E' vero, in media la popolazione italiana ha il 45% in più di copertura per Registri Tumori di Popolazione (RTP) rispetto alla Toscana. Ma l’importante è  avere il check-up totale delle malattie (anche non neoplastiche, che sono la maggior parte).
In molti comuni inquinati il numero di morti e malati per tumore è quasi nella norma o non è aumentato, ma si assiste ad un eccesso di morti e ricoveri per l’insieme delle malattie (es. Cogoleto, Biancavilla,..)
Per non perdere tempo e soldi, fare il peccato mortale e morale di sottostimare il vero numero di malati e deceduti, e tentare di rispondere tempestivamente e correttamente alla domanda come sta davvero la popolazione del comune e perché sta male, direi di evitare di chiedere l’istituzione di RT, ma pretenderei invece il semplice referto epidemiologico (RE) aggiornato e completo a tutte le malattie.
I RTP sono oggetti costosi, lenti  e orientati solitamente ad aspetti clinici e non eziologici. I RTP  solo dopo anni producono dei buoni dati, ma sono circoscritti ai soli tumori (non viene rilevata la maggior parte delle malattie e dei decessi totali).
Mi spiace ripetermi ma MD dovrebbe denunciare che:
fino a prova contraria, in Italia il check-up complessivo sullo stato di salute degli italiani (specie nelle zone a rischio ambientale, lavorativo e sociale) è deliberatamente oscurato.
Si propone di pubblicare tempestivamente il referto epidemiologico comunale (il Sindaco è la principale autorità sanitaria) per valutare il check-up collettivo che è ottenibile a costo (quasi) zero utilizzando i dati informatizzati già presenti in regione (su decessi e ricoveri).
Con le buone o con le cattive (vie giudiziarie) i tassi di decesso e ricovero per il complesso delle patologie devono essere resi pubblici. Prima che diventino aride pubblicazioni scientifiche (utili solo per far carriera) o, peggio, delle semplici ed inutili statistiche.
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Salute
Valerio Gennaro, epidemiologo, Genova |