MEDICINA DEMOCRATICA   Movimento di lotta per la salute

Non c’è più acqua per tutti, Solvay faccia un dissalatore

I sindaci Buselli (Volterra) e Martignoni (Pomarance) corrono dal Prefetto per la crisi idrica, ma abbiamo l’impressione che anche per quest’anno “i buoi siano già scappati dalla stalla”, cioè l’acqua, già in maggio, sia sparita dalla Val di Cecina: se la sono presa la Solvay, e quella che restava, l’Enel geotermia.

Ormai dovrebbe essere evidente a tutti, ed anche a loro: specialmente con la minore piovosità, non c’è più da tempo acqua per tutti, tantomeno per le “grandi utenze” industriali. Siamo andati avanti per un decennio con le deroghe sulla qualità dell’acqua per la popolazione, fornendole acqua all’arsenico, al boro e ai trialometani, ora si spera nel potenziamento della tubazione tra Ponteginori e Volterra, per lasciare un po’ più d’acqua di Puretta a Pomarance. Ma sono solo mezze misure, tra l’altro poco salutari e costose sulle bollette dei cittadini.

Occorre prendere di petto il problema: la poca acqua di falda rimasta spetta di diritto alla popolazione, mentre le grandi utenze industriali  si arrangino in altro modo. Solvay in particolare costruisca un dissalatore a Rosignano: è l’azienda che in tutta Italia ha il maggiore interesse a realizzarlo, in quanto lo “scarto” del dissalatore sarebbe materia prima per lo stabilimento di Rosignano, cioè il sale.

Come possono le istituzioni permettere ancora, alla luce delle nuove emergenze climatiche, che Solvay usi enormi quantitativi di acqua dolce per sciogliere il sale del volterrano ?

La Regione Toscana ha recentemente “adeguato”i canoni per il prelievo idrico dell’industria con deliberazioni n. 815 e 816 del 01/08/2016  , ma sono adeguamenti talmente miseri che non costringeranno i grandi consumatori industriali d’acqua a cambiare le loro pratiche.

Dopo un secolo di esperienze di devastazione, e specialmente dopo aver ricevuto 55 milioni di euro dal Governo, Solvay deve costruire un dissalatore a Rosignano, come suggeriva timidamente perfino Arpat nel 2013, lasciando alla popolazione l’acqua di falda di tutta la valle.

Medicina democratica ha raccolto circa 1500 firme tra la popolazione per il dissalatore Solvay, e circa 1100 firme per la chiusura e la bonifica della discarica di rifiuti speciali di Bulera, una grave minaccia collocata a monte del campo pozzi di Puretta. Chissà se i sindaci di Volterra e Pomarance hanno portato questa espressione della volontà popolare al Prefetto di Pisa.

27.5.17

Roberto Bertini   Maurizio Marchi