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la lotta per la salute, un libro come nuovo strumento PDF Stampa E-mail

La salute dei livornesi, tra nocività e sottovalutazione - la non neutralità della scienza

Questo è il titolo dell’ultimo libro scaturito dal gruppo di lavoro di Medicina democratica,  coordinato da Maurizio Marchi. “Ottimo esempio di ‘medicina scalza’ (dal basso) formata da investigatori e custodi del bene comune chiamato ambiente e salute  … ne occorrerebbe in ogni quartiere, in ogni città “ scrive l’epidemiologo Valerio Gennaro nella sua prefazione al libro, a cui ha concorso con i suoi indispensabili consigli. Che aggiunge:”Pur composta da molti professionisti seri e capaci, la sanità pubblica non funziona, è autoreferenziale, gestisce enormi affari e non tollera le “intrusioni” dei cittadini che partecipano, chiedono spiegazioni e verificano in modo critico”.

La medicina ufficiale e le istituzioni, nel loro complesso  sono reticenti sul referto epidemiologico, strumento essenziale per verificare tempestivamente l’andamento dello stato di salute della Comunità.  E negano l’evidente diminuzione della durata della vita sana in Italia certificata anche dall’EUROSTAT dal 2004. Tutte proiettate come sono verso la loro autoglorificazione e autoconservazione. A Genova nel 2001 durante il G8 dicevamo già che questa medicina globalizzata e globalizzante in realtà “fa male alla salute”. Perché è una medicina che ha lo scopo di fare business, che condiziona e sfrutta  l’ignoranza e la paura verso la malattia  - sempre attribuita a cause individuali e genetiche - dove raramente si studiano i determinanti socioeconomici, ambientali e lavorativi. Questa medicina omette troppo spesso di applicare le conoscenze sui determinanti socio-economici delle malattie.

La medicina, la scienza e la ricerca, nel loro insieme non sono neutre, sono sempre state al servizio dei potenti di ogni epoca. Hanno sviluppato armi mostruose, servendo fedelmente disegni orientati al profitto e al dominio.  Anziché essere al servizio del bene comune e progettare e creare un mondo equo, solidale, rispettoso ed attento ai bisogni di tutti, specialmente dei più deboli. La medicina, per la delicatezza e la peculiarità del suo ruolo, ha ancora più responsabilità negative di altre discipline, nel controllo popolare, comprese le paure, e nella creazione del consenso.

Ricordando Giulio Alfredo Maccacaro e Lorenzo Tomatis dovremmo riappropriarci dal basso della salute pubblica e della medicina perché la medicina o è democratica o non è medicina, è business e gestione delle nocività.

Il libro, con contributi di Ernesto Burgio, Valerio Gennaro, Patrizia Gentilini, Giancarlo Ugazio, traccia una panoramica , la prima e perciò perfettibile, delle nocività a Livorno-Collesalvetti, spulcia sulle emissioni della raffineria, dell’inceneritore, del porto e delle altre aziende inquinanti e ad alto rischio: ne viene fuori un quadro preoccupante ma affrontabile e ambientalizzabile, con profonde ed estese bonifiche e riconversioni, che tuttavia non sembrano all’ordine del giorno di nessuno. Una grande opera che – sola – potrebbe rappresentare il rilancio della Livorno del secolo avvenire.

In correlazione,  il libro pubblica e mette in evidenza i dati sanitari conosciuti, che per la prima volta vengono messi a conoscenza (potenziale) di un vasto pubblico: la maggiore mortalità generale, le malformazioni nei bambini, i ricoveri ospedalieri per causa (che andranno confrontati con quelli dei prossimi anni), la mortalità sul lavoro e da amianto, re-introducendo anche la questione “dimenticata” delle tubazioni d’amianto nell’acquedotto.

L’informazione è la prima prevenzione, mentre la salute anzichè il profitto deve essere al centro di una rifondazione della società, anche livornese. E la consapevolezza, di cui questo libro è uno strumento, è il sale della democrazia.

 

Il libro è acquistabile, a prezzo di costo, al seguente link http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=1131636

 

3 maggio 2015      Maurizio Marchi