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controlli sanitari alla popolazione esposta all'inquinamento da geotermia PDF Stampa E-mail

Medicina democratica chiede all'ARS l'estensione dello studio INVETTA alla popolazione dell'area geotermica nord

Estendere lo studio INVETTA anche alla popolazione della val di Cecina esposta alle emissioni geotermiche

L’Agenzia regionale sanità ha lanciato circa un anno fa un’ “Indagine di biomonitoraggio e valutazioni epidemiologiche a tutela della salute nei territori dell’Amiata.”, in sigla INVETTA, che prevede analisi del sangue e delle urine su 2000 persone residenti sull’Amiata esposte all’inquinamento della geotermia. Sono previsti anche analisi di funzionalità respiratoria (spirometria), cardiovascolare (mappe di rischio), renale ed endocrina.

La scelta di ARS dei luoghi dove arruolare i soggetti sembra discutibile, in quanto le persone nei comuni di controllo sembrano anch’essi esposti agli inquinanti geotermici:

“E' prevista l'inclusione di 2000 soggetti, di cui 1300 campionati tra i residenti dei comuni di Piancastagnaio,

Abbadia San Salvatore, Arcidosso e Santa Fiora, Castell’Azzara (gruppo degli esposti) e 700 tra i residenti nei

comuni di Castel del Piano, Seggiano, Roccalbegna, Radicofani, Castiglione d’Orcia, (gruppo dei controlli).”

Sembra più logico “controllare” lo stato di accumulo di metalli pesanti e le altre funzioni fisiologiche su un campione di popolazione  realmente bianco, e lontano dai luoghi geotermici.

Comunque e soprattutto Medicina democratica chiede che – dato che la potenza istallata e le emissioni geotermiche sono molto superiori nell’area geotermica nord (Larderello-Radicondoli-Cornia) rispetto all’area sud amiatina, nel rapporto circa da 7 a 1, che lo studio sia esteso anche alla popolazione dell’area geotermica nord, almeno con un numero uguale di persone arruolate ed esaminate.

Contando su un favorevole accoglimento della richiesta, si porgono

Distinti saluti

Maurizio Marchi responsabile Medicina democratica Livorno e Val di Cecina