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Discarica di Scapigliato: 330 milioni di euro al Comune di Rosignano

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DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012

DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012

l'effetto moltiplicativo delle sostanze tossiche PDF Stampa E-mail

COME IL SINERGISMO TOSSICOLOGICO ANNULLA
IL SIGNIFICATO DEI “LIMITI DI LEGGE”
DEI VELENI AMBIENTALI
Giancarlo Ugazio*



da “MANUALE DI PATOLOGIA AMBIENTALE”
Giancarlo Ugazio, Minerva Medica, Torino, 2006
2
da “COMPENDIO di PATOLOGIA AMBIENTALE”
Giancarlo Ugazio, Minerva Medica, Torino, 2007
3
Nell’ambito della patologia ambientale, un aspetto
fondamentale è insito nella possibilità che i vari agenti patogeni
siano compresenti e svolgano reciprocamente un’azione di
sinergismo e/o di potenziamento. Tale rischio ha trovato
conferma nell’espressione di “Effetto cocktail” di Huss (2009), di
“Contribution” di Omura (2006) oppure di “Facilitative
mechanisms” di Silbergeld (2003).
Indicativo è il contributo del piombo, mai classificato da
alcuno come cancerogeno vero e proprio. Però, secondo
Silbergeld (2003), sia in base ai dati epidemiologici sia a quelli
sperimentali, esso avrebbe un ruolo favorente per la
cancerogenesi. In altre parole, il piombo, per se stesso, può non
essere necessario o sufficiente per indurre il cancro ma, a livello
cellulare e molecolare, il piombo può permettere l’incremento dei
fenomeni cancerogenetici implicati nel danno diretto al DNA,
nella riparazione deficitaria del DNA, e nella regolazione dei geni
della soppressione e della promozione del tumore.
Alcuni di questi fenomeni possono anche essere rilevanti
per capire i meccanismi della tossicità del piombo per la
riproduzione. Del resto, sono note le proprietà teratogene, sia
somatiche sia comportamentali, del metallo saturnino (Ugazio,
2007). Secondo la finestra temporale durante la quale esso
raggiunge il feto, provenendo dai depositi ossei della gestante,
dove può ibernarsi per decine d’anni, attraverso il circolo
placentare, oppure dal circolo materno refluo dall’intestino
(ingerito) e/o dall’apparato respiratorio (inalato), l’embrione e il
feto possono subire alterazioni che provocano anencefalia,
idrocefalo, palatoschisi oppure alterazioni del comportamento,
come l‘ADHD (Attention Deficit and Hyperreactivity Disorder).
Nell’ambito del sinergismo, va ricordato l’effetto tra
l’abitudine al fumo di tabacco e l’assunzione di fibrille d’asbesto
alle quali un soggetto può essere esposto in condizioni
occupazionali oppure extra-lavorative. Va da sè che al lavoratore
non convenga per nulla fumare tabacco mentre presta la sua
opera in presenza, conclamata o surrettizia, dell’asbesto.
Altrettanto va detto al cittadino comune che abiti in una dimora in
cui la dispersione del calore dell’acqua calda dell’impianto di
riscaldamento sia prevenuta con coibentazioni, datate, fatte
d’asbesto, e nella quale arrivi un lattoniere, un elettricista, un
aggiustatore che rompa frazioni della coibentazione,
disperdendo fibrille per sè e per gli altri, senza nemmeno saperlo.
Un’analoga condizione di sinergismo è data dalla
combinazione di un frequente e rilevante consumo di derrate
alimentare originate dall’ittiofauna, carni di organismi acquatici –
sia d’acqua dolce sia d’acqua salata – che apportano acidi grassi
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omega-tre, insieme col metilmercurio, con la somministrazione di
composti pro-ossidanti, del tipo di una terapia marziale (Fe2+ per
via parenterale). Il conseguente squilibrio della bilancia
perossidativa è del tutto nocivo per il mantenimento della salute.
Poi, riguardo al potenziamento tossicologico, si deve tener
conto che tutti i composti che incrementano la concentrazione
degli enzimi che metabolizzano le molecole esogene, gli
xenobiotici, localizzati nei microsomi delle cellule epatiche,
rappresentano una condizione di aumento del rischio rispetto al
