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Firenze e dintorni, acqua all'amianto PDF Stampa E-mail

MEDICINA DEMOCRATICA

Coordinamento toscano

Acqua, con l’amianto a Firenze si apre il vaso di Pandora

Grazie all’iniziativa di  Medicina democratica  di Firenze si ha conferma di quanto sia scriteriata la gestione dell’acqua in Toscana, e di come le aziende di gestione – con Presidente “politico” e amministratore delegato privato – siano di fatto dei grandi bancomat per la casta al potere e alla finta opposizione.

Publiacqua, uno dei più grandi gestori dell’acqua in Europa, privatizzata a suo tempo in mano alla multinazionale ACEA-Suez e al MPS, distribuisce milioni di euro agli azionisti e eroga stipendi da favola ai dirigenti, ma non trova fondi per  bonificare la rete di distribuzione, costituita per ben 275 Km  da tubi di amianto, dal centro di Firenze, noto in tutto il mondo, alle città più periferiche: un vero scandalo, che meriterebbe anche l’attenzione della Magistratura e sicuramente la mobilitazione della popolazione coinvolta.

Con questa iniziativa Medicina democratica, insieme ai comitati  popolari e al Forum toscano movimenti per l’acqua, scopre un vaso di Pandora almeno pari – in Toscana – al risultato referendario del giugno 2011: le popolazioni vogliono l’acqua pubblica e pulita, mentre le aziende la forniscono sporca e costosa, perché sottoposta alle regole del profitto, scaricandone i costi sulle bollette dei cittadini utenti.

Ovviamente non si può compiere questo enorme raggiro senza la copertura della politica a tutti i livelli, dalla Regione all’Autorità idrica Toscana (AIT), fino all’ultimo assessore comunale. La qualità  dell’acqua in Toscana è al tracollo da tempo: la Relazione Arpat del  2011 affermava che “l’88% dei punti di prelievo dell’acqua potabile è nella classe peggiore” che comporta un “trattamento fisico e chimico spinto, affinazione e disinfezione”  (pag. 272). Chi ha permesso questo scempio, permettendo consumi smodati ed inquinamento all’industria pesante, dalla geotermia all’industria del cuoio, dal florovivaismo chimicizzato alle acciaierie di Piombino, alla Solvay, all’ENI,all’industria cartaria, che consumano acqua dolce almeno cinque volte in più della popolazione toscana, al distretto tessile pratese  che ha contaminato la falda con tetracloetilene, tricloroetilene e nitrati tanto che i pozzi attualmente presentano livelli 400/500 volte superiori ai limiti di legge (L'acqua buona è stata avvelenata e i cittadini sono costretti a bere acque superficiali (Anconella e Bilancino) che prima dei trattamenti chimici spinti, sono più vicine alle acque di scarico  che all'acqua potabile)?

Perché la Regione ha concesso ai gestori, per  un decennio (2003-2012), autorizzazioni ad erogare acqua potabile in deroga ai limiti di legge per derivati del cloro, boro e arsenico ?

E chi paga, oltre che con la salute, questa scriteriata gestione dell’acqua se non la popolazione con le bollette ? Tornando a Publiacqua, che addebita la depurazione delle fognature anche a chi non ne usufruisce, non ha nessuna responsabilità  sulla situazione attuale l’ex Presidente Erasmo D’Angelis, ora sottosegretario nel governo Renzi ? Non ha nessuna responsabilità Renzi stesso, prima sindaco della città più grande e prima ancora presidente della provincia più popolata dell’area Publiacqua ?

Medicina democratica valuterà, insieme agli altri movimenti per l’acqua, tempi e modi per un esposto alla Magistratura ed altre iniziative.

Per MD coordinamento toscano

Gino Carpentiero, Gianluca Garetti, Maurizio Marchi, David Mattacchioni, Adriana Pagliai

30.10.14