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Foce armata dello Scolmatore sarà operativa alla fine del 2015.

25/06/2014
Varato alla Regione il crono-programma per la progettazione e i lavori – I finanziamenti dei singoli enti che fanno parte dell’operazione – Un circuito nautico che includerà anche l’Arno.
FIRENZE – C’è l’ennesima firma e anche l’ennesimo crono-programma: entro la fine dell’anno prossimo la foce dello Scolmatore dell’Arno, subito a nord della Darsena Toscana del porto labronico, avrà il suo sbocco a mare “armato”.

A fare il punto è stato il tavolo operativo convocato dalla Regione Toscana, presente anche il neo-sindaco di Livorno Filippo Nogarin con i tecnici della Regione, dell’Autorità di Bacino e della provincia di Pisa, cui spetta la progettazione esecutiva della foce armata.
Per il porto di Livorno non si risolve solo un problema idraulico: consentendo finalmente la navigazione dello Scolmatore e del Canale dei Navicelli in diretta verso il mare, si possono chiudere le famigerate porte vinciane che scaricano fanghi e detriti in Darsena Toscana e mettere quest’ultimo bacino in sicurezza definitiva per i fondali. A trent’anni di distanza, l’obiettivo dovrebbe essere finalmente raggiunto.

L’intero progetto regionale per l’adeguamento idraulico dello Scolmatore e della sua foce vale 50 milioni di euro. Al momento si punta alla foce armata, che è l’elemento più urgente sia per le tante attività nautiche sullo Scolmatore fino alle porte di Pisa sia per liberare la Darsena Toscana dalle immissioni di fanghi e detriti dell’Arno. Il progetto totale e definitivo comporta anche l’apertura dell’Incile alle porte di Pisa per riaprire il circuito nautico che vedeva collegato il canale dei Navicelli anche all’Arno, e per il quale c’è un sostanzioso contributo economico della OLT toscana Offshore.

Un punto importante dell’intera operazione, confermato dall’incontro a Firenze, è che tutta l’area è uscita finalmente dal SIN (Siti di interesse nazionale) ed ammessa ai SIR (siti di interesse regionale) per cui le pratiche ambientali e di tutela spettano non più al ministero dell’Ambiente ma alla Regione stessa.
Che ha promesso velocizzazione delle procedure e semplificazione degli atti burocratici: e tutti incrociano le dita, con la speranza di non cadere dalla padella alla brace. L’impegno degli uffici fiorentini sembra esserci, e la parte politica spinge per far presto. Ci sono i finanziamenti: il progetto “vale” 15 milioni, di cui 10 dalla Regione Toscana (compresa la parte stanziata dal ministero competente), 1,5 milioni dall’Autorità portuale, poco più di 800 milioni dalle due Province di Pisa e Livorno, 430 mila euro dal Comune di Livorno, 435 mila euro dalle due Camere di Commercio e 145 mila dall’interporto Vespucci (che spera di veder un giorno riesumato il progetto di navigabilità con chiatte fino ai suoi confini) e infine 30 mila euro dal piccolo ma dinamico comune di Collesalvetti.

Tutti questi stanziamenti consentiranno la progettazione esecutiva della foce armata e l’avvio dei lavori. Che dovranno concludersi, come detto, alla fine del 2015, ponendo fine una volte per tutte (salvo sorprese) allo stillicidio delle porte vinciane aperte o chiuse, alle relative polemiche e ai ciclici insabbiamenti della Darsena Toscana.
La Gazzetta Marittima

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