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Discarica di Scapigliato: 330 milioni di euro al Comune di Rosignano

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DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012

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Riuscirà il sindaco Nogarin a scendere ancora più in basso ? PDF Stampa E-mail

L'azienda dei rifiuti di Livorno (AAMPS), tra la devastante eredità del PD e l'improvvisazione del M5S: precettare i lavoratori ....

Il consulente del sindaco di Livorno, sig. Marzovilla, che in sei mesi si è preso 22.000 euro, ha trovato "TOTALE ASSENZA  ....." qua e là in AAMPS. E può essere vero: ma la totale assenza del sindaco di Livorno sui  rifiuti, sul no al "porta a porta" , sull'inceneritore che continua ad emettere diossina e metalli pesanti, sulla discarica che trabocca non l'ha notata ? il sindaco era troppo preso a sostenere il rigassificatore OLT, a lanciare la devastante "darsena Europa" o a non cambiare i tubi d'amianto ? Poi l''estrema sindacalizzazione dell'azienda" è proprio il massimo ..... Nogarin, sindaco per caso, è arrivato al capolinea ?

Sotto l'interrogazione ispirata da Nogarin, e impudentemente presentata in parlamento :

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11342
presentato da
DI MAIO Luigi
testo di
Martedì 1 dicembre 2015, seduta n. 533
LUIGI DI MAIO, RUOCCO, SIBILIA, DI BATTISTA e FICO. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:


