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Dal Sito associazione Svizzera-Cuba

Oms, Cuba primo paese a eliminare trasmissione Hiv da madre in figlio

 

Si tratta di una vittoria straordinaria, al punto che la stessa Oms ha commentato: “Eliminare la trasmissione di un virus è uno dei più grandi traguardi di salute pubblica che si possano ottenere“.
L’Oms nel premiare Cuba ha anche colto l’occasione per fare il punto sulla difficile situazione della lotta alla malattia.

BY DANIELE CARDETTA |
ON 1 LUGLIO 2015

Pubblico non è sinonimo di inefficienza come in molti hanno cercato di far credere negli ultimi decenni.

Con un certo successo peraltro dato che soprattutto in Occidente tale convinzione della preminenza del settore privato su quello pubblico è diventata quasi endemica. A dimostrarlo l’Organizzazione mondiale della sanità, l’Oms, che ha premiato la socialista Cuba come prima nazione al mondo ad aver eliminato la trasmissione di Hiv e sifilide tra madre e figlio.

 

Si tratta di una vittoria straordinaria, al punto che la stessa Oms ha commentato: “Eliminare la trasmissione di un virus è uno dei più grandi traguardi di salute pubblica che si possano ottenere“. L’Oms nel premiare Cuba ha anche colto l’occasione per fare il punto sulla difficile situazione della lotta alla malattia. Ogni anno, dati alla mano, almeno 1,4 milioni di donne hanno un bambino e, senza cure adeguate, rischiano di trasmettere il virus Hiv durante la gravidanza. Tale rischio è compreso tra il 15% e il 45% ma è possibile farlo scendere a meno dell’1% con i farmaci adeguati. Del resto per gli osservatori attenti non è certo la prima volta che Cuba si segnala per eccellenze nell’ambito sanitario, basti pensare che poco tempo fa, in occasione dell’epidemia di ebola in Africa Occidentale, proprio i cubani si sono fatti notare per efficacia e generosità inviando in loco un grande numero di medici e specialisti a titolo del tutto gratuito (circa 450 persone). E di questa eccellenza del settore pubblico cubano si sono finalmente accorti anche gli americani, non a caso diversi giovani statunitensi studiano gratis nella Scuola medica latino-americana, la famosa Elam che sforna specialisti che dedicano la loro vita allo sviluppo di cure per ogni tipo di malattia o patologia. Secondo stime recenti sarebbero oltre 50.000 gli specialisti formati a Cuba e che attualmente lavorano in 66 diversi Paesi del mondo.

Inoltre ben 4000 cubani lavorano in Africa dove Cuba non ha certo un passato di colonialismo, e dunque a titolo solo di solidarietà. Insomma, il fatto stesso che un paese simile sia stato inserito per decenni nella lista dei paesi foraggiatori del “terrorismo” da parte della Casa Bianca la dice lunga sulla distorsione della realtà operata a Washington quando si parla di Cuba. La speranza è che il modello sanitario cubano possa essere studiato a dovere anche da altri paesi del Terzo Mondo, e soprattutto che il suo esempio dimostri finalmente in modo inequivocabile come il settore pubblico possa produrre delle eccellenze a livello mondiale.

Daniele Cardetta
Laureato in Storia Contemporanea, ha da sempre coltivato una viva passione per la scrittura e per il giornalismo. Appassionato di politica partecipa sin dagli inizi al progetto di “Oltremedia” . Autore del libro “La Rivincita di Zord” scrive anche per www.tribunodelpopolo.it