Rigassificatore, né questo né nessun altro progetto
Per chi conosce i “suoi polli” e la storia del progetto Edison (dal 2002), le prese di posizione della Giunta comunale, del Sindacato e del PD hanno una credibilità pari a zero: è per questo che stiamo raccogliendo centinaia di firme tra la popolazione, per il respingimento senza appello del progetto per nocività sociale e ambientale.
L’attivismo delle giunte comunale e regionale per l’incentivo CIP 6 che scade alla “povera” Solvay, l’insistere sull’aspetto “commerciale” del progetto (se fosse industriale sarebbe accettabile …), le allusioni a delle “compensazioni” fanno intravedere quel che pensano realmente i nostri signorini.
In soldoni, se Edison rilanciasse su uno o più dei seguenti punti, com’è prevedibile che faccia, i nostri polli andrebbero in un brodo di giuggiole:
- spostamento del serbatoio di etilene, che ormai da almeno 10 anni va in sfiaccolate paurose con una frequenza preoccupante;
- costruzione di impianti della cosidetta linea del freddo, già proposti nel 2005, per la produzione di gas tecnici (azoto, argon, elio) e per la surgelazione alimentare:
- costruzione della terza centrale elettrica turbogas, come alla Lucchini di Piombino, e come rivendicava la CGIL INEOS già nel 2012 (Tirreno 24.6.12)
- eliminare la previsione di bettoline e/o camion di GNL, che attualmente non saprebbero dove portare il gas liquefatto, non esistendo una rete di distribuzione in Italia.
Non c’è VIA che tenga: il serbatoio di etilene deve essere spostato senza contropartite e il progetto Edison-Solvay GNL sarebbe un aggravio di rischio inaccettabile e il colpo di grazia per il turismo, nonché un aggravio per l’erario dello stato, che scaricherebbe sulle nostre bollette del gas, come i costi di OLT, sempre vuota: quindi un NO "senza se e senza ma" al terzo rigassificatore su quattro nel Belpaese in 90 km di costa.
Fuori Edison dal territorio, abbiamo già Solvay che ci inquina a morte
18.2.16 |