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La sinistra è finita in discarica?

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Non ce la date a bere

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Discarica di Scapigliato: 330 milioni di euro al Comune di Rosignano

Discarica di Scapigliato: 330 milioni di euro al Comune di Rosignano

DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012

DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012

un altro passo verso il totalitarismo PDF Stampa E-mail

Con un breve commento di Angelo Baracca

TTIP ITALIA che cos’è
>
>
> Il TTIP, Transatlantic Trade and Investment Partnership, il trattato
> di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti d’America
> attualmente oggetto di negoziati volutamente segreti, è qualcosa di
> più di una semplice trattativa di liberalizzazione commerciale.
>
>
> E’ l’ennesimo attacco frontale che vede lobby economiche, Governi e
> poteri forti accanirsi su quello che rimane dei diritti del lavoro,
> della persona, dell’ambiente e di cittadinanza dopo anni di crisi
> economica e finanziaria, in un più ampio tentativo di disarticolare
> le conquiste di anni di lotte sociali con le politiche di austerity e
> di redistribuzione del reddito verso l’alto.
>
>
> Il negoziato TTIP, lanciato ufficialmente nel luglio 2013 e portato
> avanti in modo opaco e segreto dalla Commissione europea e
> dall’Amministrazione statunitense in vista di una sua possibile
> conclusione a fine 2014, disegna un quadro di pesante
> deregolamentazione dove obiettivo principale non saranno tanto le
> barriere tariffarie, già abbastanza basse, ma quelle non tariffarie,
> che riguardano gli standard di sicurezza e di qualità di aspetti
> sostanziali della vita di tutti i cittadini: l’alimentazione,
> l'istruzione e la cultura, i servizi sanitari, i servizi sociali, le
> tutele e la sicurezza sul lavoro.
>
>
> Con l’alibi di un’omogeneizzazione delle normative e la falsa
> illusione di risollevare l’economia dell’Europa, si assisterà ad una
> progressiva corsa verso il basso in cui saranno i cittadini e
> l’ambiente a farne principalmente le spese in un processo che porterà
> alla progressiva mercificazione di servizi pubblici e di beni comuni.
> Un rischio che viene tenuto sotto traccia a causa di trattative
> svolte a porte chiuse, sotto la forte pressione delle lobby delle
> industrie private senza un coinvolgimento efficace dei Parlamenti e
> del Congresso e senza che i cittadini vengano adeguatamente
> informati.
>
>
> Tra i principali obiettivi del negoziato, c’è la tutela
> dell’investitore e della proprietà privata, grazie alla costituzione
> di un organismo di risoluzione delle controversie, un vero e proprio
> arbitrato internazionale, a cui le aziende potranno appellarsi per
> rivalersi su Governi colpevoli, a loro dire, di aver ostacolato la
> loro corsa al profitto. Qualsiasi regolamentazione pubblica che
> tuteli i diritti sociali, economici ed ambientali, con la scusa della
> tutela della competizione e degli investimenti, rischierà di
> soccombere dinanzi alle esigenze delle aziende e dei mercati,
> tutelate da sentenze che saranno a tutti gli effetti inappellabili.
> Scenari che si sono già avverati nell'ambito di altri trattati di
> libero scambio come il Nafta, o che hanno permesso a una
> multinazionale energetica come la Vattenfall di citare in giudizio il
> Governo tedesco per la decisione della Germania di chiudere le
> proprie centrali nucleari.
>
>
> Per questo, come movimenti e organizzazioni sociali italiane, abbiamo
> deciso di mobilitarci per opporci a un disegno politico che ha nella
> mercificazione dei diritti e nella tutela dei mercati il suo
> obiettivo principale. Ci appelliamo a tutte le forze sociali ,
> sindacali e politiche del nostro Paese, perché convergano su una
> mobilitazione comune per fermare il negoziato TTIP , esattamente come
> successe alla fine degli anni ’90 con l’Accordo Multilaterale sugli
> Investimenti , nel decennio scorso con la Direttiva Bolkestein, o più
> recentemente con il negoziato Anti-Counterfeiting Trade Agreement
> (ACTA), il trattato che con la scusa della lotta alla ‘’pirateria’’
> informatica e della salvaguardia del diritto d’ autore avrebbe
> attentato al diritto alla privacy e al libero accesso alla rete dei
> cittadini.
>

Una campagna promossa da: ALTRAMENTE, ARCI, ASSOCIAZIONE BOTTEGHE DEL MONDO, A SUD, ATTAC ITALIA,  COBAS, COMUNE-INFO, COORDINAMENTO NORD SUD, COSPE,  ENNENNE,  FAIRWATCH, FONDAZIONE CERCARE ANCORA, FORUM  ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA, MEDICI SENZA CAMICE, MST-ITALIA, MUNICIPIO DEI BENI COMUNI, RE:COMMON, RETE DELLA CONOSCENZA,
REORIENT, SBILANCIAMOCI, SCUP, YAKU