livello basale. Per esempio, questo è il caso delle combinazioni: a)
barbiturici/alogenocomposti, b) barbiturici/benzene, oppure
ancora c) etanolo/benzene, tra le tante. Queste accoppiate si
riferiscono a condizioni di esposizione molto comuni, sia
occupazionali sia extra-lavorative. Per esempio, la prima implica
l’esposizione a trielina/percloroetilene di un gestore di lavanderia
a secco o di un manutentore delle stesse attrezzature che
assuma farmaci contro il dolore (denti, cefalea, molimina, ecc.) o
contro l’insonnia. La seconda e la terza dipingono il rischio che
caratterizza un addetto alle pompe di benzina verde che abbia
bisogno di assumere barbiturici oppure che abbia l’abitudine di
pasteggiare accompagnando ii cibi con una modesta quantità di
vino. Ciò non lo rende etilista, però gli induce gli enzimi epatici
tanto da aumentare il rendimento metabolico del benzene che
inala mentre lavora. Il composto precursore si trasforma piu’
efficacemente nel vero leucemogeno – il benzene epossido. Un
percorso parallelo caratterizza la molecola del naftalene, un
pesticida impiegato per combattere le tarme. Il naftaleneepossido,
prodotto in quantità maggiore in un organismo
“indotto”, è capace di denaturare le molecole proteiche native
della lente cristallina, trasparenti quando i loro gruppi SH sono
ridotti, provocando la cataratta. Di opacamento del cristallino non
si muore, ma si può essere costretti a interrompere le attività
lavorative che richiedano il miglior visus possibile, oppure a
sceglierne altre: si pensi a un odontoiatra, a un chirurgo
generale, a un chirurgo oculistico od otorinolaringoiatrico, ad un
incassatore di gemme, o a un tornitore di precisione, ecc.
Del resto, l’autore della presente nota si aspetta che
qualche buontempone possa saltar su e obbiettare su alcune
delle informazioni sopraddette. Un precedente sta nel fatto che
una sua parente acquisita ha criticato l’insegnamento di Espedito
Moracci sulla diagnosi di gravidanza gemellare (Bonanni &
Ugazio, 2011) dal momento che ora l’ostetrico non solo ha gli
strumenti per contare quanti feti stiano in utero, ma anche di che
sesso siano. E’ verissimo, ma nel 1956 nessun ostetrico poteva
disporre di un ecografo, di un tomografo assiale computerizzato,
ma di null’altro che del suo senso clinico, fatto anche di onestà,
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oltre che di sapere. Analogamente, chiunque potrebbe ora
precisare che la lente cristallina oculare opacata può essere
sostituita dal chirurgo con una lentina sintetica perfettamente
trasparente. Sta bene, ma l’obbiettore deve tener conto che la
lente artificiale è a fuoco fisso, non avendo nè la plasticità di
quella naturale, nè tanto meno i muscoli che, modificando la sua
globosità, mettono a fuoco le immagini sulla retina.
Queste situazioni di aggravamento del rischio patogeno da
potenziamento tossicologico hanno avuto in passato, ed è
auspicabile che non l’abbiano piu’ nè ora nè in futuro,
un’applicazione concreta quando sono state gestite in modo
miope secondo le indicazioni del MAC (Maximun Allowed
Concentration) e/o del TLV (Threshold Limit Value). Proprio in
quei tempi, le organizzazioni sindacali si rifacevano al cosiddetto
“gruppo omogeneo”, cioè, per esempio, a un manipolo di
lavoratori addetti alla stessa manovia di un calzaturificio, tutti
delle medesime condizioni ambientali, come fossero un gruppo di
animali sperimentali - tutti ad inalare per otto ore al giorno e per
cinque giorni alla settimana - la stessa concentrazione in ppm del
solvente delle colle, inferiore ai predetti limiti di legge. L’errore di
tale impostazione operativa stava nel fatto che si curavano solo le
condizioni di esposizione ambientale, ma si trascurava il fatto che
i membri del gruppo potevano essere maschi o femmine, giovani
o anziani, astemi o fumatori e/o bevitori, scevri da assunzione di
farmaci oppure oggetto di trattamenti terapeutici.
Come sempre, l’organismo umano non obbedisce alle
