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Discarica di Scapigliato: 330 milioni di euro al Comune di Rosignano

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DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012

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8° CONGRESSO DI  MD

MOVIMENTI E LOTTE A DIFESA  DEL SERVIZIO SANITARIO E  A  PROMOZIONE DELLA SALUTE

Paola Sabatini  Firenze Medicina Democratica e Cub sanità

 

Le politiche di austerità europea ,che con la lettera di Trichet dell'agosto 2011 hanno segnato il percorso di  privatizzazione dei servizi,stanno portando a dismettere ogni sistema pubblico di protezione sociale: dopo aver attaccato in questi anni scuola, trasporti, pensioni e sanità, i governi stanno trattando anche la sottoscrizione di accordi internazionali quali il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) e il TISA (Trade In Services Agreement), accordi che hanno l’obiettivo di porre sul mercato  settori della produzione e dei servizi fino ad oggi considerati pubblici in quanto essenziali, accelerando un percorso che in questi anni ha già portato ad esempio nel settore della sanità , a cedere sempre maggiori fette di lavoro e servizi a cooperative/ aziende private e al privato sociale , in concorrenza fra loro per accaparrarsi appalti al massimo ribasso. I trattati europei che impongono ferree politiche di austerità a tutti i paesi membri, come ad es. il fiscal compat che in Italia è stato inserito direttamente nella Costituzione, vengono imposti con un braccio di ferro cercando di dimostrare che non vi sono alternative alle linee politiche economiche e che nessun paese  si può permettere di deviare: la lezione della Grecia ,ricattata ,spinta alla disperazione,costretta ad approvare un piano contro il volere del popolo espresso con il referendum, ha voluto dimostrare che a comandare continua ad essere la Troika.

Contro la firma dei trattati internazionali , che se approvati segnerebbero la definitiva privatizzazione dei servizi pubblici,  è in atto una mobilitazione che anche in Italia e in Toscana ha prodotto una forte campagna di informazione e iniziative tese a non far passare sotto silenzio le conseguenze dell'eventuale approvazione di questi trattati.

In Italia, il governo Renzi prosegue nella politica di obbedienza ai diktat europei approvando una dopo l'altra riforme che attaccano i diritti fondamentali di lavoratori e cittadini:l'educazione,il lavoro, la previdenza, la salute.

Il diritto alla salute ,previsto dall'art 32 della Costituzione  e dalla riforma sanitaria del 1978, viene ogni giorno attaccato sul posto di lavoro e sul territorio, dove vengono investite risorse economiche ingenti per opere che mettono a rischio la salute della popolazione, come inceneritori (la costruzione del nuovo inceneritore di Firenze  è stata approvata recentemente dalla Conferenza dei servizi del 6 agosto,in mezzo alle proteste dei cittadini ),mentre sempre meno risorse vengono impiegate per prevenire la malattia.

Ma il diritto alla salute viene anche attaccato  dai continui tagli ai servizi sanitari,che  rendono sempre più difficile l'accesso alle cure: 24 miliardi di euro dal 2010 al 2014, ulteriori tagli e riconferma del blocco delle assunzioni (solo 1 su 5 operatori viene sostituito)e dei contratti del settore con la legge di stabilità del 2014 per il 2015,nonostante il patto per la salute del luglio 2014 prevedesse la certezza di un fondo di 113 miliardi per il 2015 e 115 per il 2016. Nella rovente estate 2015 è stata approvata un'Intesa fra governo e regioni (sottoscritto anche dalla Toscana) , confluita nel DL 78 su enti locali e regioni  che prevede ulteriori tagli di 2,35 miliardi di euro al fondo sanitario per il 2015, ma anche per i prossimi 2 anni.

Con questo accordo si prevede:

-la rinegoziazione dei contratti di acquisto di beni e servizi, che porteranno ulteriori tagli ai servizi in appalto e si ripercuoteranno sulle condizioni di lavoro dei lavoratori di questi settori, su cui stanno ancora gravando i precedenti tagli delle varie spending review

- riduzione delle prestazioni considerate inappropriate

- riduzione dei ricoveri di riabilitazione

- razionalizzazione della spesa ospedaliera  con riduzione della spesa per il personale e riorganizzazione della rete assistenziale incrementando l'offerta privata.

In attuazione di quanto sopra la Lorenzin sta programmando l'esclusione di numerose prestazioni giudicate inappropriate,facendo decidere a burocrati i comportamenti dei sanitari e  trasformando i sanitari in impiegati esecutivi delle direttive del governo. Del resto già da tempo per molti operatori dei servizio sanitario le scelte terapeutiche vengono fortemente condizionate  da scelte economiche ,facendo privilegiare gli interventi terapeutici più redditizi (vedi utilizzo della robotica)

La legge di stabilità attualmente in discussione ha portato il fondo a 111 miliardi dai 115 previsti dal patto per la salute . Tutto questo appare comunque del tutto ingiustificato dato che la spesa sanitaria in Italia è più bassa che nel resto d'Europa,la metà di quella degli Stati Uniti, ed ha offerto fino a qualche anno fa una tutela sanitaria fra le migliori .Ma i dati attuali suscitano forte preoccupazione se si pensa che in un anno la percentuale di chi rinuncia alle cure è passata dal 19% al 41% (dati Censis) . A fronte dei costi dei ticket e delle difficoltà di accesso al servizio pubblico ,sempre più alta è la spinta verso la sanità integrativa,introdotta in numerosi contratti di lavoro, che dando per scontato l'insufficienza del servizio pubblico, offre tramite le assicurazioni private prestazioni in convenzione o rimborsabili, a tutto vantaggio dei profitti delle varie assicurazioni private.

