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Discarica di Scapigliato: 330 milioni di euro al Comune di Rosignano

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DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012

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governo svende enel per pagare incentivi a Goldman Sachs PDF Stampa E-mail

il governo Gentiloni ha svenduto il 5,7% di Enel  per 2,2 miliardi di euro, corrispondenti a tre anni di incentivi alla geotermia toscana. Questi signori svendono i gioielli di famiglia per pagare chi inquina a morte la popolazione e le acque toscane.

Geotermia: inquinamento, enormi incentivi pubblici e poca occupazione

Passato anche il 2016, giova fare un bilancio di quanto ci è costata la geotermia toscana. Poca energia, tantissimo micidiale inquinamento, 730 milioni di euro di incentivi pubblici, circa 80 posti di lavoro.

La potenza elettrica complessiva delle 35 centrali della geotermia è di circa 900 megawatt installati, molti meno della sola centrale Enel di Piombino , tenuta ferma da anni perché inquinante e obsoleta.

Le 28 centrali geotermiche dell’area nord (Larderello-Radicondoli, qui autorizzata dalla Regione  una nuova recentemente) rendono circa il 78% di questa potenza elettrica ed hanno ricevuto nel 2016 ben 520 milioni di euro di incentivi statali, trattenuti sulle bollette dei cittadini. Inoltre Enel GreenPower ricava da queste centrali circa  220 milioni di euro dalla vendita dell’EE.

Le restanti centrali geotermiche in Amiata hanno ottenuto nel 2016 ben 90,4 milioni di euro di incentivi statali, raddoppiati rispetto al 2013, e circa 52 milioni dalla vendita dell’EE.

Rifondazione comunista dell’Amiata ha fatto un calcolo di quanti posti di lavoro si sarebbero potuti creare con questi enormi incentivi pubblici:

ipotizzando un costo lordo annuale di 40.000 € per ogni posto di lavoro, con 730 milioni  di investimento in attività realmente sostenibili  si avrebbero ben 18.250 posti di lavoro, solo nel 2016. Altre decine di migliaia di posti di lavoro con l’equivalente degli incentivi alla geotermia degli anni precedenti.

Insomma, un disastro economico, oltre che ambientale, in aree fortemente depresse da un punto di vista occupazionale.

Queste cose le sanno tutti i “papaveri” non più rossi da decenni. Ma continuano a coprirle per miseri previlegi di cerchie clientelari ristrette, tra cui qualche milione di euro al Cosvig, consorzio pubblico per lo sviluppo della geotermia. E soprattutto per non disturbare la Goldman Sachs, la banca d’affari statunitense che detiene una buona quota azionaria di Enel e di Enel Green Power.

Tanto per confermare come vanno le cose, a fine febbraio il governo Gentiloni ha venduto un altro pezzo di Enel, corrispondente al 5,7%  per  2,2 miliardi di euro. Si noti che questo introito sarà bruciato in incentivi nel prossimi tre anni. La quota del Tesoro nel capitale di Enel è scesa dal 31,2 al 25,5% mentre una congrega di banche composta da Bank of America-Merril Lynch, Goldman Sachs, Mediobanca e Unicredit gestisce l’operazione. Così il controllo del Tesoro, e quindi dello Stato, scende anche sul piano ambientale e sanitario. La nostra salute è in mano alle banche, ma anche il territorio e il diritto al lavoro. Fino a quando ?

22.3.17

 

 

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