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La sinistra è finita in discarica?

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Non ce la date a bere

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Discarica di Scapigliato: 330 milioni di euro al Comune di Rosignano

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DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012

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8° congresso MD: fare rete PDF Stampa E-mail

UNA PROPOSTA PER IL CONGRESSO


La riunione precongressuale di Milano che si è svolta il 19 settembre, come già sinteticamente riassunto
da Antonio Muscolino, ha portato a riflettere sulla possibilità che il Congresso di Firenze ‐ 19/21 novembre
2015‐ sia un momento di grande apertura. Medicina Democratica, la Rete per il diritto alla salute, la rete
sostenibilità e salute, l’Associazione italiana esposti amianto e le altre associazioni presenti si devonos
impegnare ad elevare il livello di relazione fino ad arrivare alla costituzione di un’unica grande rete
nazionale, votata al miglioramento delle condizioni di salute, di lavoro e di vita dei cittadini e della
popolazione che più soffre della condizione di disagio, di povertà, di stress.
Dobbiamo guardare alle persone migranti che fuggono dalla loro terra per guerra o per fame e si dirigono
verso quei paesi che – si spera ardentemente – li trattino come persone umane.


Partiamo da Medicina Democratica che ha una lunga storia, la più lunga forse (insieme a Psichiatria
Democratica) fra le associazioni e i movimenti che conosciamo. Questo, ha fatto notare qualcuno, nel corso
della riunione del 19, è anche un limite, per l’età di buona parte dei suoi dirigenti, per un possibile
arroccamento su posizione di chiusura e di non modificabilità del proprio percorso. L’apertura a una Rete
ha il senso di diffondere e condividere la “memoria storica” e al tempo stesso, trovare motivo di apertura
ad uno spazio nuovo e diverso, anche nelle persone che dirigono.
I principi etici fondamentali, ad esempio il superamento della contraddizione salute e lavoro, rimangono, e
sono legate al necessario superamento delle “produzioni di morte” (non solo le fabbriche inquinanti, ma
anche quelle di armamenti). Esse pongono il problema di un nuovo modo di crescere o forse di decrescere,
rivalutando condizioni, come quelle dell’agricoltura, lontane fino ad oggi dalla nostra mentalità
metropolitana.
Vi sono le condizioni di disastro ambientale che, insieme a quelle di nocività nei luoghi di lavoro, ci
contraddistinguono dagli inizi della nostra storia, ma che oggi sono arrivate al dunque: c’è la figura del
bambino riverso, morto sulla spiaggia e l’immagine dell’orso ischeletrito abbandonato su una lastra di
ghiaccio in via di scioglimento, condannato alla fine.
La condizione ambientale ci riporta alle vecchie e non finite lotte contro gli inceneritori, ma anche a quelle
nuove contro le trivellazioni, insieme a quelle permanenti che vogliono impedire “i buchi” nelle montagne
(NO TAV), che sconvolgono non solo montagne, ma interi territori popolazioni comprese.
La nostra storia si confonde con quella della affermazione del diritto alla salute, che è altro dalle
prestazioni sanitarie moltiplicate, pronte, oggi, a diventare sanità integrativa e o assicurativa, contrapposte
ad un servizio sanitario pubblico, gratuito, partecipato, basato sulla prevenzione, diffuso in servizi
territoriali, attento alla condizione sociale, lontano dalla esclusione di migliaia di cittadine e cittadini
definiti ”diversi” per modi e comportamenti considerati estranei, a volte, solo perché poveri.
Dunque una coalizione sociale, ma anche politica, di salute, lavoro, ambiente, contro l’emarginazione e la
povertà che afferma il diritto e i diritti richiedendo e operando per ottenere le risorse necessarie che
esistono, solo che devono essere trasferite nelle mani di chi ha bisogno. Il contrasto alla corruzione, al
clientelismo e alla delega è conseguente.
L’ottavo congresso di md potrebbe essere quello della svolta. Quello della costruzione della Rete, con forme
organizzative per costruirla e per svilupparla. E se ciò fosse condiviso, dovrebbe essere eletto un gruppo di
lavoro permanente che si incarichi di lavorare allo scopo.
Fulvio Aurora