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... e le zone industriali di Genova peggio delle zone residenziali. Le rilevazioni dell'epidemiologo Valerio Gennaro a costo zero.
Tumori, Liguria al primo posto in Italia e in Europa
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Eurostat ha recentemente diffuso la notizia che i tassi grezzi di mortalità registrati nel 2012, per il totale dei tumori, pongono la Liguria al primo posto in Italia ed in Europa. Con questa notizia emerge tutta la debolezza della "ricerca sul cancro" ( e sulle altre malattie) in Europa, in Italia e, naturalmente in Liguria.
http://www.ansa.it/liguria/notizie/2016/09/21/liguria-record-ue-morti-per-cancro-2012_df86b097-156e-494e-80da-2d9519e1b3ef.html
In italia contiamo poco (in tutti i sensi), contiamo in ritardo, ed anche male tutte le malattie/o i decessi. La naturale conseguenza è sotto gli occhi di molti osservatori ed analisti indipendenti: non mancano solo le statistiche di base, ma non si ripartiscono le giuste risorse economiche, umane e tecniche in termini di prevenzione secondaria e terziaria, diagnosi, cura e riabilitazione. Ma, quel che è peggio non ci si prepara alla prevenzione PRIMARIA che dovrebbe evitare tutta la quota di malati e/o decessi evitabili. Con evitabili sofferenze e spese.
Sollevo solo 5 punti che dovrebbero farci capire la gravità "nascosta" di questo già grave problema segnalato da Eurostat:
1) TEMPI: i veloci, economici, affidabili e confrontabili dati sulla mortalità totale sono vecchi di 3-4 anni e sono aggiornati solamente al 2012. Perché? Potrebbero essere disponibili già entro i primi mesi dell'anno successivo grazie alle nuove tecnologie informatiche;
2) MORTALITA' EXTRATUMORALE: ha poco senso misurare la mortalità specifica per cancro se non la si colloca all'interno dell'intera mortalità complessiva (anche le patologie non tumorali) che può essere più o meno aumentata e, per di più, costituisce un ulteriore 70% dei decessi;
3) TASSI GREZZI: non sono standardizzati, quindi non sono "corretti per l'anzianità " delle popolazioni che si raffrontano, ma indicano solo il loro numero complessivo rapportato a 100.000 abitanti. Informano sicuramente sulla "numerosità " della casistica, ma non del rischio reale e di tutto quello che succede "prima" del decesso;
4) INCIDENZA vs MORTALITA': non si considera tutta l'enorme massa di dati già disponibili (elettronici e non) relativa a tutti gli eventi NON mortali e NON neoplastici (ricoveri, ecc.) per l'insieme delle patologie;
5) CAUSE delle Malattie: non si considerano le cause del cancro (né della altre patologie).
A conclusione di queste brevi note allego il link (vedi allegato) della nostra ultima pubblicazione: "I Numeri del Cancro in Italia 2016" curata da AIOM, AIRTUM e CCM. Si stima che ogni giorno in Italia solo per i tumori si registrino circa 1000 nuovi casi e circa 480 decessi. I dati sono aggiornati solamente al 2011. Naturalmente non tutti i casi sono ultra ottantenni e nemici delle terapie "convenzionali (si vedano le figure 7A e 7B a pag. 34). Il raffronto con valori "standard" non è disponibile.
In conclusione si suggerisce di difendere, controllare ed orientare i pochi ricercatori (ed i tanti precari) che lavorano sui problemi della Sanità Pubblica. Non solo sul cancro e non solo in Liguria.
Una ultima domanda: alla luce di questi limiti e ritardi, tutta la massa di denari spesi per la ricerca sul cancro... dov'è andata?
Salute!
Valerio Gennaro
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Ottobre 2016 |