La Toscana, in prima fila nell'attuare i tagli richiesti dai governi, soprattutto quando a richiederli è Renzi, sta ormai da qualche anno procedendo allo smantellamento della sanità pubblica con l'aumento dei ticket su prestazioni e ricette,  e contributo di  digitalizzazione ,(unico esempio in tutta Italia) ,e la progressiva riduzione e esternalizzazione dei servizi.

Con la delibera 1235 di fine 2012 la sanità toscana è stata “riorganizzata” con tagli superiori a quelli previsti dal governo, anche per la necessità di risanare il “buco” di Massa di 420 milioni:

  • la riduzione dei posti letto a 3,15 ogni 1000 abitanti ( meno di quanto previsto dal governo cioè 3,70 ogni 1000).Nei 4 nuovi ospedali lo standard è abbassato addirittura al 2,5 per 1000.

I tagli colpiscono in particolare i piccoli ospedali nelle sedi più disagiate come la montagna pistoiese ,il Mugello,il Valdarno,il Casentino,l'Amiata,la Garfagnana,la Lunigiana.

In difesa dei piccoli ospedali si è costituito  il CREST(Comitato regionale emergenza sanità toscana) che è riuscito a portare all 'attenzione della stampa e delle istituzioni i problemi delle popolazioni che vivono in montagna e nelle sedi disagiate

  • accorpamenti dei distretti territoriali che rendono difficile l'accesso alle prestazioni , spingendo i cittadini ad usare strutture private : a molte di queste è stata allargata la convenzione per supplire alle carenze del pubblico e alle enormi liste di attesa. L'esperienza del comitato 21 marzo del Q3 di Gavinana, che da anni si batte affinché venga riaperto il presidio sanitario del quartiere è una forma di resistenza che ha reso pubblici i disagi e i bisogni dei cittadini nei territori
  • accorpamenti servizi di prevenzione, dei consultori  ,centralizzazione dei laboratori di analisi:il comitato per la difesa della 194, nato a seguito dell'accorpamento dei servizi di interruzione di gravidanza,si sta battendo per la piena attuazione della legge, che rischia di essere disattesa se l'accesso ai servizi viene reso sempre più difficoltoso, anche per la forte presenza dei medici obiettori.

Nel frattempo sono state inaugurate fantomatiche case della salute:lo stesso piano  socio sanitario della Regione toscana le descrive le descrive come “37 edifici con caratteristiche  strutturali e funzionali proprie della casa della salute”:cioè al momento contenitori vuoti, poliambulatori ben lontani dai progetti di casa della salute portati avanti negli anni passati da Medicina Democratica.

 

L'accordo di collaborazione del dicembre  2013 fra Regione e associazioni di volontariato ha ceduto a quest'ultime grosse fette dell'attività specialistica e diagnostica: a fronte di liste di attesa sempre più lunghe , date le carenze di risorse nei servizi pubblici, che fanno sì che restino inutilizzate per buona parte le strumentazioni in dotazione, il terzo  settore offre prestazioni a prezzi calmierati spesso più bassi del ticket.

.Il ruolo del terzo settore in sanità prenderà sempre più piede a fronte anche della riforma prevista che lo trasformerà da no profit in low profit.

Ma ancora più recentemente ulteriori prestazioni sono state cedute alla sanità privata: ad es la ASL 10 ,mentre sottoutilizza le proprie sale operatorie per le carenze di personale, ha fatto un accordo con le case di cura private a cui ha ceduto fino al 2018 buona parte della chirurgia programmata,con una spesa di  258 milioni di euro .

Già dalla fine del 2012 molte  realtà (associazioni, sindacati, comitati)che in più parti si erano organizzate contro il progressivo smantellamento della sanità pubblica toscana, travestito da riorganizzazione , hanno iniziato a coordinarsi,promuovendo inizialmente una petizione popolare per la difesa e il rilancio della sanità pubblica.  Costituitosi  formalmente a fine 2013 come Coordinamento Toscano per il diritto alla salute, ha promosso numerose iniziative pubbliche , allargando la rete a livello regionale e partecipando anche a campagne nazionali come quella di solidarietà con la Grecia e sostegno all'ospedale Helleniko.

