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Discarica di Scapigliato: 330 milioni di euro al Comune di Rosignano

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DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012

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ASA e referendum PDF Stampa E-mail

 

 

 

 

 

 dopo lo straordinario risultato dei referendum

 

 

 

Ora riprendiamoci la nostra acqua

 

Palpabile il nervosismo della casta locale alla vigilia dei referendum nazionali (privatizzazione dei servizi pubblici, segnatamente l’acqua, nucleare e legittimo impedimento), confermato peraltro dallo straordinario risultato degli stessi: il popolo italiano, nonostante gli appelli al non voto, le censure televisive e il boicottaggio sotterraneo di settori del centrosinistra, ha detto una parola chiara (e definitiva?) sulla privatizzazione dei servizi pubblici, sul nucleare e sulle leggi ad personam.

Nel nervosismo della vigilia, inqualificabile l’attacco del presidente di ASA Fabio Del Nista (dietro il paravento dell’”Ufficio stampa di ASA”) al sottoscritto, cittadino impegnato da sempre nel volontariato a difesa della salute e dell’ambiente. La differenza fondamentale tra i due “contendenti” infatti è questa, oltre ai contenuti: lui presidente stipendiato, io semplice volontario che mette gratuitamente tempo e fatica (quanta!) al servizio dei cittadini.

Il signor Del Nista, ex-democristiano, ex funzionario del Monte dei Paschi, era la persona giusta – per la casta locale – per gestire ASA e acqua, dopo che Paolo Rotelli, altro democristiano doc, ha fatto carriera addirittura nel funzionariato ONU.

L’uomo giusto per gestire ASA e acqua in un periodo cruciale:

1- ulteriore allontanamento del centro decisionale da Livorno (nel 2004 a Genova con AMGA, poi a Torino con Iride, poi a Reggio Emilia con IREN, domani forse all’estero, se non fosse arrivato  il risultato referendario) dove va il 7% delle nostre bollette come profitto garantito.

2- ASA è perennemente sull’orlo dell’”imbancabilità” (vedere i documenti sul sito di ATO) e paga sistematicamente (o meglio fa pagare agli utenti) interessi milionari alle banche, tra cui il Monte dei Paschi.

3- la qualità dell’acqua non è mai stata così bassa, tanto che la Regione è stata strigliata dall’UE  per le troppe deroghe sugli inquinanti proprio nell’area ASA, ed addirittura è stato interdetto per la prima volta il consumo d’acqua di rubinetto negli asili dell’Elba per arsenico e boro.

4-da ben 15 anni non si trovano soluzioni all’accaparramento dell’acqua in VdC da parte di Solvay: casta e ASA ci provarono con IDRO-S industriale e civile, ma il TAR bocciò nel 2007; ci riprovarono con Puretta, un costoso pannicello caldo, ma il TAR ribocciò nel 2010.

 Nel complesso insomma un quadro fallimentare, che visto dall’esterno potrebbe sembrare più un sistema clientelare, di potere e di profitto privato sull’acqua, che non un servizio pubblico essenziale. Speriamo che il risultato referendario faccia riflettere la casta e soprattutto mobilitare la popolazione: la battaglia locale riparte oggi su basi nuove.

 13.6.11

                                                               Maurizio Marchi