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Discarica di Scapigliato: 330 milioni di euro al Comune di Rosignano

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DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012

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RISCHIAMO LA GUERRA NUCLEARE PDF Stampa E-mail

ed uno di Alfonso Navarra

 

Il senso di essere mingherlini deboli e impotenti che devono spostare inanemente una enorme montagna è una grande difficoltà ma può essere combattuto - penso - se si riesce a fare presente (e a farsi presente) due cose:

1- esiste un forte movimento internazionale "maggioritario" per il disarmo nucleare, sia alla base che al vertice, che si riunisce in conferenze come quella di Vienna.
I Trattati per le NWFZs - se si coordinassero - coprirebbero l'intero emisfero meridionale del Pianeta!
(Come mai nessuno ha mai pensato a fare uno solo di 4 Trattati - che proibiscono le armi nucleari in vaste aree semi-continentali?)
L'Impegno Umanitario raccoglie 107 Stati.
Le stesse Potenze P5 (USA, Russia, Cina , UK, Francia) dicono che il disarmo nucleare è NECESSARIO ed il TNP lo propone come OBIETTIVO.
Il problema su cui concentrarsi è come ottenere NELLA PRATICA una cosa che A PAROLE vogliono tutti! E siamo lì lì sul punto di concludere!

2- la denuclearizzazione, sia militare che civile, si basa sulla contrapposizione "ENERGIA DI GUERRA - ENERGIA DI PACE".
Mi pare che Luciano Benini ha steso un opuscolo incentrato proprio su questo concetto.
Giorno per giorno la pace disarmata - e denuclearizzata - può essere portata avanti con una ALTERNATIVA COSTRUTTIVA, alla portata della vita quotidiana delle singole persone: il modello energetico rinnovabile, base della CONVERSIONE ECOLOGICA, che va perseguito al posto del modello belligeno ed ecocida nucleare+fonti fossili.
Vi sono delle scelte di dissociazione (non collaborazione attiva) che indeboliscono il sistema di guerra e di "deterrenza" che scherza con il fuoco atomico sulla nostra pelle:
- l'obiezione fiscale che dobbiamo saper organizzare in modo da massimizzare l'organizzazione e minimizzare i rischi;
- l'obiezione alle banche armate e alle banche nucleari;
- lo scegliere fornitori di elettricità provenienti da fonti rinnovabili (ad es. TRENTA spa).

Sul nucleare scatta una comprensibile rimozione psicologica. Ma non bisogna fare come gli struzzi che pensano di evitare i pericoli mettendo la testa sotto la sabbia. Da questo punto di vista un grande aiuto ci viene da Papa Francesco, che parla coraggiosamente di questo problema ignorato. Nei titoli di molti notiziari TV e sui giornali, a proposito dell'enciclica "Laudato sii", è stata citata senza mezzi termini l'espressione: "Rischiamo la guerra nucleare". Ricordiamo tutti che spesso Bergoglio ha parlato di "terza guerra mondiale combattuta a pezzi", ma nell’enciclica è ancora più esplicita la denuncia a) delle ricadute ambientali dei conflitti combattuti con armi sempre più potenti e distruttive; b) della ricaduta bellica delle catastrofi ambientali .  "La guerra causa sempre gravi danni all’ambiente e alla ricchezza culturale dei popoli, e i rischi diventano enormi quando si pensa alle armi nucleari e a quelle biologiche", scrive il Papa.
Secondo Bergoglio, inoltre, "nonostante che accordi internazionali proibiscano la guerra chimica, batteriologica e biologica, sta di fatto che nei laboratori continua la ricerca per lo sviluppo di nuove armi offensive, capaci di alterare gli equilibri naturali".
Sta a noi sfruttare al meglio questo poderoso assist, non solo nella denuncia ma anche nella proposta - si direbbe in linguaggio calcistico - per appoggiare la palla in rete!

La montagna da rimuovere sembra tale perchè abbiamo una percezione errata delle nostre forze ed i nostri mezzi: questo è un punto che dobbiamo capire e far capire, se ce ne convinciamo a ragion veduta!