la società municipalizzata per a gestione dei rifiuti (A.AM.P.S.) del comune di Livorno ha allo stato attuale circa 42 milioni di uro di debiti: secondo quanto risulta, le amministrazioni precedenti avevano fatto a meno di riscuotere la tassa sui rifiuti, dal momento che l'A.AM.P.S. era «tenuta in vita» da una serie di banche, tra cui il Monte dei Paschi di Siena, che una volta eletto un sindaco del MoVimento 5 Stelle di fatto hanno «chiuso i rubinetti»;
nel giro di pochi mesi la situazione è degenerata e il sindaco di Livorno Filippo Nogarin ha attualmente due possibilità: ricapitalizzare l'azienda, sottraendo al bilancio quasi 11 milioni di euro nel 2016, gravando così sui servizi essenziali, tagliando in maniera pesante, anche da punto di vista occupazionale, esponendo il comune al rischio del dissesto finanziario e coprendo le responsabilità di chi ha creato questa situazione oppure, in alternativa, avviare un concordato preventivo in continuità, capace di risanare l'azienda attraverso l'intervento dei commissari e garantendo al massimo i creditori, i posti di lavoro di tutti gli operai e i loro stipendi;
ovviamente, la giunta di Filippo Nogarin ha puntato sulla seconda opzione, scegliendo di non gravare sui cittadini, tutelare i dipendenti e far emergere le responsabilità delle precedenti amministrazioni;
occorre a questo proposito segnalare che la gestione del reclutamento, negli anni, è sempre stata legata a logiche diverse da quelle della meritocrazia e dell'efficienza: come si legge nel rapporto predisposto nel maggio 2015 dal dottor Andrea Marzovilla, «gran parte del personale è confluito in azienda in epoche nelle quali la selezione del personale non seguiva propriamente le regole base della meritocrazia e per i quali il posto fisso all'interno di una azienda pubblica rappresentava sicurezza, solidità, e garanzie contrattuali. Tutto ciò a prescindere dai risultati aziendali e dalle capacità individuali e dall'impegno richiesto durante lo svolgimento della propria mansione»;
sempre in tale rapporto, il dottor Marzovilla denuncia la totale assenza di alcuni dei fondamentali elementi di gestione del personale: «- totale assenza di gestione inter-aziendale: Assenza di coordinamento tra i reparti. Assenza di breefing settimanali tra i responsabili di area, per il coordinamento e la programmazione delle attività. – Totale assenza di gestione del personale: in Assenza di un ufficio di gestione del personale in grado di organizzare al meglio le risorse umane presenti in azienda. – Totale assenza di programmazione organizzativa: Assenza di visione programmatica delle attività da svolgere, salvo quelle di ordinaria gestione, routine quotidiana o a breve termine. Totale mancanza di programmazione delle attività straordinarie. – Totale assenza di visione strategica: Nessuna attività di progettazione delle iniziative strategiche tese al consolidamento, miglioramento, crescita, dell'azienda. Totale mancanza di piani aziendali a medio/lungo periodo. – Totale assenza di obiettivi in termini di efficienza produttiva: Non ci sono tracce di una politica aziendale che fissi obiettivi premianti circa target di produttività da conseguire. Sebbene alcuni settori godano di una sostanziale, sana e indiscutibile efficienza, questo lo si deve esclusivamente alla professionalità, scrupolo e competenza dei singoli capi area. – Totale assenza di Team-working: Ogni sezione dell'azienda lavora a compartimenti stagni. Nessuna attività che preveda cooperazione tra le varie aree in una logica di gruppo. L'estrema sindacalizzazione dell'azienda ha dato luogo, in qualche caso, al fenomeno dei "recinti interni": piccoli potentati nei quali l'obiettivo perentorio è il mantenimento dello status quo»;
interessanti sono anche i dati relativi al numero di amministrativi che, secondo quanto risulta all'interrogante, sarebbe del 50 per cento, laddove normalmente in aziende di questo tipo sarebbe di circa il 15 per cento. Il numero degli operativi sarebbe, quindi, di gran lunga inferiore alla media;
nonostante questi dati, il sindaco Nogarin si è più volte impegnato pubblicamente per la salvaguardia dei posti di lavoro;
alla luce di quanto fino ad ora esposto, appare evidente come quella che l'interrogante ritiene una ignobile gazzarra mediatica sollevata dalle forze politiche responsabili dello scempio attuale sia dettata dal timore che emergano gravissime responsabilità, a parere di chi scrive potenzialmente anche penali, delle precedenti amministrazioni e a gettare discredito sull'attuale amministrazione, l'unica che, dopo decenni di gestioni dissennate, ha cercato di porre un argine allo sfacelo;
nella giornata di lunedì 30 novembre si è svolta una lunga riunione del consiglio comunale che ha ratificato la decisione della giunta di procedere alla seconda opzione;
in vista di tale appuntamento istituzionale, l'assemblea dei lavoratori di A.AM.P.S., così come si apprende da un comunicato stampa pubblicato sul sito web dell'azienda, il 28 novembre ha indetto uno stato di agitazione e ha sospeso per alcuni giorni le attività di rimozione dei rifiuti, creando così un grave problema di igiene pubblica: è evidente come tale situazione non si possa protrarre avanti nel tempo senza che la pubblica incolumità sia messa in grave pregiudizio;
nella mattinata del 1o dicembre la FP CGIL di Livorno ha annunciato la ripresa delle attività di pulizia, ma la situazione rimane sempre molto tesa e saranno necessari alcuni giorni per ripristinare una situazione igienicamente accettabile;
è opportuno che, qualora dovesse riprendere l'astensione dal lavoro sia repentinamente considerata l'opportunità di avviare le procedure di cui all'articolo 8 della legge 12 giugno 1990, n. 146, che conducano il prefetto di Livorno ad emanare, se necessario, misure precettive che costringano i lavoratori dell'A.AM.P.S. ad interrompere quella che l'interrogante giudica una loro scriteriata astensione dal lavoro –:
se non si intenda assicurare, per quanto di competenza, una attenta vigilanza affinché, qualora si dovessero ripresentare problemi analoghi a quelli degli ultimi giorni sia tempestivamente attivata la la procedura di cui all'articolo 6 della legge 12 giugno 1990, n. 146, per giungere alla precettazione dei dipendenti dell'A.AM.P.S. che, con la loro astensione dal lavoro rischiano di creare un grave pregiudizio alla salute pubblica e alla pubblica incolumità. (4-11342)I

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