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DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012

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inceneritore di Livorno, ma il sindaco non vede ? PDF Stampa E-mail

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Inceneritore, la Giunta comunale non convince, si bruciano rifiuti non autorizzati

Il “vecchietto arzillo e vivace” come AAMPS definisce il vecchio inceneritore del Picchianti, brucia rifiuti indifferenziati,  autorizzati dall’AIA in vigore solo in casi eccezionali. Lo abbiamo osservato durante una visita effettuata un mese e mezzo fa a nostra richiesta. Abbiamo chiesto nel frattempo chiarimenti alla Giunta comunale e all’ente autorizzativo (prima la Provincia, ora la Regione), ma quest’ultimo furbescamente non risponde.

Risponde invece l’assessore Vece, affermando che l’impianto di selezione “funziona”, ma non si sono visti durante la nostra visita depositi di  balle di materiale selezionato (carta e plastica), l’unico autorizzato all’incenerimento. Si noti, mancavano  balle sia di provenienza dall’impianto di selezione, ma anche da fuori Livorno (ambito ATO). Si è invece osservato che la “benna a polipo” prelevava  rifiuti indifferenziati dalla fossa, e li introduceva nei forni inceneritori, operazione vietata se non in casi eccezionali, come prescrive l’autorizzazione AIA  a pag 8 di 131. Ovviamente questa pratica espone a sbalzi di temperatura e quindi ad una maggiore emissione di inquinanti dai forni.

Vece prosegue: alla nostra osservazione che gli ossidi di azoto emessi sono troppo alti, afferma che l’AIA del 2007 non prevedeva la “Riduzione catalitica” dei nocivi ossidi di azoto, tecnologia che potrebbe ridurre di ¾ le emissioni, valori di emissione agevolmente ottenibili con questo sistema. La nostra nota rilevava proprio la necessità che il Comune si facesse  parte attiva e proponente per il miglioramento delle prestazioni ambientali dell’impianto  e quindi proponesse il riesame della vigente AIA. Fin dal suo insediamento la Giunta comunale avrebbe dovuto  chiedere la modifica dell’AIA e l’introduzione di tecnologie migliori. Questa sarebbe stata una misura di discontinuità con la passata amministrazione comunale, ma evidentemente  la tutela della salute dei cittadini non è una priorità per l'amministrazione attualmente insediata.

Vece non trova il punto 8 citato nella nostra nota, che invece è reperibile nell’allegato Tecnico 2 “piano di monitoraggio e controllo” (parte integrante della AIA) a pag 66 di 131: “si ritiene inoltre opportuno che siano specificate in autorizzazione le quantità dei rifiuti speciali e speciali pericolosi che l’impianto può trattare”. Anche se si tratta di una “raccomandazione”, è un motivo in più affinchè la massima autorità sanitaria cittadina, cioè il Sindaco, si adoperi per l'eliminazione dall'Autorizzazione Integrata Ambientale attualmente vigente dei codici CER "superflui" o comunque ritenuti non più opportuni per l’invio a incenerimento in loco, come ad esempio i rifiuti ospedalieri. I cittadini infatti non si  accontentano delle affermazioni di AAMPS e Giunta di “non ricevere alcun rifiuto pericoloso”; si tolgano questi tipi di rifiuti dall’autorizzazione, sarebbe più serio.

16.3.17

in allegato l'AIA del 2007 e la conferma fino al 2023

 

 

 

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