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Discarica di Scapigliato: 330 milioni di euro al Comune di Rosignano

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DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012

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FIRMA PER IL REFERENDUM REGIONALE, PER CANCELLARE LA LEGGE 28/2015

La Legge Regionale Toscana 28/2015 sul cosidetto “riordino sanitario”, attacca  ulteriormente il diritto alla salute dei cittadini, e segna una delle pagine più oscure della sanità toscana.

La politica sanitaria della Regione Toscana negli ultimi anni è stata quella di accorpare e accentrare i servizi nei capoluoghi, a scapito di chi vive nelle aree periferiche, creando disagi crescenti ai cittadini. La legge 28 è lo strangolamento definitivo.

Le riduzioni dei posti letto, la soppressione delle specialistiche, la riduzione del personale medico e infermieristico, l’imposizione di ticket costosi (i cittadini toscani pagano i ticket più alti d’Italia), una sempre più insufficiente assistenza territoriale, liste d’attesa vergognosamente lunghe,    dimostrano lo smantellamento di quello che un tempo era l’eccellente servizio sanitario toscano

L’impoverimento del servizio pubblico spalanca le porte al privato (che riesce a rispondere in tempi più brevi) per chi può permetterselo, e compromette l’accesso al servizio per le fasce più deboli.

La cosidetta “riforma” toscana, che si inserisce nei già pesanti tagli voluti dal governo Renzi, prevede tagli di 300/350 milioni di euro e dispone la  riduzione delle aziende sanitarie da 12 a 3, con bacini di utenza di oltre un milione di persone, e compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria. Questa “riorganizzazione”, si dice, viene effettuata per risparmiare sui costi dell’apparato – meno stipendi alle direzioni – mantenendo immutate le prestazioni sanitarie ai cittadini.

La realtà è ben diversa: a fronte del risparmio, irrisorio, su qualche stipendio dirigenziale, si operano tagli ben più cospicui, sulle risorse e sul personale operativo. Cento milioni di euro di risparmio dall’espulsione di circa 1500/2000 medici  e infermieri.

Rossi ovviamente non spiega come si possano garantire le prestazioni attuali con tagli di tali proporzioni, in una situazione già molto critica. Ricorrerà a esternalizzazione di personale – magari con partita Iva – e comunque con profili professionali inferiori a quelli espulsi.

L’accorpamento delle Asl  in tre aree vaste creerà tre strutture gigantesche, complesse e burocratizzate, poco trasparenti, sotto diretto controllo politico, lontane dai bisogni reali dei territori; le realtà periferiche verranno schiacciate da chi ha i numeri maggiori. Un accentramento di decisioni e di poteri : le decisioni strategiche sulla salute dei cittadini toscani vengono consegnate nelle mani di pochissime persone.

Il diritto a servizi sanitari dignitosi deve essere salvaguardato anche nei territori a bassa densità abitativa e non può essere sacrificato a logiche economicistiche camuffate da falsi efficientismi: tutti i cittadini toscani hanno gli stessi diritti. Chiediamo il rispetto dell’art. 32 della Costituzione.

Ottobre 2015

Medicina democratica                                                                              Alternativa per la Costituzione