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Discarica di Scapigliato: 330 milioni di euro al Comune di Rosignano

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DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012

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Rigassificatore edison, ora il referendum PDF Stampa E-mail

Medicina democratica

Consegnata al Sindaco di Rosignano la Petizione popolare per il no al progetto Edison con 1850 firme di cittadini: se il progetto andasse avanti, il referendum

 


La petizione popolare, già consegnata anche ai Ministeri e alla Regione, è una prima opposizione al devastante progetto di rigassificatore, l’unico al mondo con tubazioni criogeniche (meno 160 gradi) così lunghe. Ed è stata consegnata significativamente al Comune di Rosignano che, con la richiesta di nuova valutazione d’impatto ambientale del 18 febbraio scorso, fa carta straccia della Delibera 5.5.1988, che prevedeva la liberazione da tutti gli impianti ad alto rischio della zona tra il mare e la ferrovia. Come è noto infatti la zona resterebbe occupata, oltre che dalle enormi  tubazioni criogeniche, anche dal vecchio serbatoio di etilene, che andava spostato da ben 28 anni.

Ai sensi della Convenzione ONU di Aarhus e del  DL 105/15 (Seveso III) sulla consultazione popolare in caso di costruzione di rigassificatori, dovrà essere indetto prima  un REFERENDUM POPOLARE che coinvolga chiaramente tutta la popolazione.

Il M5S ha collaborato alla raccolta delle 1490 firme cartacee con 164 firme, mentre on line sono state raccolte 354 firme, per un totale di  1.844 firme.

 

La petizione riassume i molti motivi di opposizione:

Il progetto è ad alto rischio d’incidente rilevante e non è ammissibile in un luogo già ad alto rischio per gli esistenti impianti Solvay. Si creerebbero le condizioni per un effetto domino devastante.  Sarebbe aggravato dal traffico di bettoline e di camion, ed in previsione di possibile caricamento di treni di GNL.

L’area è ufficialmente alluvionabile, come in effetti fu alluvionata nell’ottobre 1993, con allagamento dell’impianto e dei depositi di cloro di Solvay.

L’area di mare in cui verrebbe prolungato per 430 metri il pontile Solvada è un’area compresa tra i porti turistici di Rosignano, di Vada a sud a circa 2 km, e di Cecina Marina a sud a circa 7 km, di recentissima costruzione. Insiste inoltre sulla tratta marittima Livorno-Sardegna e Corsica per le navi traghetto, e in generale per i cargo sud-nord e viceversa. L’interdizione alla navigazione di alcuni chilometri quadrati di mare per le manovre pressoché continue di avvicinamento attracco, scarico e allontanamento delle metaniere, il tutto assistito da almeno 4 rimorchiatori , costringerebbe i natanti da diporto a lunghe deviazioni verso il largo. Ciò comporterebbe una grave limitazione al turismo nautico, e quindi all’economia della zona.

Nella serie storica degli incidenti coinvolgenti etileniere al pontile Solvada va sottolineato quello avvenuto il 4 febbraio 2012, con sfondamento dello scafo sopra la linea di galleggiamento per un urto contro il pontile.

La continua movimentazione di sabbie del fondo marino, acclaratamente molto inquinato da mercurio scaricato da Solvay, provocata dalle grosse eliche delle metaniere e dei rimorchiatori, rimetterebbe in circolo questo metallo tossico più di quanto già non avvenga attualmente con le mareggiate, ed esporrebbe a ulteriore nocività bagnanti e popolazione stanziale con i vapori di mercurio.

La stessa nocività si subirebbe con la rimessa in circolo di arsenico, cromo, cadmio, zinco, nickel ad altro, emessi ancora a decine di tonnellate l’anno da Solvay (si vedano le dichiarazioni PRTR di Solvay).

Si sottolinea che il rigassificatore OLT di Livorno, inaugurato nel dicembre 2013, è quasi sempre rimasto vuoto, ma ha goduto di  125 milioni di euro di incentivi statali (AEEG) con la “formula di garanzia”, cioè vuoto per pieno nel 2014-15.

22.6.16