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Discarica di Scapigliato: 330 milioni di euro al Comune di Rosignano

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DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012

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una proposta ai candidati sindaco di Rosignano PDF Stampa E-mail

Inserire Rosignano tra i siti da bonificare

I candidati sindaci inseriscano la richiesta nel loro programma

Incredibile ma vero, per volontà congiunta di Solvay ed amministrazioni locali, nel lontano ’99 Rosignano non fu inserita nei 57 siti da bonificare a livello nazionale (SIN). Non è mai troppo tardi, anche se gli effetti sulla salute della popolazione in questi 15 anni è presumibile siano stati molto pesanti. Se la cittadina del mercurio e dell’arsenico fosse stata inserita nell’elenco, non solo sarebbero arrivati cospicui finanziamenti pubblici per la bonifica – da abbinare agli investimenti dovuti da Solvay – utili anche per l’occupazione, ma si sarebbe usufruito dell’Indagine epidemiologica SENTIERI, la più grande indagine mai compiuta in Italia sullo stato di salute della popolazione, residente nei luoghi inquinati.

Il 14 gennaio 1999 – ad un mese dall’approvazione della legge n.426 del 9 dicembre 1998 - si tenne una preoccupata riunione presso lo stabilimento Solvay, in cui si dava per scontato l’inserimento di Rosignano tra i SIN, come di Piombino e Livorno, e ci si lamentava dei pochi fondi stanziati dal governo, “solo” 300 miliardi di lire. Poi, come già detto, un intenso lavoro di lobbing fece escludere Rosignano, mentre l’ONU dichiarava Rosignano tra i 15 luoghi costieri più inquinati d’Italia (Rapporto UNEP n. 124/1999), nell’indifferenza generale.

Acqua passata, si dirà, molto irresponsabilmente. Nonostante la politica dello struzzo, vediamo emergere qua e là alcuni effetti della nocività: la Nuovo Futuro che evidenzia l’aumento delle disabilità nei bambini e negli anziani, l’Ufficio scolastico provinciale che evidenzia l’aumento degli alunni disabili, da 845 a 1066 tra il 2006 e il 2011 (221 bambini disabili in più) in Provincia di Livorno, l’ASL che evidenzia l’aumento esponenziale dei malati di Alzheimer, ecc

D’altra parte dove il SIN è stato dichiarato e l’indagine SENTIERI condotta, come a Livorno città, emerge una situazione tragica, ma utilissima per intervenire risolutamente sui problemi di nocività: tutti i tumori sono superiori del 7,3 % della media toscana nel periodo 2001-2006, il tumore maligno della pleura è più del doppio (206,7 %), il tumore della tiroide è più del doppio (212,5%), e addirittura il tumore al tescicolo è oltre 5 volte (503,8 %) (Biggeri ed altri), per citare solo le cause di morte più diffuse.

Nei 57 SIN dichiarati in Italia sono stati inseriti Pieve Vergonte (Novara) e Bussi (Pescara) che hanno ospitato una elettrolisi a mercurio molto più piccola di quella di Rosignano, e non hanno avuto il contorno di altri impianti nocivi come CVM, clorometani, sodiera, polietilene, perossidati , centrali elettriche come li ha avuti, o li ha ancora, Rosignano.

Un’ultima notazione: nei SIN è compresa la cittadina di Biancavilla (CT), necessitante di ampie bonifiche per lo spandimento di rocce ofiolitiche (gabbriccio) contenenti amianto e cromo. A Rosignano e nella nostra zona si continua ad autorizzare nuove cave e a spandere irresponsabilmente sul territorio questo materiale nocivo.

MD chiede ai candidati sindaci alle prossime elezioni di inserire nel loro programma la dichiarazione urgente di SIN a Rosignano, per salvaguardare la salute e rilanciare, oltretutto, l’occupazione.

11.3.14 Maurizio Marchi

 

 

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