regole del potere esecutivo, nè del legislatore, nè del sindacato,
nè dell’imprenditore, indipendentemente dal fatto che esse siano
piu’ o meno intelligenti, ma a quelle della natura. A prima vista, le
risposte biologiche di queste condizioni di diversità paiono del
tutto variabili e imprevedibili, però la ricerca biomedica moderna
ha prodotto un enorme patrimonio di conoscenze scientifiche che
sono a disposizione di tutti e alle quali possono accedere gli
addetti ai lavori distribuiti sul piu’ ampio ventaglio professionale,
dai biologi, ai medici, ai giuristi ecc., purché siano razionali e seri,
che non appartengano al settore dei minus habentes e che non
operino in uno smaccato confitto d’interessi.
In sostanza, basta prendere visione dell’esistente, al piu’
basso costo possibile, talora a costo zero, senza inventarne uno
nuovo, che costa non poca fatica e denaro. L’unica
preoccupazione che dovrebbe animare il lettore-ricercatore
sarebbe la cura nel saper distinguere tra i risultati scientifici di
parte, prodotti da scienziati finanziati dai produttori-imprenditori,
dediti allo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, quelli che tengono
alto il “rumore di fondo” per imbrogliare le carte, da quelli
pubblicati da operatori veramente imparziali, non concussi.
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La produzione scientifico-divulgativa dell’autore della
presente nota potrebbe rappresentare un test veritiero su questi
aspetti etico-sociali della tutela della salute (Bonanni & Ugazio,
2011; Ugazio, 2012, 2013, 2014a, 2014b; www.grippa.org), alla
quale si rimanda il lettore.
Inoltre, l’autore della presente nota, ben conscio di quanto
ha imparato, insegnato e divulgato in tanti anni di attività
professionale, in occasione del Convegno Nazionale Governativo
sull’amianto, di Venezia (2012) si premurò di far pervenire al
Ministro della Salute pro tempore due suggerimenti: a) censire gli
acquedotti di Eternit® negli 8.200 comuni del Belpaese, per
rimediare ai notevoli rischi per la salute pubblica e b)
implementare il censimento catastale degli immobili con le
preziose notizie sulla presenza - civile, pacifica, ma pericolosa -
di strutture d’asbesto a rischio di inopinata dispersione. Per
quanto è dato sapere, ancora nulla è avvenuto in merito; si
augura ogni bene ai nostri nipoti.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Bonanni E. & Ugazio G. MCS, Amianto & Giustizia, Minerva
Medica, Torino, 2011.
Huss J., Report “Environment And Health”, Council of Europe,
2009.
Omura Y., Asbestos as a possible major cause of malignant lung
tumors (including small cell carcinoma, adenocarcinoma and
mesothelioma), brain tumors (i.e. astrocytoma and glioblastoma
multiforme), many other malignant tumors, intractable pain including
fibromyalgia, and some cardio-vascular pathology: safe and effective
methods of reducing asbestos from normal and pathological areas,
Acupuncture & Electro-Therapeutics Res., Int. J. 31, 61-125, 2006.
Silbergeld E.K., “Facilitative mechanisms of lead as a carcinogen.”
Mutat Res, 533, 121-133, 2003.
Ugazio G. “Compendio di Patologia Ambientale”, Minerva Medica,
Torino, 2007.
Ugazio G. “Asbesto-Amianto, Ieri-Oggi-Domani, Catena di Ritardi
tra Verità, Ipocrisie, Reticenze, Dolori”, Aracne, Ariccia-Roma, 2012.
Ugazio G. “La Triade Interattiva” Aracne, Ariccia-Roma, 2013.
Ugazio G. “The Interactive Triad” Aracne, Ariccia-Roma, 2014a.
Ugazio G. “Attualità su Ambiente e Salute” Aracne, Ariccia-Roma,
2014b.
Giancarlo Ugazio
* Professore ordinario di Patologia Generale presso la Scuola Medica di Torino dal
1976 al 2007. T. F. R.: 01.11.2007 – Fondatore e Presidente del G.Ri.P.P.A. Onlus
(Gruppo di Ricerca per la Prevenzione della Patologia Ambientale) – Socio Onorario
del Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio, di Sesto
San Giovanni (MI) – Socio Onorario dell’ONA Onlus (Osservatorio Nazionale Amianto)
e membro del Comitato Scientifico Nazionale dell’ONA.