> Alcuni buoni motivi per fermare il TTIP
>
>  Sicurezza alimentare: le norme europee su pesticidi, Ogm, carne agli
> ormoni e più in generale sulla qualità degli alimenti, più
> restrittive di quelle americane e internazionali, potrebbero essere
> condannate come “barriere commerciali illegali”;
>
>
> Acqua ed energia: sono settori a rischio privatizzazione. Tutte
> quelle comunità che si dovessero opporre potrebbero essere accusate
> di distorsione del mercato
>
>
> Servizi pubblici: il TTIP limiterebbe il potere degli Stati
> nell’organizzare i servizi pubblici come la sanità, i trasporti,
> l'istruzione, i servizi idrici, educativi e metterebbe a rischio
> l’accesso per tutti a tali servizi a vantaggio di una privatizzazione
> che rischia di escludere i meno privilegiati
>
>  Diritti del lavoro: la legislazione sul lavoro, già drasticamente
> deregolamentata dalle politiche di austerity dell’Unione Europea,
> verrebbe ulteriormente attaccata in quanto potrebbe essere
> considerata “barriera non tariffaria” da rimuovere
>
>
> Finanza: il trattato comporterebbe l’impossibilità di qualsivoglia
> controllo sui movimenti di capitali e sulla speculazione bancaria e
> finanziaria;
>
>  Brevetti e proprietà intellettuale: la difesa dei diritti di
> proprietà delle imprese sui brevetti metterebbe a rischio la
> disponibilità di beni essenziali, quali ad esempio i medicinali
> generici. Così come la difesa dei diritti di proprietà intellettuale
> possono limitare la diffusione della conoscenza e delle espressioni
> artistiche;
>
>  Gas di scisto: il fracking, già bandito in Francia per rischi
> ambientali, potrebbe diventare una pratica tutelata dal diritto. Le
> compagnie estrattive interessate ad operare in questo settore
> potrebbero chiedere risarcimenti agli Stati che ne impediscono
> l’utilizzo. In questo modo si violerebbe il principio di precauzione
> sancito dall’Unione Europea, incentivando iniziative economiche che
> mettono in pericolo la salute umana, animale e vegetale, nonché la
> protezione dell’ambiente;
>
>  Libertà e internet: i giganti della rete cercherebbero di indebolire
> le normative europee di protezione dei dati personali per ridurli al
> livello quasi inesistente degli Stat Uniti, autorizzando in questo
> modo un accesso incontrastato alla privacy dei cittadini da parte
> delle imprese private
>
>
> Democrazia: il trattato impedirebbe qualsiasi possibilità di scelta
> autonoma degli Stati in campo economico, sociale, ambientale,
> provocando la più completa esautorazione di ogni intervento da parte
> degli enti locali
>
>
> Biocombustibili: il TTIP attraverso l’armonizzazione delle normative
> europee in ambito energetico, incentiverebbe l’importazione di
> biomasse americane che non rispettano i limiti minimi di emissione di
> gas a effetto serra e altri criteri di sostenibilità ambientale.
>
>  Ribellarsi ad un trattato che antepone la logica del profitto
> illimitato alla tutela dei diritti inalienabili sanciti formalmente
> nelle convenzioni europee e internazionali,
>
>  vuol dire assumersi la responsabilità di determinare un cambiamento
> che sia a beneficio di tutti e non ad appannaggio dei soliti noti
>
>  Il sito della campagna: www.stop-ttip-Italia.net


Angelo Baracca

Ringrazio per avere girato sulla lista di MD questo intervento di Emilio Molinari sul TTIP. Sono d'accordo che si tratti di un attacco epocale del capitare finanziario transnazionale per sottomettere qualsiasi libertà e diritto, non solo individuale ma anche nazionale, ai propri interessi. L'intervento di Emilio è ottimo, e fa parte di una mobilitazione della Lista Tsipras. In rete si trova molto materiale per chi voglia approfondire. Mi sembra che questo infame progetto si inquadri nell'attacco a tutto campo per il controllo mondiale, che non esito a definire "orwelliano", che va dall'accerchiamento dell'asse Russia-Cina per il contrastare la "minaccia" (al dominio militare USA) della seconda, al controllo capillare degli individui, come è chiaro dallo scandalo della NSA, passando per il conflitto militare mondiale che sta divampando in modo esplicito dall'Ucraina, al Medio Oriente, al Pacifico (riarmo minaccioso del Giappone).
Siamo nelle mani di una vera banda di folli criminali a livello mondiale.
Avremo la forza per contrastare questo disegno?

Angelo