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Discarica di Scapigliato: 330 milioni di euro al Comune di Rosignano

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DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012

DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012

petizione popolare contro il rigassificatore Edison PDF Stampa E-mail

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UNA  NUOVA BOMBA  IN TOSCANA ? NO, GRAZIE

Medicina democratica

Petizione popolare  al Ministero dell’Ambiente, al Ministero dell’Interno, al MISE,

alla Regione Toscana,  al Comune di Rosignano M.

Opposizione al Progetto di un terminale per la rigassificazione di gas naturale liquefatto, stazione di caricamento GNL a Rosignano Solvay (LI) Edison SpA

Il progetto in oggetto è ad alto rischio d’incidente rilevante (Leggi Seveso I-II-III) e non è ammissibile in un luogo già ad alto rischio per gli esistenti impianti Solvay, soggetti a loro volta  a rapporto di sicurezza (soglia superiore), per cloro, clorometani, acqua ossigenata, nonché tubazione e polimerizzazione dell’etilene. Si creerebbero le condizioni per un effetto domino devastante, previsto all’ art. 19 DL 105/15.

 

1-       è notevolmente difforme da quello approvato con VIA del 18.11.2010, a)per il mancato spostamento del serbatoio di etilene esistente (a semplice contenimento, anno di costruzione 1978, attualmente in gestione ad INEOS), b)per il traffico di bettoline e di camion, ed in previsione di possibile caricamento di treni di GNL. Pertanto deve essere comunque sottoposto a VIA, come un nuovo progetto.

2-      Nel caso specifico la prevenzione di incidenti rilevanti è già difficile e problematica oggi, con gli  impianti esistenti, in gran parte vecchi o obsoleti, e spesso poco manutenuti. Prova ne siano i ripetuti incidenti avvenuti negli ultimi anni.

3-      Oltre ai danni alle persone e ai beni, un incidente grave ai depositi e al rigassificatore GNL provocherebbe la fermata della linea ferroviaria, ciò che deve essere assolutamente evitato.

4-      L’area è ufficialmente alluvionabile, come in effetti fu alluvionata nell’ottobre 1993, con allagamento dell’impianto e dei depositi di cloro di Solvay, salvo se altri.

5-      L’area di mare in cui verrebbe “esteso” per 430 metri il pontile Solvada (attualmente di 1.800 metri) è un’area compresa tra i porti turistici di Rosignano a nord a circa 5 km, di Vada a sud a circa 2 km, e di Cecina Marina a sud a circa 7 km, di recentissima costruzione. Insiste inoltre sulla tratta marittima Livorno-Sardegna e Corsica per le navi traghetto, e in generale per i cargo sud-nord e viceversa. L’interdizione alla navigazione di alcuni chilometri quadrati di mare per le manovre pressoché continue di avvicinamento attracco, scarico e allontanamento delle metaniere, il tutto assistito da almeno 4 rimorchiatori , costringerebbe i natanti da diporto a lunghe deviazioni verso il largo, molti dei quali neanche abilitati a spingersi oltre le tre miglia dalla costa. Ciò comporterebbe una grave limitazione al turismo nautico, e quindi all’economia della zona.

6-      Nella serie storica degli incidenti coinvolgenti etileniere al pontile Solvada va aggiunto quello avvenuto il 4 febbraio 2012, con sfondamento dello scafo sopra la linea di galleggiamento per un urto contro il pontile.

7-      La continua movimentazione di sabbie del fondo marino, acclaratamente molto inquinato da mercurio scaricato da Solvay, provocata dalle grosse eliche delle metaniere e dei rimorchiatori, rimetterebbe in circolo questo metallo tossico più di quanto già non avvenga attualmente con le mareggiate, ed esporrebbe a ulteriore nocività bagnanti e popolazione stanziale con i vapori di mercurio.

8-      La stessa nocività si subirebbe con la rimessa in circolo di arsenico, cromo, cadmio, zinco, nickel ad altro, emessi ancora a decine di tonnellate l’anno da Solvay (si vedano le dichiarazioni PRTR di Solvay).

9-      Il Piano regolatore del Comune di Rosignano prevede la liberazione da impianti industriali presenti e futuri nella fascia compresa tra la Via Aurelia e il mare, per restituirla alla fruizione pubblica. Al contrario il progetto in oggetto, oltre a non prevedere lo spostamento del deposito di etilene ad alto rischio a ridosso delle spiagge bianche, aggrava il transito nell’area tra il mare e lo stabilimento Solvay di fasci tubieri ad alto rischio, seppur interrati, di GNL e ricircolo vapori, per una lunghezza di oltre 5 km.

10-   Particolarmente critico risalta l’attraversamento sotto l’alveo del fiume Fine dei fasci tubieri, che potrebbero venire scalzati da forti piene.

11-   il rigassificatore richiederebbe ben  15.000 mc/ora di acqua di mare per il riscaldamento del GNL. Dovrebbe pertanto esserne quasi raddoppiato il prelievo, e l’acqua restituita al mare molto più fredda, alterandolo anche per questo aspetto.

12-   la popolazione più esposta all’alto rischio Solvay attualmente, e in futuro – qualora fosse autorizzato il progetto in oggetto – ammonta a circa 27.000 persone (Rosignano Solvay 16000, Vada 4400, Castiglioncello 3800, Rosignano Marittimo 3200) che quadruplicano d’estate con l’afflusso turistico.

13-   in caso di esplosione di una nave metaniera da 140.000 mc di GNL si avrebbe un effetto distruttivo in un raggio di ben 84 km, che coinvolgerebbe quasi un milione di persone (estensione della previsione contenuta nel libro "La guerra moderna" di Luttwak e Koel ed. Rizzoli).

14-    Secondo il noto giornalista scientifico PIERO ANGELA l’esplosione di una metaniera equivarrebbe a quella di un milione di tonnellate di tritolo. (libro “la sfida del secolo :  energia”

15-   Secondo i dati dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas (AEEG, organo governativo) il consumo di gas metano in Italia è crollato da 85 miliardi  di metri cubi nel 2005 a 60 miliardi nel 2014, ampiamente coperti dai gasdotti esistenti.

16-   in Italia sono operanti 3 rigassificatori: Panigaglia di La Spezia a circa 90 km da Rosignano, Porto Viro (Rovigo) e OLT a Livorno, ad appesa  25 km da Rosignano.

17-   È inaccettabile che si concentrino 3 rigassificatori su 4, inutili e pericolosi, in 90 km di costa.

18-   Si sottolinea che il rigassificatore OLT, inaugurato nel dicembre 2013, è quasi sempre rimasto vuoto, ma ha goduto di decine di milioni di euro di incentivi statali (AEEG) con la “formula di garanzia”, cioè vuoto per pieno.

19-   Ai sensi della Convenzione ONU di Aarhus e del  DL 105/15 (Seveso III) sulla consultazione popolare in caso di costruzione di rigassificatori, dovrà essere indetto prima  un REFERENDUM POPOLARE che coinvolga chiaramente tutta la popolazione.

20-   Visto tutto quanto sopra, con la presente si chiede, non tanto e non solo la sottoposizione a VIA del progetto in oggetto, ma anche il respingimento senza appello per nocività sociale e ambientale.

1 febbraio 2016                    Seguono le firme dei cittadini  (Specificare il luogo di residenza)

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