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Discarica di Scapigliato: 330 milioni di euro al Comune di Rosignano

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DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012

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MEDICINA DEMOCRATICA

Sezione di Livorno e della Valdicecina

Perché Solvay non investe sull’idrogeno e sulle energie rinnovabili ?

In Consiglio regionale si sta discutendo del Piano di risanamento della qualità dell’aria, e separatamente è stata creata una Commissione per il rilancio economico-sociale della costa. E’ in questo contesto che MD avanza la proposta dell’idrogeno. Questo è l’elemento più diffuso sul pianeta, ed ha un potere calorifico tre volte superiore al metano; bruciando, emette solo acqua pura. Solvay ne produce 3.000 tonnellate l’anno dall’elettrolisi del cloruro di sodio, quindi ne possiede la tecnologia per la produzione e lo stoccaggio dal 1939. Perché quindi non fa del decadente stabilimento di Rosignano un polo dell’innovazione verso il vettore di energia del futuro, l’idrogeno, appunto ?  L’elettrolisi  dell’acqua di mare, alimentata da energie rinnovabili (fotovoltaico ed eolico) darebbe grandi quantità di idrogeno, da destinare alla combustione diretta, cogliendo vari obiettivi contemporaneamente:

1-      Ridurre fino ad azzerare la bolletta del metano, la voce di costo di gran lunga maggiore per le due centrali elettriche turbogas Rosen e Roselectra;

2-      Cancellare l’inviso progetto di rigassificatore Edison Solvay, che a quel punto non avrebbe più alcun senso per lo stabilimento di Rosignano, neanche da un punto di vista imprenditoriale;

3-      Ricavare almeno una parte di salamoia dall’acqua di mare, con la prospettiva di azzerare del tutto i prelievi sempre più insostenibili dalla Val di Cecina;

4-      Aprire un mercato in potenziale netta espansione, a cominciare con la conversione a idrogeno delle altre centrali a metano della Toscana, a proseguire con la mobilità su gomma che vedrà decollare i motori a idrogeno, molto meno o per nulla inquinanti;

Gli innegabili vantaggi per Solvay ricadrebbero positivamente sull’occupazione, con l’istallazione degli impianti per la produzione di energie alternative (fotovoltaico ed eolico) e l’istallazione dell’impianto per la produzione dell’idrogeno su larga scala. Migliorerebbe l’immagine di Solvay agli occhi dell’opinione pubblica, che è sempre più insofferente del suo immutato secolare impatto ambientale, con l’alleggerimento della pressione sul sale e sull’acqua della Val di Cecina, e il drastico abbattimento delle emissioni in atmosfera delle centrali turbogas, sia quelle nocive alla popolazione (particolato primario e secondario proveniente dalla combustione del metano) che quelle climalteranti (CO2).

Perché sindaci della zona, soprattutto la Regione (alla quale abbiamo già avanzato per scritto la proposta), ma anche il governo centrale non sollecitano  Solvay in questa direzione, anche alla luce dei 110 milioni di euro che hanno recentemente elargito a Solvay in dieci anni, vincolando questo finanziamento a fondo perduto proprio al progetto idrogeno ?

I prossimi 10 anni saranno quindi  quelli di un rilancio innovativo ed ambientalizzato dello stabilimento  di Rosignano, o saranno quelli del declino ulteriore, con ricadute traumatiche sui lavoratori ?

26.5.18