzazione finale è in capo al Ministro dello sviluppo economico Di Maio, mentre la Regione Toscana può (deve) sottoporre a Valutazione d’impatto ambientale il progetto, sottoporla alle osservazioni di cittadini ed associazioni, ed infine inviarla al Ministero.
MD ritiene che a Livorno non ci sia spazio per nessun nuovo impianto (poco o tanto) inquinante. Quindi nemmeno a questo. E che si debba partire dalla situazione attuale della salute della popolazione, già identificata dall’Agenzia regionale sanità (ARS) come molto problematica. Dal sito di ARS si apprende infatti che:
-1 la mortalità per tutte le cause nel Comune di Livorno è superiore al resto della Toscana del 5,4 % negli anni 2006/2015, equivalente a 1057 persone morte in più rispetto alle attese , cioè 106 morti in più l’anno.
-2 la mortalità per tumore nel Comune di Livorno è superiore al resto della Toscana del 5,4 % negli anni 2006/2015, equivalente a 306 persone, cioè 30,6 persone morte in più l’anno .
-3 le malformazioni congenite nei nuovi nati, causate da esposizioni a sostanze teratogene (benzene, IPA, diossine ecc) sono superiori alla media toscana addirittura del 49%, cioè 188,6 malformazioni in più.
Dati tratti da https://www.ars.toscana.it/relazione-comuni.html#
In queste condizioni è più che evidente che occorre non aggiungere nuovo inquinamento, ma anzi andare velocemente alla bonifica ambientale, a cominciare dalla chiusura dell’inceneritore e all’ambientalizzazione della raffineria e del porto.
Medicina democratica
7.1.19
si veda in allegato, i dati di mortalità e malformazioni a Livorno, con le tabelle ARS
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