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Discarica di Scapigliato: 330 milioni di euro al Comune di Rosignano

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DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012

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livorno, mini-bonifica insufficiente alla discarica PDF Stampa E-mail

Medicina democratica

sezione di Livorno e della val di Cecina

 

Discarica di Vallin dell’Aquila, chiusa, ma da bonificare

Chi le dette il nome, tanti anni fa, non voleva far capire ai cittadini dov’era, a due passi dal Cisternino, luogo prediletto dai livornesi per scampagnate e pic-nic, e soprattutto zona ricca d’acqua buona, in via delle Sorgenti. Aquile non ci sono più da decenni, al loro posto i gabbiani a migliaia. Anche il “vallino” non c’è più, sostituito da una montagna di rifiuti, un altopiano artificiale che svetta sul piano di campagna per almeno 30 metri.

Vista magnifica sulla città, il porto, le navi da crociera. Chissà se i fugaci croceristi hanno notato una collina anomala, a tronco di cono, diboscata, in mezzo ad altre colline che conservano ancora, miracolosamente i loro boschi.

Medicina democratica aveva chiesto fin dal dicembre 2015 una visita alla discarica, per controllarne lo stato e l’eventuale bonifica. Dopo “appena” 10 mesi ci è stata concessa, dopo numerosi solleciti.

Alle ore 12 del 28 settembre , giorno dell’appuntamento per la visita, nessuna traccia dell’ing. Matteo G. di AAMPS, che ci aveva dato l’appuntamento, né di altri funzionari. Solo alcuni lavoratori della Ditta  incaricata di una messa in sicurezza provvisoria, che è iniziata con un appalto assegnato nel luglio 2016.

Chi - leggendo queste righe - pensasse che la messa in sicurezza sia stata sollecitata dalla nostra visita, così a lungo rinviata, ha avuto la nostra stessa impressione, anche alla luce del fatto che la Giunta Nogarin, con deliberazione del Consiglio N.  341 del 30.11.15 aveva annullato la spesa per la bonifica. Testualmente :” “OPERE DA ELIMINARE DALL’ELENCO ANNUALE 2015: INTERVENTO N. 24 Bonifica integrale della Discarica di Vallin d’Aquila (rif. Normativo D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.oo.) Lotti 1-2-3 €. 1.423.000,00 Fonte di finanziamento €. 1.033.000,00 mutuo €. 390.000,00 oneri di urbanizzazione”, nel silenzio generale.

Di fatto, nessun andirivieni di camion di rifiuti, ma l’ultima “collina” creata (la vasca Cossu) arginata e ricoperta di un sottile strato di terra  steso 3 giorni prima. Pochi gabbiani spaesati, di fonte alle migliaia durante la gestione “normale”, sottili teli di polietilene (1 millimetro) stesi sui bordi, tubi di captazione del biogas apparentemente collegati con il bruciatore, posto a valle sul lato est, accanto ai pozzi di raccolta del percolato, composti ad anelli di cemento sovrapposti, quindi non a tenuta stagna. Da quanto abbiamo capito, se la discarica viene coperta dalle piogge, non è stata impermeabilizzata sotto, e quindi continuerà a percolare nelle falde idriche per decenni avvenire.

Intanto la bonifica definitiva può attendere: questa comporterebbe la copertura con un telo di polietilene molto più resistente, spesso 3 millimetri, un metro e mezzo di argilla, ed infine uno strato di terreno vegetale per la ripiantumazione di piante  del luogo.

Inoltre abbiamo notato che il muro di cemento armato interrato (“diaframma”) che era previsto lato sud-ovest, per fermare la frana e la fuoriuscita del percolato dalla vasca Cossu verso il torrente, frana accertata nel 2010 (Relazione Ghezzi), non è stato realizzato. Insomma, abbiamo visto una mini-bonifica, un imbellettamento della vecchia discarica, volto a rinviare a “tempi migliori” la vera bonifica.

Intanto i rifiuti di Livorno, 113 tonnellate al giorno, prendono la via di Scapigliato (Rosignano) e di Legoli (Peccioli). E dell’inceneritore del Picchianti, che per marciare a pieno regime è già programmato che riceva rifiuti secchi da Massa e dalla REA di Rosignano. (Dichiarazione ambientale 2015 di AAMPS).

Concludendo, l’insensibilità ambientale delle ultime giunte comunali, compresa quella attuale, si riassumono a Vallin dell’Aquila: una discarica nata male, in luogo sbagliato, alimentata con rifiuti anche pericolosi, finalmente chiusa ma non bonificata. I livornesi possono aspettarsi più alti costi di smaltimento, acqua sempre più cara perché quella locale è resa inservibile, fumate tossiche e sempre più costanti dall’inceneritore. Una politica virtuosa dei rifiuti zero sembra molto lontana.

 

1.10.16       il Coordinatore Maurizio Marchi

 

 

Discarica di Livorno (Vallin dell’Aquila)

Al centro la vasca Cossu, a dx di essa le piazzole di raccolta del percolato e del bruciatore di biogas. In alto e in basso della discarica, delimitata da una strada bianca, le due vasche, esaurite e coperte. In alto a sx il Cisternino, storico deposito di acqua potabile. (Veduta google maps)