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DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012

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40° della guerra in Vietnam, ricordare per capire l'oggi PDF Stampa E-mail

Conoscere la storia per capire il presente

Vietnam, una guerra di sterminio sconosciuta ai giovani

Almeno 4 milioni di morti, vasti territori devastati con i defolianti e le bombe, intere città distrutte, inimmaginabili sofferenze inflitte ad un popolo eroico, ma alla fine gli spietati aggressori statunitensi dovettero sloggiare. Accadeva esattamente 40 anni fa, nel 1975, ma nessuna commemorazione, nessuna autocritica, nessun “processo di Norimberga”, nessun risarcimento. Oggi i media occidentali, tutti alle prese con i “nuovi mostri” creati dallo stesso occidente,  non spendono una riga su quella devastante guerra per procura (la seconda dopo il 1945, dopo quella di Corea del 1950/52): “Distruggo il Vietnam per mettere sull’avviso Unione Sovietica e Cina comunista”.

La storia si ripete quasi identica, mentre si attacca il governo siriano di Assad e quello legittimo ucraino per stringere in una morsa la Russia di Putin, con il pretesto del cosidetto stato islamico, finanziato e protetto dall’Occidente stesso. In mezzo nel tempo la distruzione della Yugoslavia, dell’Afghanistan, dell’Iraq, della Libia, oltre alla destabilizzazione di tanti altri paesi come la Tunisia, lo Yemen, il Sudan e il Mali. I signori anglosassoni non possono vivere senza periodici aggressioni e stermini di massa.


Il Vietnam è  la parte orientale della grande penisola indocinese

Ma torniamo al Vietnam, nel 40° anniversario della liberazione. Gli Stati uniti si sostituirono ai francesi nella loro aggressione al Vietnam fin dal 1955, con una “escaltion” di impegno militare  che arrivò ad oltre mezzo milione di militari  USA nel 1969 (pochi di una “coalizione” formata da altri paesi gregari).

Il sud Vietnam era stato staccato e messo in mano ad un governo fantoccio con sede a Saigon – sul modello coreano – che collasserà sotto le incursioni del partigiani vietnamiti,  in mezzo alla corruzione, al traffico di droga e di armi. Il cosidetto” incidente del golfo del Tonchino” – uno scontro navale provocato dagli USA - fu il casus belli che il presidente statunitense “democratico” Johnson usò per chiedere al Congresso USA mano libera per poter bombardare il Nord e la capitale Hanoi, senza formale dichiarazione di guerra.

La campagna di bombardamento aereo USA sul Vietnam del Nord fu il più pesante dai tempi della seconda guerra mondiale (300 000 missioni), vennero sganciate più bombe sul Vietnam che sulla Germania nazista, ma i risultati furono deludenti. Il popolo vietnamita, guidato da Ho Chi Minh e dal Partito comunista vietnamita, resisteva strenuamente nelle foreste e nei rifugi, e contrattaccava. I partigiani Vietcong agivano nel sud, distruggendo le infrastrutture militari USA e del governo fantoccio.

Morirono 58.300 militari USA, 266.000 soldati sudvietnamiti, circa 10.000 della coalizione alleata degli USA, ma soprattutto tra i 500 mila e i tre milioni di vietnamiti, combattenti e civili.

Ma milioni di vietnamiti continuano a fare i conti con l'eredità dell'«agente orange», il defoliante usato dalle truppe degli Stati uniti durante la guerra. Furono irrorati 3 milioni e mezzo di ettari di terreno: l'agente chimico ha contaminato l'acqua, è entrato nella catena alimentare e nel latte materno. Bambini malformati continuano a nascere. Il Tcdd, micidiale defoliante, distrusse tutto. Lo scopo era far terra bruciata della foresta. Spogliarla, perché potesse rivelare i nascondigli dei vietcong lungo la linea demilitarizzata o nei meandri del sentiero di Ho Chi Minh che portava rifornimenti dal Nord. Ma la diossina penetrava nel suolo, contaminava l'acqua e si inseriva nella catena alimentare. Ancora oggi sta colpendo la quarta generazione, nel silenzio generale.

L’intera storia dell'agente orange in Vietnam resta ancora da scrivere.

Nella foto, donne e bambini trucidati in Vietnam

D’altra parte in Occidente  si formò in quegli anni una generazione di giovani pacifisti, consapevoli e resistenti, contro la guerra in Vietnam; perfino la musica ne risentì in positivo, ma soprattutto gli USA persero per sempre la loro aura di esportatori di democrazia.

“Gli Stati Uniti subirono la prima vera sconfitta politico-militare della loro storia e dovettero accettare il totale fallimento dei loro obiettivi politici e diplomatici”, scrive Wikipedia. La guerra ebbe termine il 30 aprile 1975 con la caduta di Saigon, il crollo del governo fantoccio del Vietnam del Sud e la riunificazione politica di tutto il territorio vietnamita, il ritiro precipitoso delle truppe statunitensi.

A cura di  Maurizio Marchi per Medicina democratica, dicembre 2015