Ma ancora  , a fronte dei vincoli di bilancio posti dalla legge di stabilità per il 2015,La Giunta Regionale Toscana dopo aver paventato la possibilità di introdurre ticket ospedalieri, ha deciso   in tutta fretta prima delle elezioni regionali di approvare una legge di controriforma del servizio sanitario toscano la legge regionale  28  che prevede:

- l'accorpamento delle 12 ASL in 3 aree vaste con una forte concentrazione organizzativa

-2000 esuberi del personale sanitario entro il 2016,con un piano di prepensionamenti di personale che non verrà sostituito e  che si aggiungono ai 2500 dipendenti in meno dal 2011: un depotenziamento  ulteriore del  servizio sanitario,che ne renderà sempre più difficile l'accesso e peggiorerà le condizioni di lavoro del personale e la qualità dei servizi.

Già attualmente le condizioni di lavoro del personale sanitario , a fronte della carenza di risorse, di turni massacranti ma anche della quantità di compiti burocratici richiesti , fanno sì che il personale sia sempre più esposto al  rischio stress lavoro correlato ma anche   al rischio “errore”: la sistematica campagna di denigrazione del sistema sanitario tende ad amplificare gli “errori” ,creando un clima difensivo fra gli operatori e rivendicativo nei pazienti. Il recente recepimento dal 25 novembre 2015 anche da parte dell'Italia ,ultima in Europa , della direttiva della Ue sul tetto massimo all'orario di lavoro dei medici, teso proprio a diminuire il rischio “errore”,se non accompagnato da nuove assunzioni ,non potrà certamente permettere di assicurare gli stessi servizi .

Contro questa controriforma è stato promosso un referendum per l'abrogazione della legge reg 28/2015, che ha portato a una forte campagna di sensibilizzazione che ha permesso nei mesi di settembre e ottobre 2015 di raggiungere 55.000 firme consegnate i primi di novembre alla commissione regionale ,per dare il via al referendum. Referendum temuto dalla Regione Toscana, che proprio in questi giorni si è vista assegnare ill primo posto rispetto alla capacità di fornire i LEA(Livelli essenziali di assistenza),mentre la realtà dei fatti vissuti dai cittadini non documenta lo stesso buon risultato. In tutti i modi la Regione si attiverà per ostacolare il referendum  e già sono in atto numerose iniziative per creare consenso su questa controriforma con il coinvolgimento degli operatori e dei cittadini .

 

Nel frattempo la giunta regionale  toscana mentre giustifica i tagli con la necessità di risparmiare si è indebitata per 20 anni con i costruttori dei 4 nuovi ospedali con il sistema capestro del Project Financing. I costruttori di questi nuovi H a fronte di un investimento di 212 milioni per la costruzione recupereranno alla fine dei 20 anni 1 miliardo e 600 milioni, tramite la concessione , al di fuori di ogni procedura di gara pubblica, dei servizi non sanitari(pulizie, sterilizzazione, pasti per i degenti ,mensa, manutenzione...) :quindi se anche la spesa per la costruzione dei 4 nuovi ospedali non ha gravato sul bilancio regionale, obbligherà comunque le amministrazioni a pagare a caro prezzo i servizi per saldare il debito con i costruttori. Al di là dell'effettiva utilità della costruzione di questi nuovi ospedali,che comunque sono tutti dotati di un minor numero di posti letto,per tutti si sono già rivelate numerose criticità strutturali e di localizzazione , oggetto di esposti e interrogazioni parlamentari.

Le campagne di opinione che si sono create su queste scelte, a partire da iniziative pubbliche che hanno messo in evidenza la perversità di questo meccanismo, fino alle manifestazioni svoltesi in particolare a Lucca, dove i comitati , anche per la forte ed entusiasta spinta di Raffaello Papeschi, che ci ha lasciato un mese fa e che oggi vogliamo ricordare,sono stati più attivi rispetto al nuovo ospedale di Lucca, hanno contribuito a rallentare questo processo, che prevedeva il nuovo ospedale a Livorno,il nuovo Torregalli,i cui fondi dovevano in parte pervenire dalla vendita dell'area di San Salvi: processi che al momento hanno subito una battuta di arresto.

Le operazioni immobiliari delle aziende sanitarie toscane, sono state oggetto di studio da parte di una Commissione di inchiesta regionale, anche su spinta di cittadini e comitati:in particolare la ASL di Firenze è sotto inchiesta giudiziaria per l'acquisto con procedure non trasparenti di alcuni immobili. La stessa ASL di Firenze,mentre svuota e mette in vendita i propri immobili(Villa Basilesky, Santa Rosa, Borgo Ognissanti,...)affitta da UNIPOL il Centro Oncologico di Villa Ragionieri per 10 milioni l'anno per 15 anni.

A conclusione non possiamo dire  che, rispetto alle politiche portate avanti dalla Regione Toscana ,l'opposizione sia stata assente: a partire dalle iniziative contro quanto previsto dalla delibera 1235, alle iniziative relative agli ospedali costruiti con il project financing, alla difesa degli ospedali dei territori disagiati e periferici, alle campagne per l'abolizione dei ticket  fino al promuovere il referendum abrogativo della legge 28 /2015  si è creata una rete che potrebbe avere delle potenzialità per rivendicare il diritto a : una Sanità pubblica non nelle mani del terzo settore, e non delegata alle assicurazioni private, a carico della fiscalità generale.